La seconda metà del 2022 segna una svolta per Longino & Cardenal, prestigioso marchio made in Italy attivo nella ricerca, selezione e distribuzione di cibi rari e preziosi e punto di riferimento per l’alta ristorazione nazionale ed internazionale. Grazie anche ai brillanti risultati delle controllate, la società chiude un Bilancio soddisfacente, che ne riflette la resilienza e la qualità della proposta nonostante i risultati negativi a causa del contesto macroeconomico difficile. “Il bilancio consolidato 2022 chiude con un fatturato di € 31,7 milioni, in crescita di circa il 21% rispetto all’anno precedente. – commenta Riccardo Uleri, presidente e amministratore delegato di Longino & Cardenal – Dopo un primo semestre ancora fortemente condizionato dagli effetti della pandemia, a cui si sono aggiunte le conseguenze dello scoppio del conflitto russo-ucraino, la capogruppo ha realizzato un secondo semestre pienamente soddisfacente riportando la marginalità a livello di EBITDA ad un valore positivo del 3,3 per cento”.
Quali i risultati del 2022 e quale il ruolo delle controllate?
Il Bilancio 2022 è incoraggiante, nonostante il risultato negativo. Dopo un primo semestre difficile, gli ultimi mesi dell’anno hanno registrato un netto recupero. Le controllate hanno performato molto bene, in particolare Dubai ha segnato un Ebitda rilevante, al 13 per cento. Conta di certo l’effetto Expo ma tenendo conto che si è chiuso a marzo 2022, i risultati positivi sono da ascriversi a un andamento consolidato che anche in questi primi mesi del 2023 trova conferma. Hong Kong, invece, è stata praticamente chiusa l’intero anno. Nonostante tutto siamo riusciti a difenderci e la controllata registra ricavi superiori al 2021. A settembre hanno trasformato la quarantena in un isolamento per chi arrivava da fuori, una misura che ha allontanato il turismo, basti pensare che prima della pandemia si registravano circa 40n milioni di turisti l’anno. Lo scorso gennaio hanno abolito anche questa misura e Hong Kong ha ufficialmente riaperto tutte le attività, con un importante e sensibile ritorno alla normalità. Per New York, invece, è stato il primo anno di piena attività. È lo stato statunitense dove sono state adottate le misure più rigide per contrastare la pandemia. Aperta nel 2019, solo nel 2022 siamo entrati nella piena operatività ma con ottimi risultati, basti pensare che abbiamo raggiunto il fatturato che Dubai ha registrato al 5° anno di attività. Questo crea aspettative grandissime per il futuro.
Come sono andate le altre realtà del Gruppo?
Il Satiro Danzante, la società di produzione del gambero rosso di Mazzara del Vallo, è cresciuta ancora molto a livello di ricavi, con Ebitda positivo del 7% e fatturato a Euro 1,7 milioni.
È cresciuta talmente tanto che abbiamo scelto di investire in un immobile nella zona industriale di Mazara del Vallo, dove stiamo allestendo le celle frigorifere. Tra l’altro è una delle realtà che ci aiuterà a crescere negli Stati Uniti, siamo stati i primi a ottenere l’autorizzazione per esportare questo alimento nel mercato americano. Inoltre, lo scorso anno abbiamo offerto alla nostra rete commerciale la possibilità di vendere il nostro prodotto a una clientela selezionata.
C’è poi Umami, una piccola startup specializzata nella produzione di aglio nero fermentato e scalogno nero. Il 2023 è iniziato molto bene, abbiamo ottime aspettative per quest’anno.
L’ultima controllata è Shoplongino, indipendente dal 2022. Siamo in fase di avvio, gli investimenti sono ancora più alti dei ricavi ma siamo fiduciosi. L’ecommerce, in generale, rallenta nel post-pandemia. Il primo trimestre 2023 è in linea con lo stesso periodo dello scorso anno, registra risultati promettenti anche se siamo consapevoli che ci vorrà tempo prima di registrare risultati positivi.
L’ecommerce ha aperto un nuovo mercato?
L’e-commerce B2C ci ha permesso di dialogare con un nuovo segmento di mercato nel corso della pandemia. Stiamo investendo per garantire esperienze d’acquisto di grande qualità anche ai nostri clienti tradizionali ma al momento privilegiamo i canali tradizionali in questa direzione. Nel 2021, con il portale dedicato ai clienti privati abbiamo creato una nuova abitudine d’acquisto e i dati ci danno ragione perché registriamo il 30% di clienti ricorrenti e un’offerta unica. La varietà e la qualità dei nostri prodotti non è presente su altri portali di e-commerce o in aree più piccole della nostra Penisola. Nel 2022, nonostante il rallentamento degli acquisti online, abbiamo registrato le stesse performance del 2021. È nostra intenzione far crescere anche questa soluzione, che ci permette di far conoscere il nostro marchio anche al di fuori delle cucine dei ristoranti più prestigiosi. Senza trascurare il fatto che, nel futuro, punteremo su questo strumento anche per crescere sui mercati esteri, in particolare negli USA.
Qual è l’approccio di Longino & Cardenal alle peculiarità dei mercati esteri?
Esportare prodotti alimentari è molto complicato perché ogni Paese ha una normativa a sé.
Hong Kong, ad esempio, è un porto franco, non hanno prodotti alimentari da tutelare e sono aperti alle importazioni. Anche Dubai ha una maggiore apertura verso le importazioni di prodotti alimentari, ma va tenuto conto che bisogna presentare la certificazione Halal per le carni, aspetto che non sottovalutiamo mai nel dialogo con i nostri fornitori. Gli Stati Uniti presentano differenze da Stato a Stato, per questa ragione siamo focalizzati sull’area di New York ed esportiamo qualche prodotto in Florida o a Boston.
Quali le prossime tappe?
Guardiamo con interesse a Londra, dopo la Brexit, e a Miami. È questa la città statunitense che, nel post-pandemia, sta riscuotendo interesse crescente, anche più di San Francisco, che invece sconta le nuove modalità lavorative adottate, a partire dallo smart working che sta favorendo lo spopolamento delle grandi città.
Quali i prodotti di punta del 2023?
Stiamo investendo sulla valorizzazione del caviale, prodotto acquistato dagli allevatori e confezionato in Italia. Abbiamo la licenza di riconfezionamento n. 1 in Italia. È tra i più venduti del nostro catalogo e porta il nostro marchio. Tra le novità del catalogo 2023 anche una carne bovina belga, di una antica razza riscoperta nei pressi di Calais. E ancora fondi e salse prodotti in Olanda, un agnello spagnolo che si ciba esclusivamente di latte materno.
Quale il valore di essere una quotata nei momenti di crisi?
Dal punto di vista della clientela non incide molto, la differenza la fa la rete commerciale. È, però, un elemento fondamentale nel dialogo con i fornitori, che recepiscono una maggiore solidità e trasparenza dell’azienda. In contesti complessi, come quelli che caratterizzano lo scenario macroeconomico, è una garanzia per stakeholder e investitori.