MILANO (PMInews.it) – Negli ultimi anni, EGM (ex AIM Italia) ha registrato il maggior numero di collocamenti: le novità introdotte hanno creato un contesto favorevole allo sviluppo del mercato, una forte fiducia degli investitori istituzionali che ha generato un’elevata domanda di investimento, un miglioramento della liquidità e contestualmente una crescita delle performance del mercato segnando l’inizio della quinta fase di crescita del mercato denominata “integrazione Europea” dopo le precedenti 4 fasi che hanno caratterizzato il mercato azionario negli anni: 2009-2012, fase di “introduzione”; 2013-2016, fase di “divulgazione”; 2017-2020 fase di “crescita”; 2021-ad oggi Fase della “Sostenibilità”.

La quinta fase, in linea con gli obiettivi della Capital Market Union (CMU) nasce dal presupposto di supportare un’economia green, inclusiva e resiliente, rendere l’Unione Europea un mercato sicuro in cui investire con l’obiettivo di arrivare all’integrazione di tutti i mercati nazionali europei in un unico singolo mercato di riferimento con un’unica Governance, supportati dall’introduzione di incentivi fiscali strutturali e continuativi legati alle nuove quotazioni che possano permettere di proseguire il percorso avviato dalle PMI che hanno scelto l’IPO per finanziare la propria crescita e sviluppo.

Il mercato Euronext Growth Milan (ex AIM Italia) ha visto una crescita senza precedenti nel quinquennio 2017-2021 con 146 IPO, di cui circa l’80% rappresentato da PMI, sulla spinta di provvedimenti legislativi «illuminati», come i PIR nel 2017 e il credito d’imposta sui costi di quotazione nel 2018: PIR e Bonus IPO hanno alimentato un circolo virtuoso e rappresentato un passo importante nella cultura del mercato dei capitali in Italia con effetti positivi su occupazione e PIL, contribuendo a colmare l’enorme divario tra la Piazza finanziaria nazionale e quella di altri Paesi.

Oggi anche Borsa Italiana ha un mercato dei capitali per le PMI di livello europeo – che al 30 aprile 2022 conta 174 società quotate per una capitalizzazione complessiva di 11,2 miliardi di euro – caratterizzato da un’ampia rappresentatività del tessuto imprenditoriale italiano sia in termini settoriali che regionali: i settori maggiormente rappresentati sono tecnologia, servizi e industria, mentre le regioni maggiormente presenti sono Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna.

Dal 2009 ad oggi oltre 230 società (compresi passaggi sul mercato principale, OPA e delisting) si sono quotate su EGM raccogliendo 5,5 miliardi di euro per finanziare la crescita, che si è riflessa in un significativo impatto a livello occupazionale con una crescita di personale qualificato del 51%, per un totale di 20.000 risorse.

Queste le tappe per l’avvio della quinta fase: razionalizzazione del quadro regolamentare e normativo. In particolare, la MAR che si applica sia negli MTF sia negli OTF, ha un peso diverso nell’ambito della disciplina repressiva, applicandosi a società di capitalizzazione variegate. Con riferimento alle sanzioni relative agli abusi di mercato, sarebbe auspicabile un sistema sanzionatorio sempre proporzionato ad una percentuale del fatturato; semplificazione dei requisiti di ammissione legati all’offerta al pubblico, nonostante l’adeguamento italiano al c.d. Regolamento Prospetto, c’è margine di intervento normativo a livello nazionale. L’eccessiva corposità dei prospetti determina poca chiarezza di informazioni. Nasce così l’opportunità di adottare misure volte al contenimento del numero di pagine del prospetto per l’ammissione a quotazione e per gli aumenti di capitali successivi; uniformità tra le diverse normative europee e nazionali intervenendo per le misure di gold-plating italiane, cioè il disallineamento tra ordinamenti giuridici che spesso penalizza l’Italia rispetto alla disciplina europea.