Luca Abatello_CEOIl futuro della logistica portuale parla italiano. Circle, società a capo dell’omonimo Gruppo specializzata nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni di automazione e per la digitalizzazione dei settori portuale e della logistica intermodale, prosegue il suo percorso di espansione attraverso la partecipazione a nuovi progetti UE e l’avvio della piena operatività della nuova versione di Milos TOS per Terminal San Giorgio. “La prossima sfida per il nostro comparto – commenta Luca Abatello, presidente Circle – passa per l’integrazione dell’IoT negli attuali sistemi”. La società genovese è pronta a coglierla.

Al via la piena operatività di Milos TOS per Terminal San Giorgio di Circle. Qual è il contributo di Circle?

La digitalizzazione è un tema che non interessa più solo il mondo dei container. A Genova l’operatività è relativa a un terminal multipurpose, uno dei principali dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, che gestisce l’intera gamma di servizi logistici portuali. La sfida si sposta sul fronte delle grandi navi, nelle aree di sbarco. La prima installazione del nostro programma ha interessa il porto di Trieste, poi Genova ed entro la fine dell’anno debutteremo in una terza area portuale. Il filone della digitalizzazione dei terminal di sbarco delle navi lo seguiamo anche in aree diverse dall’UE, dal Mar Nero al Middle East.

Circle partecipa anche al progetto UE EasyLog, con un primo incarico di 81.800 euro. Di cosa si tratta?

In questo caso gli interventi sono mirati alla digitalizzazione degli accessi. Una procedura che facilita i controlli (di sicurezza, operativi e doganali), con un risparmio di tempo importante e un’elevata affidabilità. In questo modo le risorse umane possono dedicarsi a compiti di più elevato valore aggiunto. Inoltre, qui si apre una sfida nuova che è quella del dialogo e dell’armonizzazione tra sistemi UE e Paesi extra UE, per garantire gli stessi livelli di efficacia ed efficienza.

Come si pone Circle in questo contesto?

Proviamo a essere un punto di unione, digitalizzatori e agevolatori dei processi e del dialogo. Affianchiamo nel percorso di sviluppo Paesi con elevate potenzialità di crescita. In Italia possiamo vantare esperienze importanti, come quelle di Trieste, La Spezia, Genova, Savona, che hanno puntato in modo costruttivo e fattivo sui partenariati pubblico-privati, con risultati molto soddisfacenti.

Quale strategia adotterete per favorire la crescita?

Punteremo ancora sulla nostra capacità di ascolto di chi detiene la merce, che ci consente di avere un ampio quadro del mercato. Rientra in quest’ambito l’acquisizione del 100% del Progetto Adele, per evolvere ulteriormente servizi e soluzioni per freight forworder e shipper. Inoltre, cercheremo di continuare ad anticipare la digitalizzazione utile ad adeguarsi agli interventi normativi (comunitari, nazionali e doganali). Circle ha sempre cercato di guardare l’insieme della catena logistica, di tarare le tecnologie in funzione degli obiettivi da perseguire. Oggi, la nuova sfida è quella che interessa l’implementazione delle tecnologie IoT negli attuali sistemi marittimi e intermodali.