Ciro Mongillo a.d.MILANO (AIMnews.it) – “Abbiamo ottenuto altri tre diritti di superficie, allacciato 18 turbine e altre 11 le allacceremo entro l’estate. Poi abbiamo firmato due convenzioni con il Gse e altre cinque sono in corso. Insomma, non siamo stati con le mani in mano in questo primo semestre del 2015 e così abbiamo voluto fare il punto della situazione ben prima della relazione semestrale che presenteremo a fine settembre”. A parlare è Ciro Mongillo, amministratore delegato e vice presidente di Te Wind.

Dottor Mongillo, come vi state muovendo sul mercato?
Seguiamo tutte le fasi per la realizzazione di impianti mini eolici, dalla ricerca dei siti all’ottenimento delle tariffe da parte del Gse. Tuttavia la nostra strategia è ora sempre più orientata a individuare progetti “chiavi in mano” attraverso accordi con primari operatori del settore: l’obiettivo è quello di minimizzare i rischi operativi e velocizzare il processo di realizzazione degli impianti.

Una nuova fase iniziata con l’acquisizione di Magenta…
Esatto. Si è trattato di una operazione con cui abbiamo comprato il 90% di questa srl da Energy Lab con un contratto chiavi in mano: un progetto per l’installazione di turbine mini-eoliche con condizioni sospensive disciplinate a tutela della società e nella totale eliminazione del rischio operativo.

Continuerete così quindi?
Direi proprio di sì. Abbiamo quasi pronto un accordo per un nuovo sito con 15 turbine per complessivi 900 Kw. Attraverso veicoli ad hoc, i cosiddetti Spv, scegliamo i siti, acquistiamo e installiamo le turbine necessarie e li gestiamo. Però lavoriamo con capitali nostri e li finanziamo solamente dopo averli completati: prima costerebbe troppo.

A questo sono serviti quindi l’emissione obbligazionaria e l’aumento di capitale riservato?
Abbiamo raccolto capitali  a scopo di investimento. Con l’accelerated book building destinato a investitori qualificati abbiamo raccolto circa 1 milione di euro e portato il flottante al 45,5 per cento. E presto torneremo ancora sul mercato: non abbiamo ancora deciso la tempistica, ma comunque sarà entro l’anno.

Per quale motivo?
Per crescere. Il nostro obiettivo non è tanto aumentare i ricavi, quanto piuttosto mantenere una elevata redditività delle operazioni che portiamo a termine. Contiamo di non scendere mai sotto il 14% di Irr (tasso interno di rendimento). Del resto abbiamo – e continueremo a mantenere – una struttura agile con pochi costi fissi.

E quali i vostri obiettivi?
Dal punto di vista dei ricavi, come abbiamo detto, arrivare a 2,8 milioni di euro annui con gli impianti a regime. Ma nel frattempo ne stiamo completando altri: come detto un nuovo Spv entro l’anno e almeno tre nel 2016.

Oltre all’Italia, avete accennato a un’espansione all’estero…
Si, in Gran Bretagna. A livello di rinnovabili, Italia e Uk sono infatti i Paesi più generosi per quanto riguarda il comparto dell’eolico. Poi occorre guardare ad altri fattori, quali rischio Paese, rendimento, ecc. ed è per questo che abbiamo scartato altre alternative e ci concentreremo sul Regno Unito.