Guarda alla digitalizzazione del comparto industriale il Gruppo Relatech. Dopo una semestrale molto positiva, il management detta la linea per proseguire nella crescita degli indicatori nonostante il contesto macroeconomico complesso.

“Le aziende sono più attente agli investimenti – spiega Pasquale Lambardi, presidente e amministratore delegato di Relatech -, ma questo vuol dire che stanno investendo nel digitale con modalità diverse. Oggi, ad esempio, grande valore assumono i temi della cybersecurity, dell’Intelligenza Artificiale, per citarne alcuni, per cui ciò che cerchiamo di fare è  anticipare i trend tecnologici per essere al passo con le richieste del mercato. I risultati della semestrale tracciano la crescita interna di Relatech, che sta costruendo un’offerta sempre più integrata, e che consolida la nostra posizione di partner end-to-end al fianco delle imprese italiane e internazionali nel loro percorso verso la digitalizzazione”.

Al 30 giugno 2023, la società ha registrato un valore della produzione pari a Euro 51,1 milioni circa, in crescita del 73% rispetto a Euro 29,5 milioni circa al 30 giugno 2022. Il volume d’affari cresce grazie ad un’offerta sempre più ampia, frutto di un’integrazione efficace di nuovi servizi e soluzioni in diversi ambiti, dalla cybersecurity, all’IOT, all’ AI, dal project portfolio management e performance management alla presenza nel mercato dell’industria ed in quello del retail. I Ricavi delle Vendite si attestano ad Euro 47,9 milioni circa, in crescita del 89% rispetto ad Euro 25,4 milioni circa dello stesso periodo dell’anno precedente. La quota di ricavi ricorrenti è pari ad Euro 18,2 milioni, in crescita del 112% rispetto a Euro 8,6 milioni al 30 giugno 2022 ed è pari al 38% dei Ricavi dalle Vendite. L’EBITDA adjusted è pari a Euro 8,0 milioni circa e risulta in crescita del 44% rispetto a Euro 5,6 milioni circa al 30 giugno 2022.

Positivi anche taluni dati gestionali economico-finanziari consolidati al 30 settembre 2023, che registrano Ricavi delle vendite consolidati di Gruppo pari a 66,5 milioni circa in crescita del 73% (YoY) e ricavi verso l’estero in crescita del 53%.

La semestrale Relatech vede ricavi e marginalità in crescita. Quali i pilastri?

È stato un anno importante, in cui abbiamo potuto vedere il consolidamento concreto del lavoro avviato nel 2022, caratterizzato da diverse attività di M&A e da una significativa attività di sinergia tra le società salite a bordo del Gruppo. La nostra strategia si basa sull’idea di proporre al mercato un’offerta unica, sempre più integrata, con una value proposition end-to-end, che riesca a raggruppare tutte le sfumature della digital transformation. Una strategia che, come dimostrano i dati del primo semestre 2023, sta restituendo risultati importanti, frutto della forte diversificazione che abbiamo attuato sul mercato, sia in termini di offerta che di settori. Il contesto macroeconomico che caratterizza questa fase è complesso, ma il nostro posizionamento ci consente di proseguire il percorso di crescita avviato. Quello della digital transformation, infatti, è un settore strategico, soprattutto quando si parla di tecnologie innovative applicate al business, cioè gli strumenti che permettono una crescita sostenibile dell’azienda.

Come cambia la strategia Relatech alla luce dello scenario macroeconomico?

Gli investimenti in ricerca e sviluppo restano una priorità per noi, ci hanno permesso di anticipare le tendenze di mercato rispetto alle tecnologie di frontiera. Si potrebbe immaginare che, data la complessità dell’attuale scenario internazionale, gli investimenti delle imprese sul digitale siano destinati a rallentare e i numeri dimostrano che, dopo la forte accelerazione avuta nel corso della pandemia, stiamo assistendo a una contrazione, ma in realtà si tratta più che altro di una fase di bilanciamento. Siamo certi che a regime assisteremo a una ripresa degli investimenti destinati a supportare la transizione digitale.

