I risultati del Bilancio 2021 di Maps dimostrano che la scelta di puntare su un business model basato sullo sviluppo e la valorizzazione di soluzioni proprietarie si è dimostrata vincente, così come quella di acquisire aziende simili per filosofia e complementari per mercati e prodotti. L’approvazione dell’ultimo Bilancio, infatti, vede la società registrare ricavi pari a Euro 21,5 milioni, +20% rispetto a Euro 17,9 milioni nel 2020, con un contributo positivo di Healthcare (+62%) e ESG (+69%). “Guardando nel dettaglio la componente dei ricavi – evidenzia Marco Ciscato, Presidente esecutivo di Maps – emerge una importante crescita dei ricavi da soluzioni proprietarie (pari a Euro 15,2 milioni, +69% rispetto al 2020). È questo il dato che testimonia il buon lavoro fatto in questi anni”. La società, inoltre, ha recentemente portato a termine la sua ultima acquisizione: I-Tel (Informatica & Telecomunicazioni), I-Tel è una PMI innovativa specializzata nella digitalizzazione di processi, in particolare nel campo della comunicazione e accoglienza multicanale.

Ricavi in crescita nel 2021, quali sono le principali evidenze emerse dall’ultimo Bilancio?

I ricavi crescono, favorendo lo sviluppo del perimetro aziendale. L’elemento più significativo, però, è la dimostrazione della coerenza e della buona efficacia del modello di business scelto per lo sviluppo del nostro business negli ultimi anni. I ricavi da soluzioni proprietarie, infatti, crescono più degli altri, è proprio questo l’ambito su cui abbiamo investito maggiormente, il pilastro dell’azienda che vogliamo costruire. La crescita del fatturato, infatti, è sì frutto delle acquisizioni, anche queste guidate dalla volontà di avviare partnership con società fondate su soluzioni proprietarie, ma per il 50% si tratta di crescita organica delle soluzioni proprietarie. Questo si traduce in ricavi ricorrenti (passati dal 22% del 2019 al 34% del 2021) e aumento dei margini (con un Ebitda margin superiore al 23%, mentre nel 2019 era poco sopra il 22 per cento).

Dal punto di vista finanziario, infine, abbiamo ridotto il debito in modo significativo, soprattutto considerando che abbiamo speso 5,3 milioni di euro per l’acquisizione di Iasi. Siamo stati attrattivi nei confronti di aumenti di capitale, con importanti volumi di conversione di warrant e generazione di cassa rilevante.

Come si inserisce nel progetto di crescita del Gruppo l’acquisizione di I-Tel?

È una conferma del nostro modello di sviluppo. I-Tel è un’azienda di prodotto, il business model che piace al nostro Gruppo. È presente in mercati diversi ma negli ultimi anni si è specializzata nell’offerta per il settore healthcare, ambito su cui spingiamo molto anche in termini comunicativi. È il nostro primo mercato. Si tratta di un’acquisizione coerente con il progetto di crescita di Maps. Si occupa di multicanalità, facilitando l’accesso dell’utenza ai servizi delle aziende. Crediamo che questo ambito sia molto promettente, favorire l’accesso ai servizi digitali è un aspetto strategico. La digital transformation parte proprio da qui. Ci occupiamo soprattutto di patient journey, con I-Tel ampliamo gli strumenti a disposizione dei clienti per favorire l’accesso multicanale dei pazienti ai loro servizi.

Quali sono i settori più promettenti per Maps?

Senza dubbio l’healthcare. Quello che è successo negli ultimi anni ha accelerato trend in corso legati alla rivisitazione in chiave digitale della sanità. Nessuno ha più voglia di attendere con altre persone in una sala d’aspetto e strumenti come la telemedicina sono diventati di uso comune.

Anche il rinnovamento dell’Energy, dal punto di vista informatico e tecnologico, ha potenzialità rilevanti. I modelli di business della fornitura e utilizzo di energia stanno cambiando, sempre più incentrati sulla flessibilità. Questa trasformazione necessita di un supporto tecnologico, che siamo pronti a offrire per sostenere lo sviluppo di nuovi modelli, in costante evoluzione.

Infine, c’è il macrotrend legato alla comunicazione della Sostenibilità. Offriamo ad attori pubblici gli strumenti per misurare i miglioramenti delle performance in chiave ESG, al fine di facilitarne la comunicazione al mercato. Investiremo nel 2022 soprattutto per entrare anche sul comparto privato.

Quali sono le prospettive legate all’internazionalizzazione?

Siamo convinti che per guardare all’estero sia necessaria la giusta preparazione. Abbiamo già delle esperienze in ambito healthcare e, guardando al patient journey, siamo certi di poter approcciare il mercato internazionale. Si tratta però di un ambito che in Italia sta crescendo a ritmi sostenuti e abbiamo scelto di dare priorità al mercato nazionale.

L’Energy, invece, con lo sviluppo delle comunità energetiche e le nuove normative europee, apre spazi interessanti per ragionare in ottica internazionale.