MILANO (PMInews.it) – L’Europa accelera il suo cammino verso la sostenibilità: è ormai diventato un obbligo normativo per le banche pubblicare le loro attività potenzialmente green e quelle totalmente green in base ai criteri della tassonomia europea. In quest’ottica RSM pubblicato il primo studio che misura l’esposizione Green di un campione di banche italiane in base al proprio GAR (Green Asset Ratio), il nuovo indicatore previsto dal Regolamento europeo 852/2020 (cd. Tassonomia) che misura la quota di attività finanziarie verdi nei propri portafogli calcolando, in sostanza, il rapporto fra le esposizioni green della banca e le sue esposizioni complessive. Dalle principali evidenze emerge che i valori si attestano su un dato medio del GAR pari al 2,14%,
Lo studio costituisce la prima analisi di questo indicatore per le banche italiane. Vengono anche esaminate le dinamiche indotte dal GAR, come, ad esempio, un aumento dell’indice in proporzione con le dimensioni delle banche. Lo studio ha riguardato un campione di 16 banche che in termini di totale attivi rappresenta il 76% dell’intero sistema bancario italiano.
Un elemento di interesse che emerge riguarda il contributo agli investimenti green da parte delle imprese rispetto ai privati. Le esposizioni green verso le imprese che pubblicano la dichiarazione non finanziaria (DNF) risultano pari al 20,93%, mentre le esposizioni green verso i privati rappresentati prevalentemente da mutui edilizi sono pari al 4,19%. Un segnale, questo, che indica che le prospettive di crescita degli immobili green sono molto ampie.
“RSM ha preso in considerazione solo l’esposizione delle singole banche verso le proprie imprese clienti che pubblicano la DNF e che attualmente corrispondono al 12,19% delle complessive esposizioni. La nostra aspettativa è che il GAR tenda a crescere rapidamente in importanza fino a diventare l’indicatore principale delle banche “green”. Inoltre, dal 2025 più di 5.000 imprese italiane saranno obbligate dalla nuova Direttiva CSRD alla Rendicontazione di Sostenibilità (che sostituirà la DNF) a riportare le informazioni di sostenibilità nel bilancio di esercizio e a quel punto le banche disporranno di maggiori informazioni per alimentare questo nuovo indicatore”, osserva Raffaele Mazzeo, Partner di RSM che con il Partner Simone Segnalini ha realizzato lo studio.