MCF00403-minIn un contesto di mercato in cui è necessario navigare a vista, diventa sempre più importante guardare al cliente, alla sua storia, ai suoi progetti. Passa da qui, dalla centralità della persona, il valore aggiunto del wealth management. Non il qui e ora ma una strategia di lungo corso, un lavoro sartoriale, una consulenza che presenta il taglio preciso e comodo di un vestito su misura. A questi principi si ispira il lavoro di SCM SIM che guarda al futuro, come spiega l’amministratore delegato Antonello Sanna, scommettendo su giovani e innovazione.

Non è un momento facile per i mercati finanziari. Qual è la visione di SCM SIM?

Attraversiamo una fase complessa che, guardando alla sola situazione politica italiana, potrebbe aprire a scenari diversi: dalla stabilità del Governo, all’alleanza tra Lega e Forza Italia con l’allontanamento dal Movimento 5 Stelle, al possibile incidente diplomatico per arrivare a trattare con l’UE con lo spread a livelli altissimi. Navighiamo a vista. Sul fronte obbligazionario, guardiamo al dollaro più che all’Europa perché ha rendimenti più interessanti e, nonostante la stessa esposizione ai rischi di dichiarazioni politiche, copre meglio sul fronte della volatilità. Per quanto riguarda l’azionario, invece, sarebbe errato considerare gli indici in una fase negativa. Il nostro prodotto legato al mercato AIM, ad esempio, cresce del 5%, segno del fatto che la scelta di singole aziende premia. Tra le valute privilegiamo dollaro ed euro, in parte la sterlina inglese. Più in generale, in questo particolare momento storico, infatti, riteniamo che la difesa rappresenti la migliore strategia.

SCM si differenzia dalle altre SIM per il modello di gestione. Quali sono le caratteristiche principali?

Non siamo pagati dall’emittente ma è il cliente che paga la consulenza, indipendentemente dal sottostante investito. Questo modello ha molteplici vantaggi e si traduce in una garanzia di indipendenza. Se non riteniamo che sia utile per il cliente procedere a un determinato investimento, infatti, non lo spingiamo in ogni caso in quella direzione solo perché ne andrebbe delle nostre entrate. Abbiamo introdotto da diversi anni una flat fee, con commissioni di performance che scattano solo quando il cliente guadagna sull’ultimo rendimento raggiunto. E anno dopo anno non azzeriamo i rendimenti. In questo modo cresciamo con il cliente, guadagniamo quando il cliente guadagna sul suo investimento. Questo aspetto ci consente di allineare i nostri interessi con quelli del cliente .

Guardare al futuro, da pochi mesi SCM ha lanciato Chronos. Quali gli obiettivi?

Chronos è la linea di gestione che guarda all’impatto delle nuove tecnologie sulle performance aziendali. Comprende aziende che crescono a ritmi vertiginosi e che stanno cambiando la nostra quotidianità (da Amazon ad Apple, passando per Samsung). La maggior parte di queste imprese sono tra Stati Uniti e Asia. È una linea che si affianca e in qualche modo completa il nostro prodotto I.T.A. tarato invece sulle piccole e medie imprese italiane.

Young Talent Hub, invece, è il percorso finalizzato a formare una nuova generazione di wealth manager. Come sta cambiando la professione?

Il nostro obiettivo è quello di raggiungere quota 80 banker nei prossimi due anni. Una classe di manager composta per 1/3 dalla generazione “senior” e per un 2/3 da queste nuove figure professionali. Un mix capace di creare anche uno scambio di competenze e culture. La professione sta cambiando, cambia l’approccio al cliente, cambiano gli strumenti. Quel che resta invariata, invece, è l’importanza della consulenza, del dialogo con le persone, del ragionamento che guida gli investimenti. Da questo punto di vista ritengo prematuro, per il nostro mercato, parlare di una consulenza robotizzata, la centralità delle persone rimane inalterata.