L’adozione di nuove tecnologie ha dimostrato ampiamente di essere vantaggiosa, soprattutto in termini di efficienza.

Un ambito di grande interesse per le nostre attività è quello della cybersecurity. È fondamentale aiutare le imprese a capire che gli investimenti nella sicurezza informatica sono strategici per prevenire ogni possibilità di attacco. Oggigiorno sono sempre più frequenti gli attacchi cyber che arrecano ingenti danni alle aziende a livello infrastrutturale, di processo oltre che economici.

Guardando al presente e al futuro prossimo, sicuramente l’Intelligenza Artificiale è un ambito in cui continueremo ad investire molto, soprattutto per il forte slancio che questa tecnologia sta avendo a livello mondiale, specie nel sociale.

A sostegno di ciò, Relatech dal 6 al 9 novembre ha preso parte alla Conferenza Internazionale dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA), dal titolo guida “l’Intelligenza artificiale come leva di sostenibilità energetica, economica e sociale”.

Tornando alla strategia Relatech, i pilastri restano quelli insiti nel nostro DNA: innovazione e tecnologie digitali. Stiamo lavorando per migliorare sempre più la personalizzazione dell’offerta, l’incontro tra le esigenze del singolo attraverso le migliori tecnologie. Relatech si pone, oggi, quale player digitale in grado di unire, da un lato le proprie consolidate competenze tecnologiche per la digital transformation, e dall’altro le expertise in ambito change e advisory management derivanti dall’ultima acquisizione di BTO Research. Ciò ci consente di supportare le imprese con un’offerta completa end-to-end molto competitiva sul mercato.

Quali sono oggi le potenzialità del mercato in cui opera Relatech?

Le aziende, oggigiorno, investono in modo diverso e più mirato: la preferenza va alle tecnologie in grado di supportarne e innovare il business in modo sostenibile, ma anche favorendo le partnership per creare Ecosistema. Vediamo ancora grandi potenzialità importanti sul mercato per il nostro Gruppo, basti pensare alla potenziale evoluzione dell’AI da qui in avanti. Le aziende sono ancora in una fase di valutazione delle opportunità offerte da una tecnologia agli esordi, proprio perché prestano più attenzione ai costi, ma l’interesse rimane molto alto. Molto importante per noi resta la ricerca, infatti attraverso i progetti di ricerca e sviluppo abbiamo la possibilità di lavorare e sperimentale le nuove tecnologie prima di proporle sul mercato.

L’offerta Relatech risponde alle esigenze di settori diversi. Quali i più promettenti?

Puntiamo molto sul comparto industriale, dove il digitale è ancora all’inizio. Le tecnologie di interesse maggiore sono più legate al mondo delle operation. In particolare, di grande interesse è il comparto industriale legato al mondo dell’energia. Altri settori rilevanti per noi sono quelli delle telecomunicazioni e della sanità, farmaceutico in primis. Si tratta di comparti primari, dove il digitale è già presente ma possono ottenerne benefici ulteriori. Lo stesso vale per il bancario-assicurativo e naturalmente le PA, dove il margine di investimento diretto all’innovazione digitale è molto ampio.

Pnrr e progetti europei incentivano la transizione digitale, che ruolo possono giocare a supporto del business Relatech?

Stiamo già partecipando a diversi bandi sia europei sia nazionali. Possono giocare un ruolo importante perché danno la possibilità alle imprese di fare investimenti congiunti, creando un ecosistema che permette a ognuno di mettere a fattor comune le proprie competenze e indirizzare queste risorse verso lo sviluppo di soluzioni concrete. È quello che ci proponiamo di fare anche con la nostra piattaforma, altamente personalizzabile e accessibile anche da parte delle PMI. Fondamentale è porsi l’obiettivo di creare valore.

Come procede il piano di internazionalizzazione?

Siamo convinti che in Italia ci siano ancora margini di crescita, ma siamo presenti anche all’estero, e storicamente collaboriamo anche con clienti internazionali In Europa, puntiamo principalmente sui mercati di Spagna, Austria, Lussemburgo e Germania, ma è chiaro che per noi rappresentano un mercato di interesse anche gli Stati Uniti.