Siav, società benefit leader nel settore dell’Enterprise Content Management (ECM) e del Business Process Outsourcing (BPO), approva la prima semestrale dalla quotazione e registrata perfomance positive per i principali indicatori finanziari. I Ricavi delle vendite si attestano a Euro 14,2 milioni, in aumento rispetto a Euro 14,0 milioni al 30 giugno 2021. Il Valore della Produzione, pari a Euro 19,5 milioni, ha registrato un incremento del 9% rispetto a Euro 17,9 milioni al 30 giugno 2021. La marginalità risulta sostanzialmente in linea con i risultati al 30 giugno 2021, sia in valore assoluto sia relativo, con un EBITDA pari a Euro 1,4 milioni (Euro 1,4 milioni al 30 giugno 2021) e un EBITDA margin pari al 9,9 per cento. Sui dati non si riflettono ancora i risultati derivanti dall’importante gara che la società si è aggiudicata, in R.T.I. con Cap Gemini Italia, Sirfin P.A., Expleo Italia, Dedalus Italia, Teleconsys e Vodafone Italia, indetta da Consip per l’affidamento di servizi applicativi in cloud e di servizi di demand e PMO (Project Management Office) per le Pubbliche Amministrazioni centrali. L’importo complessivo di aggiudicazione è pari a circa 144 milioni di euro, di cui circa 20,2 milioni di euro spettanti al Gruppo Siav, in 48 mesi a partire dal 2023.

“Abbiamo preso parte all’importante bando nazionale indetto da Consip, al quale hanno partecipato primari player del settore, e siamo particolarmente soddisfatti di essere tra gli aggiudicatari. La commessa, oltre ad aprire interessanti opportunità per business futuri, cogliendo la sfida della transizione digitale delle PA, consente di accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo industriale del Gruppo Siav”, commenta Nicola Voltan, amministratore delegato di Siav.

Come si inserisce la gara Consip nel piano di crescita della società?

È una gara che offre l’opportunità di accedere in convenzione a determinati lavori presso istituti pubblici. Per la PA si tratta di un’agevolazione importante, perché in questo modo, ricorrendo alle società convenzionate Consip, possono risparmiare sui costi e i tempi necessari per indire le relative gare di appalto. Siav lavora già con la PA e, grazie a questo risultato, possiamo consolidare la presenza dei nostri servizi in un comparto in piena trasformazione digitale, avviando ulteriori progetti. Siamo certi, infatti, che ben presto questi 20 milioni di euro si tradurranno in opportunità, circa quattro anni fa abbiamo vinto una gara per la PA in Sanità e abbiamo portato a casa 24 milioni in 5 anni.

La gara Consip rappresenta un’accelerazione importante del nostro cammino e apre senza dubbio a nuovi ordini.

Siav è a Piazza Affari dalla scorsa estate, quali le ragioni della quotazione?

Ci siamo preparati a lungo per cogliere al meglio questa opportunità. La quotazione risponde in pieno alla mia idea per il percorso di sviluppo dell’azienda. Ci vogliamo impegnare ulteriormente per proseguire questo cammino, investendo sulle persone e le tecnologie, guardando con attenzione alla possibilità di crescere anche attraverso operazioni straordinarie, senza sottovalutare la possibilità di aprirci all’estero.

Quali sono i settori di maggior interesse per Siav?

Non abbiamo un settore di riferimento particolare. Vero, però, che nello scenario attuale, la PA rappresenta il nostro principale interlocutore, verso cui rivolgiamo maggiormente la nostra attenzione. Anche grazie alle gare indette da Consip che ci siamo aggiudicati, abbiamo sviluppato una nuova piattaforma cloud pronta per la PA e siamo convinti che, grazie alle risorse stanziate dal PNRR avremo la giusta spinta per favorire il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Senza dimenticare che parliamo di una soluzione valida anche per il mercato privato.

Quali sono i Paesi di maggior interesse quando si parla di internazionalizzazione?

Puntiamo a crescere nei Paesi G7, anche se si tratta di mercati maturi e con importanti barriere all’ingresso. Rappresentano i mercati con le maggiori opportunità e per questo stiamo lavorando in questa direzione. Credo che anche le aziende italiane possano dire qualcosa all’estero, affermandosi quale player di riferimento in ambito ICT. Il Medio Oriente, in particolare, può offrire soddisfazioni importanti. In questa area del mondo le soluzioni made in Italy sono molto apprezzate, nonostante il predominio delle imprese USA.

Quali sono le caratteristiche di una potenziale target?

Deve esprimere forti competenze tecnologiche, attigue al nostro business. Guardiamo ai processi, collegati in modo diretto alla gestione delle informazioni. Potremmo valutare proposte provenienti sia dal mercato nazionale che dall’estero, in questo caso si tratterebbe di un trampolino di lancio per un processo di internazionalizzazione strutturato e basato su una reale competenza e conoscenza del nuovo mercato.