cesare venezianiMILANO (AIMnews.it) – “Ci stiamo muovendo sia sulla fascia SOHO sia su quella Executive, Small & Medium Enterprise con nuove offerte sia in tema di sicurezza che di telefonia”.

MILANO (AIMnews.it) – “Ci stiamo muovendo sia sulla fascia SOHO sia su quella Executive, Small & Medium Enterprise con nuove offerte sia in tema di sicurezza sia di telefonia”. Così Cesare Veneziani, amministratore delegato di MC-Link. “L’operazione dello scorso anno, relativa all’acquisizione di Big Tlc nel mese di luglio, ci ha permesso di realizzare risultati importanti. Ora vogliamo proseguire questo percorso per allargare il nostro perimetro e costruire nuovi presidi territoriali importanti”.

Avete in previsione nuove operazioni straordinarie entro l’anno?
Al momento nulla di certo, ma l’idea è quella di valutare nuove operazioni. La nostra storia e il nostro brand ci rendono un aggregatore naturale nel settore in cui operiamo.

Nel 2016 sono aumentati molto i ricavi da canone: pensate di proseguire su questa strada?
Riteniamo che questa sia la chiave di volta del modello di business per gli operatori di telecomunicazioni. I canoni, oltre a permetterci di ripagare gli investimenti nell’infrastruttura, sono anche la garanzia che il cliente mantenga nel tempo il rapporto con MC Link. Nel 2016 i ricavi da canoni hanno rappresentato l’88% del nostro fatturato e sono cresciuti molto grazie all’apporto di Big Tlc. In valore assoluto tali ricavi continueranno ad aumentare nei prossimi anni, ma difficilmente in termini di incidenza sul totale.

Guardando al lato patrimoniale, avete mezzi propri per 8 milioni e debiti netti per 17 circa, con un ebitda di 9,1 milioni. Pensate di riequilibrare questa situazione, in particolar modo se doveste decidere una nuova acquisizione?
Siamo sempre molto attenti ai multipli di debito rispetto a patrimonio netto ed ebitda e cerchiamo di mantenere, come in tutti questi anni, i ratio intorno a 2x. In caso di operazioni straordinarie valuteremo come muoverci, ma in ogni caso punteremo a mantenere stabili questi rapporti.

La concorrenza avviene solo sul lato prezzi o anche servizi offerti?
Più si va avanti e più le offerte dei vari player si omogenizzano. Oggi si parte da un’offerta allineata comunque verso l’alto, poi si aggiungono altri benefit per arricchirla, integrandola infine con servizi di sicurezza e le novità del momento. Poi contano molto le personalizzazioni e l’aspetto progettuale per clienti esigenti che il nostro Gruppo in primis può fornire grazie sia alle sue competenze che alla nostra infrastruttura: 236 PoP nelle principali città italiane e una rete ottica, molto performante, che si estende per 2.200 km.

E l’accordo con Epygi?
Si tratta di un’operazione molto interessante di comarketing, realizzata con un distributore di centralini virtuali Voip. Si tratta di un prodotto che presenta ottime prestazioni. L’accordo ci permette di approcciare anche aziende che non hanno necessità di centralini fisici e quindi coprire anche questa nicchia di mercato.

Puntate ad altri accordi di questo tipo?
Chiaramente sì. Gli installatori di centralini sono ottimi driver per la vendita di connettività e avere accordi con queste realtà è sicuramente utile. Nel caso di Epygi, il prodotto è molto interessante e “smart”, oltre che aggressivo sotto il profilo del pricing, quindi completa bene la nostra offerta.

Molte aziende stanno già studiando il passaggio all’Mta. Voi?
Ovviamente tutti quelli che si quotano su Aim hanno l’ambizione di passare poi al mercato principale. Poi occorrono anche dei requisiti minimi, dai 40 milioni di capitalizzazione al 25% di flottante, quindi per noi occorre ancora un po’ di tempo. Serve un’operazione straordinaria per crescere, ma anche un maggiore interesse degli investitori. Dopo l’Ipo siamo stati un po’ puniti e non ci viene riconosciuto quel multiplo medio del nostro comparto, di 6-7 volte l’ebitda. Ora stiamo recuperando terreno, ma occorre ancora tempo. Del resto anche un’operazione sul capitale sarebbe eccessiva, visto che dovrebbe quasi raddoppiare il valore della società.

A febbraio era stato disdetto il patto parasociale tra i principali azionisti…
Esatto. Al momento non è stato ancora rinnovato.