MarcoPodini_Presidente PitecoMILANO (AIMnews.it) – “Il primo trimestre è stato in linea con il nostro trend. Ci aspettiamo un’accelerazione dei numeri nel corso dell’anno e anche in Italia stiamo lavorando ad una rete di partner commerciali che ci consenta di incrementare il numero dei nuovi clienti acquisiti che vedono storicamente una trentina di nuovi clienti all’anno aggiungersi ai 650 clienti esistenti. – così Marco Podini, presidente della software house italiana Piteco, quotata su AIM Italia. – “Una strategia nuova di distribuzione che stiamo applicando anche a livello internazionale.”

Vale a dire?
È quanto stiamo facendo in Messico e replicheremo in altri paesi. Le nostre sole forze non ci consentono di ampliare il nostro business contemporaneamente in tutto il mondo. Vogliamo quindi creare una rete di distributori locali, in modo da non sopportare grandi investimenti per aprire reti commerciali nei vari Paesi. Dovremmo in questo modo riuscire a ottenere risultati analoghi con un profilo di rischio molto inferiore e costi limitati sfruttando l’opportunità di essere già presenti in 40 Paesi con le nostre soluzioni software utilizzate dalle aziende locali. L’obiettivo è arrivare al 2018 con una rete di distributori nelle varie aree geografiche di interesse, permettendoci di essere molto più capillari.

Negli Stati Uniti invece avete preferito la strada dell’acquisizione diretta …
Si è trattato di un’operazione molto importante che ci vede entrare nel mercato americano direttamente trasformando Juniper Payments in un hub di riferimento per il nostro business e ci consente di ampliare grandemente la nostra quota di fatturato sull’estero. L’acquisizione è avvenuta a un prezzo molto interessante, cosa non scontata in questi periodi, e ci permette di entrare in un mercato che offre grandi opportunità. Con tre dati positivi al nostro attivo: il costo di ingresso non è stato alto, la società ha ottime prospettive di crescita e le sinergie che ci attendiamo in termini commerciali per i nostri software sono un “di più” che ci consentirà sicuramente di creare ulteriore valore. Il lavoro dei prossimi mesi sarà infatti quello di integrare l’offerta dei software Piteco nella piattaforma della società Usa.

Il 2016, intanto, è stato positivo, con un forte calo del tax rate …
Il 2016 è stato molto positivo, dato che oltre alla consueta crescita del business ha beneficiato degli effetti relativi alla normativa fiscale del “patent box” cui abbiamo potuto accedere come azienda fortemente basata sulla proprietà intellettuale. Quest’anno tra l’altro il tax rate si ridurrà ulteriormente grazie all’abbassamento dell’aliquota Ires dal 27,5% al 24,5%. Ma in generale tutte le voci sotto l’Ebitda, quali oneri finanziari e straordinari, sono migliorate consentendoci di raggiungere il 32% di utile netto sulle vendite, sicuramente un risultato di eccellenza che ci pone tra le aziende più profittevoli di tutto il mercato italiano.

Il vostro flottante al momento è sotto il 20% . I tempi per andare sul mercato principale?
Confermiamo la volontà e l’impegno di volere passare al mercato principale nel breve termine e il team di lavoro dedicato sta già lavorando a questo obiettivo. Attualmente il nostro flottante è al 17% circa, in rialzo dal minimo del 14% dei mesi scorsi; lo alzeremo in modo da accedere all’MTA che richiede almeno il 25%, operazione che vorremmo concludere entro la fine dell’anno. Poi ci sarà lo STAR che rappresenta senz’altro il punto di arrivo per una società di eccellenza quale è Piteco.