Nella trasformazione dello scenario energetico italiano, Redelfi ha scelto di giocare un ruolo da protagonista. Poche settimane fa, ha siglato l’accorso con Flash, braccio operativo dell’inglese WRM Group, per accelerare lo sviluppo del nascente mercato Bess italiano. Punti di forza: l’esperienza maturata negli Stati Uniti e le capacità di far incontrare le competenze legate alla consulenza con quelle di sviluppatore. Per Davide Sommariva, Presidente di Redelfi, l’accordo si tradurrà nell’aggiornamento del Piano Industriale: “sul mercato italiano, guardavamo alle Comunità energetiche rinnovabili come traino, ma è ancora necessario lavorare sul piano normativo. Le Bess, invece, rappresentano un mercato nascente, destinato ad avere un ruolo importante nei prossimi sette anni e noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

Nel primo semestre 2023, il Valore della Produzione di Redelfi è pari a Euro 4,19 milioni e registra pertanto una significativa crescita (+326%) rispetto al 30 Giugno 2022 (Euro 1,2 milioni). il Margine Operativo Lordo è pari a Euro 1,78 milioni, con EBITDA margin al 43,13% sui Ricavi delle Vendite, in netta crescita rispetto al 30 Giugno 2022 (positivo per Euro 25 migliaia).

Quali gli obiettivi del recente accordo con Flash (WRM GROUP)?

L’accordo non può che renderci orgogliosi e ci consente di esprimere da subito una leadership su un mercato dove non eravamo presenti, quello nascente del battery storage stand alone in Italia. WRM Group, con Flash che rappresenta il braccio operativo, è un gruppo finanziario inglese specializzato in operazioni di private equity, real estate e in operazioni di sviluppo. Ha un’ottima visione sul futuro e siamo certi che l’integrazione delle nostre competenze favorirà la nascita di un nuovo player per lo sviluppo di battery storage: un elemento infrastrutturale energetico che consente di dare stabilità all’energia prodotta dalle rinnovabili. Con il nostro accordo nasce un attore che ha l’ambizione di diventare leader nello sviluppo di battery storage stand alone. Sarà costituita una newco, di cui deterremo il 51%, che avrà come obiettivo quello di investire mezzi propri nello sviluppo di Progetti BESS con un target di 2,8 GW nell’arco temporale di tre anni.

Quali le caratteristiche del mercato?

Il mercato dello sviluppo delle batterie di accumulo è un mercato nascente in Italia, pronto ad accelerare anche grazie all’incentivo del capacity payment specializzato entro i primi mesi del 2024, quello che oggi terna paga sul Turbogas e che dovrebbe interessare anche le batterie. L’incremento delle rinnovabili, previsto da 64 gigawatt attualmente installato in Italia a 122 gigawatt entro il 2030 (dati Terna), che vedrà un aumento sensibile dell’incidenza delle fonti non programmabili, cioè eolico e fotovoltaico, determinerà la necessità di sistemi che consentano la gestione dell’entropia che andrà a generarsi in rete. Con questi presupposti, l’installato nel 2030 dovrebbe essere pari a 75 gigawatt e oggi non siamo neanche a 1 gigawatt: parliamo di un mercato in forte crescita nei prossimi sette anni. La nostra newco si propone di sviluppare 2,8 GW nei prossimi tre anni, con una presenza di mercato poco inferiore al 5%: un obiettivo perseguibile, cercheremo senza dubbio di fare meglio. Nella fase di sviluppo, la newco investirà circa 30 milioni di euro, noi parteciperemo per 15 milioni, e affiderà a Redelfi il lavoro attraverso un contratto di development service agreement. I GW sviluppati saranno poi venduti a operatori istituzionali per 1,8 GW, mentre la rimanente parte ha un diritto di prelazione da parte di WRM.

La semestrale 2023 riflette indicatori in crescita, grazie all’esperienza maturata sui mercati esteri. Quali i pilastri?

L’esperienza maturata negli Stati Uniti ci consente di avviare questo nuovo progetto in Italia, guardando al futuro. Aggiorneremo il Piano Industriale alla luce dei risultati che ne seguiranno, perché a oggi il documento poggia su una strategia che vede come priorità la crescita delle Bess negli Usa e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili in Italia. Su quest’ultimo punto, manca ancora l’incentivo capace di favorire lo sviluppo delle CER. La semestrale è frutto del nostro know how specializzato, riconosciuto a livello internazionale come sviluppatori, oltre che consulenti.

Quali le prospettive del mercato statunitense?

Il mercato Bess statunitense, che prevede 8 GW di installato entro fine anni, è particolarmente importante per le dimensioni del mercato stesso e per gli investimenti che interessano il Paese. Siamo prossimi a raggiungere una pipeline pari a 2,4 gigawatt, obiettivo per il primo trimestre 2024. Abbiamo anche partecipato alla fiera di Las Vegas dedicata alle rinnovabili, il più grande evento di settore negli Stati Uniti, dove abbiamo raccolto numerose manifestazioni di interesse per le nostre soluzioni. Abbiamo anche ricevuto, da poco, da un finanziatore esterno 15 milioni di dollari per lo sviluppo dei 2,4 gigawatt che abbiamo in programma di raggiungere entro l’inizio del prossimo anno.

Tornando in Italia, quali le prospettive di sviluppo delle Cer?

Sciolti i nodi normativi, l’Italia può dirsi pronta per recepire questo nuovo modello. Abbiamo l’esempio degli Stati Uniti nel 2019, con le Community Solar. Non risolvono il fabbisogno energetico di un Paese, certo, sono tendenzialmente medio piccole, ma danno vita a un fenomeno importante, quello del profit sharing. Registriamo grande interesse da parte di fondi di investimento e operatori industriali ma è necessario uno strumento normativo per riscrivere il mercato dell’energia. Qualcosa si sta muovendo, potremmo ritrovarci al 2024 con un avvio del mercato delle Bess e un’accelerazione normativa sul fronte delle Cer.