Acquisizioni e innovazione spingono la crescita di Ilpra, la PMI innovativa attiva nel settore del packaging con un’ampia gamma di macchine e soluzioni tecnologiche per il confezionamento di prodotti alimentari, cosmetici e medicali. I ricavi passano dai 28,4 milioni del 2018 ai 32 milioni del 2019 e si consolida la posizione del player italiano sul mercato internazionale, con un’attenzione particolare all’India. “Offriamo soluzioni mirate a problemi specifici. – commenta Maurizio Bertocco, Presidente e Amministratore Delegato di ILPRA – Le nostre macchine, apprezzate in tutto il mondo, sono personalizzate, rispondono alle esigenze dei singoli clienti”.

Che anno è stato il 2019 per Ilpra?

Un anno positivo, caratterizzato dalla quotazione e dall’implementazione di nuovi modelli organizzativi e produttivi. Una vera e propria rivoluzione logistica, nel segno della lean production per aumentare la nostra capacità produttiva. Abbiamo fatto investimenti importanti in questa direzione, con l’acquisto di macchinari  ad hoc. È stata una svolta che ci ha resi più forti. Intervenire sull’organizzazione è stato fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi, particolarmente ambiziosi sia in termine di produzione che in termini di ricavi.

Qual è stato l’impatto del Coronavirus sulle attività Ilpra?

Per ridurre gli assembramenti, abbiamo limitato la presenza degli operatori in produzione. Siamo al 70% della capacità produttiva. Lavoriamo in smart working e prosegue senza sosta la nostra attività, il numero di richieste è stabile. Dal punto di vista commerciale, infatti, non abbiamo subito impatti particolari, anche se sono cambiati gli strumenti di dialogo con i clienti. La trasformazione delle abitudini di spesa delle persone, infatti, con l’aumento di acquisti confezionati, aumenta la necessità produttiva dei nostri interlocutori del settore food. Inoltre, in questa fase così delicata, abbiamo venduto anche diverse macchine per i tamponi.

Quali sono i principali mercati di riferimento per Ilpra?

Cresce il mercato italiano, un mercato particolarmente rigoroso. L’Italia, inoltre, produce il 25% del packaging mondiale. Abbiamo richieste da clienti internazionali. Lo scorso anno abbiamo risentito un po’ degli effetti della Brexit ma il mercato inglese, ora che lo scenario è più definito, è in ripresa. In Nord Europa e negli USA la nostra presenza è consolidata. Tra le nuove aree di interesse, invece, c’è senza dubbio l’India. Un Paese che sta puntando molto sul confezionamento, anche per direttive governative. È un mercato con standard qualitativi elevati, che presenta problematiche a cui le nostre soluzioni possono fornire risposte concrete.

Quanto conta l’innovazione?

È determinante. Il nostro obiettivo è quello di offrire soluzioni specifiche a problemi concreti, soluzioni su misura. Le attività di ricerca vanno in questa direzione, puntano sulla personalizzazione delle macchine a seconda delle diverse esigenze dei clienti. È un punto di forza, le nostre macchine sono come abiti su misura: tagliati sulle specifiche necessità della clientela.