Destination Italia punta alla crescita scommettendo su tecnologia, crescita delle sedi estere dedicate alle attività di promozione e lo sviluppo della rete di local expert. Recentemente ha annunciato di aver concluso con successo l’integrazione di Trip Builder in Hubcore.AI, la piattaforma proprietaria all-in-one per gli operatori Incoming, con funzionalità specifiche per DMC, DMO e Tour Operator di ogni dimensione. Trip Builder è il tool per la creazione di proposte di viaggio completamente personalizzate che sta riscuotendo grande apprezzamento tra gli operatori nazionali e internazionali, accelerando la sottoscrizione delle licenze saas, elemento che genererà significativi risparmi di costi.

L’annuncio arriva a pochi giorni dalla chiusura della procedura di ABB con cui è stato realizzato l’aumento di capitale a supporto dei numerosi progetti in corso. “Siamo lieti di attirare l’interesse di investitori che intendono sostenere il nostro ambizioso progetto di far diventare Destination Italia la prima Glocal Travel Tech. Possiamo dire che le nostre attività proseguono senza sosta su tutti i fronti annunciati: in particolare, grazie ai nuovi tools della piattaforma proprietaria Hubcore, sono iniziate le vendite delle licenze del software con riscontro molto positivo da parte del mercato; inoltre, abbiamo iniziato a mettere in cantiere i lavori per aprire due destinazioni oltre l’Italia (Grecia e Turchia)”, commenta Dina Ravera, presidente di Destination Italia.


Il recente aumento di capitale tramite Accelerated Book Building si è concluso con successo e rapidamente. Quali obiettivi intendete raggiungere con questa operazione?

Siamo molto soddisfatti del successo di questa operazione, conclusosi in tempi brevissimi. Questo dimostra la fiducia del mercato nella nostra strategia. I fondi raccolti verranno destinati a tre obiettivi principali: il completamento degli investimenti in tecnologia, lo sviluppo della rete di local expert e l’espansione internazionale della nostra rete distributiva con nuove sedi in mercati strategici come Shanghai, Singapore e Dubai.

Destination Italia punta molto sull’innovazione tecnologica. In che modo l’Intelligenza Artificiale supporterà la crescita della vostra offerta?

L’IA è un pilastro fondamentale del nostro sviluppo. Ci permette di personalizzare l’offerta turistica in base alle preferenze dei clienti e di migliorare l’efficienza operativa, ottimizzando le risorse. Questo significa che possiamo gestire un volume di prenotazioni molto più elevato senza aumentare proporzionalmente i costi, garantendo un servizio sempre più mirato e di qualità.

Altro tema chiave è la valorizzazione dei territori meno conosciuti. Quali iniziative avete messo in campo per questo obiettivo?

Abbiamo costruito una rete di oltre 50 local expert, con l’obiettivo di superare le 300 unità nei prossimi anni. Il loro compito è supportare le realtà locali nella creazione di esperienze autentiche e di qualità per i turisti, promuovendo destinazioni meno battute. Questo approccio consente non solo di diversificare l’offerta turistica, ma anche di sostenere l’economia di borghi e aree interne a rischio spopolamento e di compiere un grande passo in avanti nella gestione dell’over-tourism.

Il turismo può essere un volano per il Made in Italy. Quali ricadute economiche prevedete?

Il potenziale del settore è enorme. Basti pensare che un incremento del 3% dei viaggiatori di alta gamma potrebbe raddoppiare il PIL nazionale legato al turismo e al Made in Italy, generando un indotto di circa 300 miliardi di euro l’anno. Per questo puntiamo proprio a intercettare il turismo di alta gamma, in grado di valorizzare le eccellenze italiane attraverso esperienze uniche e personalizzate. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso una collaborazione pubblico- privata concreta.

L’internazionalizzazione è un altro tassello della vostra strategia. Perché avete scelto di aprire nuove sedi all’estero?

L’espansione internazionale della rete commerciale è essenziale per intercettare la domanda direttamente nei mercati chiave. Abbiamo già una sede a New York e a marzo inaugureremo quella di Shanghai. Seguiranno altre aperture a Singapore, Hong Kong, Dubai, Riyadh e San Paolo. Essere presenti sul territorio ci permette di costruire relazioni dirette con i clienti e con gli operatori locali, aumentando l’efficacia delle nostre strategie di vendita. Su questo siamo pronti a effettuare investimenti importanti.

Sostenibilità e turismo responsabile sono al centro delle vostre attività. Quali iniziative state portando avanti in questo ambito?

Abbiamo redatto il nostro primo reporting di sostenibilità già lo scorso anno, nonostante non fossimo obbligati per legge. Oltre a questo, organizziamo i MEET Forum, eventi dedicati al turismo sostenibile, coinvolgendo istituzioni e imprenditori locali. Nel 2025 il nostro MEET Forum nazionale si terrà a Roma, in concomitanza con l’anno del Giubileo, e organizzeremo due edizioni locali in Sicilia e in un’altra regione che stiamo definendo.

Quali sono le prospettive per il 2025?

Continueremo a investire su tecnologia, internazionalizzazione e sviluppo territoriale. Vogliamo consolidare la nostra posizione come leader nel turismo esperienziale, contribuendo alla crescita del settore in un’ottica di sostenibilità e innovazione. L’obiettivo è rendere l’Italia sempre più attrattiva per il turismo di alta gamma, creando valore per il Paese e per le imprese locali.