Monnalisa guarda già all’estate 2022 ed è al lavoro sulla nuova collezione. La propensione al futuro ha permesso alla società, eccellenza del made in Italy nella produzione di abiti di alta moda per bambini, di avviare il processo di ripresa post-pandemica già dallo scorso anno. Da qui la spinta sul digitale, che è diventato un elemento complementare alle tradizionali modalità di vendita: “Nel new normal spetterà alle imprese il compito di integrare le due visioni in un approccio sinergico, basato sull’omnicanalità”, commenta Sara Tommasiello, Finance & Control Manager Monnalisa.

Come state affrontando la ripresa e quando ha contribuito l’accelerazione del digitale?

Stiamo lavorando sulla ripresa già dallo scorso anno, nel pieno della pandemia. I risultati sono soddisfacenti. Permane però il rallentamento dei flussi turistici he incide su una leva importante delle nostre vendite: siamo presenti proprio nelle mete principali del turismo internazionale, basti pensare alla presenza che possiamo vantare a Londra presso Harrods. Anche se siamo ancora lontani dai ritmi del 2019, siamo fortemente convinti che i progressi della campagna vaccinale in UE e Usa saranno il volano che ci consentirà di recuperare terreno. Inoltre, abbiamo investito molto sul processo di digitalizzazione. Nei primi mesi del 2020 siamo passati a una nuova piattaforma proprietaria di e-commerce, con un nuovo approccio al rapporto con il consumatore. I risultati sono eclatanti, sia dal punto di vista del numero di utenti e nuovi utenti, sia delle sessioni di visita. La cosa da evidenziare è la crescita sul 2020 ma ancor di più quella sul 2019. Sugli altri canali di vendita risentiamo la lentezza del ritorno alla normalità.

Stiamo lavorando alla campagna vendite dell’estivo 2022, quello che sta accadendo nel mondo in termini di ripresa contribuirà a formare una propensione all’acquisto più rosea rispetto al futuro da parte dei concessionari.

Come sono cambiate le modalità di acquisto con la pandemia per i vostri clienti?

Le abitudini d’acquisto sono cambiate un po’ per tutti. L’e-commerce è stato a lungo l’unica alternativa possibile per acquistare ed è diventato anche appagante. Resta un elemento che ha beneficiato di un boost importante, le aziende hanno saputo rispondere alla nuova esigenza del consumatore ma non va visto come alternativo al punto vendita, bensì complementare. Alle imprese spetterà il compito di integrare le due visioni in un approccio sinergico, basato sull’omnicanalità.

Sostenibilità, quali le iniziative che state portando avanti?

Siamo stati da sempre attenti al tema della sostenibilità, rendicontato nell’apposito Bilancio, oggi Bilancio integrato. Stiamo imparando di anno in anno come applicare i nostri valori al lavoro di ogni giorno, con effetti visibili e diretti.

Ampliamo il perimetro di rendicontazione del nostro bilancio, uscendo dai confini nazionali. Stiamo rendicontando lo stato dell’arte a livello di consolidato, comprendendo le nostre controllate nel mondo. Un aspetto propedeutico alla pubblicazione della DFN volontaria in programma per il prossimo anno.

Abbiamo sposato molti degli obiettivi dell’Agenda 2030 e vogliamo focalizzarvi su aspetti in linea con le nostre produzioni, dall’energia al sociale, con focus sull’inclusione.