Il primo semestre 2021 per Finlogic rappresenta una scommessa vinta. La testimonianza di un modello di business resiliente, che poggia su basi solide. Crescono ricavi e marginalità, l’utile registra un incremento importante anno su anno ma anche rispetto al pre-Covid-19. Nel dettaglio: i ricavi sono pari a Euro 25,3 milioni, in crescita del +22% rispetto al primo semestre 2020, l’EBITDA è pari a Euro 4,1 milioni, +51% rispetto al 30 giugno 2020, con EBITDA margin al 15,8% per incidenza sul Valore della Produzione (a Euro 25,9 milioni). L’Utile Netto è pari a Euro 1,5 milioni in crescita del +107% (Euro 0,8 milioni al 30 giugno 2020).

“L’incremento a doppia cifra dei principali indicatori economici, in particolare dell’EBITDA e dell’utile, rappresenta un rilevatore significativo della solidità del progetto industriale e delle potenzialità del Gruppo Finlogic e conferma ulteriormente la sostenibilità del modello di business e delle strategie di crescita perseguite, anche rispetto ai trend del settore di riferimento”, commenta Dino Natale, amministratore delegato e Presidente di Finlogic.

Quali le principali evidenze che emergono dall’analisi della Semestrale?

L’ottima performance, oltre che i ricavi, vede crescere a doppia cifra sia l’ebitda (+52%) sia l’utile netto. Avevamo già preparato la società a una crescita di questo tipo, prevista per il 2020, con assunzioni e investimenti. Lo scorso anno, poi, ci siamo ritrovati a difendere la quota di mercato ma il lavoro fatto ha dato i suoi frutti nel 2021. Sono aumentati i ricavi ma è anche diminuita l’incidenza di costi fissi e manodopera. Da non sottovalutare, a tal proposito, l’effetto della fusione delle controllate in Finlogic, a beneficio dell’ebitda. Il risultato semestrale beneficia del potenziamento in ordine di capacità produttiva dello stabilimento di Acquaviva delle Fonti, con più di tremila metri quadri e nuovi macchinari. Una crescita che ci ha consentito di accogliere un incremento della domanda legata soprattutto alla divisione etichette. Abbiamo registrato un incremento degli ordinativi superiore agli anni precedenti e siamo pronti a nuovi investimenti per potenziare la nostra forza, rappresentata dalle attività commerciali.

Quale il principale punto di forza della società?

Abbiamo fatto fronte alle difficoltà del 2020 puntando su un nuovo mix dell’offerta. Proprio grazie alle attività commerciali, abbiamo lavorato molto nella direzione dell’up-selling e cross-selling su clienti già in portafoglio. Ci siamo riusciti grazie alla politica di acquisizioni e alla capacità di riorganizzare la struttura organizzativa. Abbiamo investito molto anche sull’attività di marketing, abbiamo generato oltre 2mila lead inbound nei primi sei mesi e questo è stato un supporto per i commerciali che hanno inserito mediamente 59 clienti nuovi al mese.

Quale le ulteriori leve per la crescita?

Proseguiremo con le attività di cross-selling e ci impegneremo a concretizzare ulteriori operazioni di M&A in un orizzonte di breve- medio periodo, coerentemente con il percorso di crescita avviato da diversi anni. La crescita per linee esterne è tra i nostri obiettivi, il mercato frammentato rappresenta una opportunità per la società. Guardiamo al mercato nazionale ma anche alla Spagna.

Come è cambiata Finlogic con la pandemia?

Non ci sono cambiamenti sulla strategia, abbiamo spinto su settori particolari: logistica, healthcare e agroalimentare. Per il resto, l’organizzazione non è cambiata, abbiamo incentivato riunioni a distanza e smart working ma il focus strategico resta uguale. Abbiamo dimostrato la forte resilienza del nostro modello di business. Il primo semestre consolida la nostra strategia di crescita, i numeri dimostrano che poggia su pilastri robusti.