Nasce un nuovo protagonista nell’offerta turistica italiana, capace di esprimere le competenze di Destination Italia e Portale Sardegna. È di poche settimane fa, infatti, l’annuncio dell’avvio del percorso di integrazione tra i due player con l’obiettivo di creare un gruppo leader nel settore incoming Italia, capace di competere nei mercati internazionali B2B e B2C in diversi segmenti, tra i quali il luxury di alta qualità, attraverso la creazione di economie di scala e la valorizzazione degli asset societari e del know-how tecnologico di entrambe.

“Ci proponiamo di realizzare un attore capace di affermarsi anche sui mercati esteri, grazie alla condivisione di valori e business model”, spiega Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia.

Da dove nasce il progetto di integrazione con Portale Sardegna?

Il mio percorso professionale ha incrociato il mondo del turismo da alcuni anni, nasco e mi formo in ambito telecomunicazioni. È su invito di Banca Intesa Sanpaolo, della divisione dedicata ai Territori, che inizio a occuparmi della valorizzazione dell’offerta turistica italiana, guardando alle specificità delle singole aree. Porto così la mia visione in un contesto nuovo, che punta al turismo di alta qualità. Mi sono sorpresa dell’esistenza di così tante realtà attive in questo comparto, tanto piccole da essere quasi irrilevanti a livello internazionale. Anche con la quotazione, il mio obiettivo è stato quello di fare di Destination Italia un aggregatore di eccellenze, realizzando un gruppo solido, competitivo, capace di affermarsi anche sui mercati esteri. Vogliamo crescere puntando sulla collaborazione di realtà capaci di esprimere le nostre stesse capacità, di condividere la filosofia e la ricerca dell’eccellenza nell’offerta di località e servizi esclusivi. Portale Sardegna risponde a pieno ai criteri di ricerca dei nostri partner. Condividiamo valori e un’idea di coinvolgimento delle persone, meritocrazia ed etica sono pilastri per le nostre attività e per essere credibili sul mercato.

Infine, aspetto da non sottovalutare, condividiamo la stessa volontà di fare squadra, continuare a investire e a migliorarci. In Portale Sardegna abbiamo riconosciuto proprio questi aspetti, nata come realtà locale è diventata un punto di riferimento per il turismo in Sardegna, capace di esprime una conoscenza unica del territorio, facendosi promotore di attività di altissimo livello.

Quale valore aggiunto porta Destination Italia per Portale Sardegna?

Puntiamo a valorizzare gli asset di Portale Sardegna: persone, competenze, caratteristiche. Sono gli elementi che ci hanno portato a scegliere di procedere all’integrazione di queste due realtà, non possiamo che lavorare per esprimerli ancora al meglio. Vogliamo che siano protagonisti, vogliamo poter contare sulle loro competenze imprenditoriali, che si sentano orgogliosi della loro diversità, che si fa complementarietà.

Portale Sardegna si è distinta per la volontà di valorizzare anche le aree meno note e più interne dall’isola. Seguirete questo modello?

Le survey internazionali dicono che quando viene chiesto alle persone qual è il Paese più bello al mondo, rispondono l’Italia. Non vengono qui in vacanza perché lo considerano disorganizzato e poco sicuro. Puntiamo a cambiare questa idea, accompagnando i turisti in ogni momento della vacanza, affiancandoli fin da quando scendono dall’aereo e devono raggiungere le loro accomodation, che diventano sempre più spesso strutture extra-alberghiere. Si propongono di conoscere l’Italia, quella vera, speciale, quella non da cartolina ma vogliono farlo sapendo di poter contare su un’assistenza in lingua, su servizi continui in grado di garantire supporto in tempo reale. In Italia, gli operatori sono troppo concentrati nel farsi concorrenza e perdono occasioni importanti per fare rete. Oggi non vale più questo modello, i turisti vogliono conoscere l’Italia meno scontata, vivere esperienze diverse, prolungare il soggiorno ben oltre la visita alla città d’arte per esplorare il territorio. Questo è quello che puntiamo a fare, anche con il supporto dell’esperienza di Portale Sardegna, uscendo dagli schemi della stagionalità, grazie anche al clima italiano. La Penisola si presta a essere luogo turistico da vivere 365 giorni l’anno. Il turismo è il più grande patrimonio italiano, valorizzarlo contribuirebbe in modo rilevante a sostenere il Pil nazionale.

Come è cambiata la domanda turistica con la pandemia?

È cresciuta moltissima la domanda americana, il Nord America e il Canada in particolare. L’America Latina è più in ritardo, per ragioni di politica interna. In ripresa anche il turismo australiano. Il mondo asiatico è ancora assente, a causa delle misure in corso. Non manca solo la domanda cinese, anche Giappone e Corea tardano a riprendere i flussi precedenti. L’Europa rappresenta un ottimo mercato, mentre scontiamo l’assenza dei turisti russi.

Come procederà l’integrazione di Portale Sardegna?

C’è una forte sintonia di valori, fondamentale per comprendersi a pieno. Convergono anche i business model, Portale Sardegna può contare su circa tre milioni di utenti unici, provenienti dal mercato italiano e internazionale. Si integra perfettamente con il nostro modello B2B, che si avvale di circa 1000 agenzie nel mondo in 80 Paesi. Quindi c’è una complementarietà assolutamente unica.

Portale Sardegna ha costruito una rete di local expert che vanno a scoprire le esperienze meno ovvie e meno note, per trasformarle in prodotti esperienziali. È un valore aggiunto straordinario, che ti aiuta a conoscere il territorio e a valorizzarlo al meglio. Oggi i turisti sono molto interessati a visitare e conoscere i luoghi in cui vengono realizzati i prodotti di eccellenza italiani: le ceramiche, la cioccolata, i tartufi. Il nostro modello di turismo è rispettoso delle peculiarità dei territori, che diventano parte dell’offerta, oltre che elemento culturale unico al mondo.