MILANO (PMInews.it) – Il Consiglio di Amministrazione di Industrie Chimiche Forestali ha preso visione dei risultati consolidati gestionali del primo trimestre 2023.

Nel 1Q23 il fatturato è pari a Euro 21 milioni, in linea rispetto al primo trimestre del 2022 (Euro 21 milioni), ed evidenzia sostanzialmente un trend stabile di tutte le aree di business della calzatura tecnica e lusso, della pelletteria lusso, del packaging e delle applicazioni industriali incluso l’automotive.

L’EBITDA è pari a Euro 2,1 milioni, in netta crescita rispetto a Euro 1,2 milioni del 1Q22 e segna un ritorno ad una marginalità a doppia cifra attestandosi al 10% rispetto al 5,7% del primo trimestre dell’anno precedente. Il miglioramento della redditività riflette la normalizzazione dei costi energetici e delle materie prime, rispetto al picco raggiunto nel secondo semestre dell’esercizio precedente, e ad un effetto relativo al mix prodotti delle vendite coerente con le scelte strategiche della società.

L’indebitamento finanziario netto negli ultimi 12 mesi è rimasto stabile ad Euro 9,3 milioni ed in linea con il valore del 1Q22 (Euro 9,3 milioni) nonostante il cash out di Euro 0,4 milioni per il Buy Back, di Euro 1 milione per il pagamento del dividendo e di Euro 0,35 milioni per l’istallazione dell’impianto fotovoltaico.  Rispetto 31 dicembre 2022, dove si era registrato un indebitamento complessivo di Euro 7,8 milioni, la PFN ha invece registrato un modesto incremento sostanzialmente dovuto all’aumento del capitale circolante in linea con la stagionalità storica dell’azienda.

Guido Cami, Presidente e Amministratore Delegato di Industrie Chimiche Forestali, ha commentato: “Nel primo trimestre del 2023 abbiamo consolidato un fatturato pari a 21 milioni di euro in linea con il primo trimestre dello scorso anno. I fattori energetici, elettricità e gas, si sono ridimensionati in termine di costo rispetto al picco raggiunto nel quarto trimestre del 2022, ma sono ancora più cari della medie storiche precedenti al 2021. Bene i settori della calzatura lusso e tecnica e della pelletteria lusso e stabile il resto. L’inflazione e la salita del costo del denaro penalizzano i consumi e inducono le aziende a ridurre gli stock di materiali. Nel corso del primo trimestre abbiamo finalizzato l’acquisizione del ramo industriale di Tessitura Langè e dal 3 aprile, data di esecuzione del Contratto di Acquisto, siamo operativi per le attività di rilancio e di integrazione. Guardiamo avanti fiduciosi che il mercato ricomincerà presto a correre”.