Kolinpharma si lascia alle spalle la pandemia e torna a crescere a ritmi serrati. Nel 2021, infatti, i ricavi sono pari a circa Euro 11,2 milioni, in crescita del 36% rispetto all’anno precedente e – dato ancor più rilevante – del 25% rispetto al pre-pandemia. “I risultati 2021 – commenta Rita Paola Petrelli, Presidente di Kolinpharma – sono motivo di orgoglio e affermano il riconoscimento per il duro lavoro svoto in questi anni. Siamo certi che, se non ci fosse stato il brusco stop della pandemia, i risultati dello scoro ano sarebbero stati in linea con il percorso appena ripreso”.

Ricavi in crescita anche rispetto al 2019, come commenta i risultati del 2021?

I dati relativi ai ricavi dello scorso anno sono motivo di orgoglio e testimoniano la serietà e l’impegno del lavoro svolto, oltre alla concretezza e solidità della struttura degli Informatori Medico Scientifici. Sono un sensibile apprezzamento per i nostri studi a corredo dei prodotti e più in generale alle competenze, che curiamo, sviluppiamo e formiamo in maniera continua. Sono anche la dimostrazione del fatto che se non ci fosse stata l’interruzione brusca legata alla situazione pandemica, questi sarebbero stati i livelli di crescita abituali. Abbiamo consolidato la presenza sulla classe medica e la riconoscibilità del marchio aziendale e dei brand di prodotto. Il medico oggi riconosce in Kolinpharma la serietà della società e l’efficacia del prodotto, documentata con le evidenze scientifiche e dal riscontro positivo dei pazienti. Il lancio degli ultimi due prodotti, la scorsa estate, ha registrato una sensibile curva di crescita, proprio grazie a questi riconoscimenti. Siamo stati ripagati dell’attività di divulgazione scientifica fatta in questi anni, che ha visto protagonista la classe dei medici specialisti.

Anche sul fronte dei brevetti la crescita non si ferma.

Oggi contiamo 45 brevetti in portafoglio, l’ultimo ottenuto è quello italiano per Doltendix, il prodotto per il benessere dei tendini. Qualche settimana prima avevamo annunciato gli ultimi ottenuti in Europa. Grazie a questi riconoscimenti e alla nostra controllata Svizzera possiamo guardare con interesse alla crescita oltreconfine. Mi preme evidenziare, però, che in Europa, l’Italia resta il principale mercato di riferimento, con il maggiore potenziale di crescita.

Quali gli obiettivi guardando alla rete di informatori scientifici?

La nostra rete è cresciuta e di recente abbiamo avviato un ulteriore corso di formazione interno, che porterà la rete a raggiungere circa 90 unità. Al 2024 puntiamo ad avere 115 unità in tutta Italia, oltre che a registrare una crescita sensibile di prodotti e brevetti. La rete di informatori avrà una presenza capillare sul territorio nazionale, consolidando la presenza nelle aree dove siamo più forti e aprendoci a nuovi territori.

Quali sono stati i principali effetti della pandemia sul mercato dei nutraceutici funzionali?

La pandemia ci ha portati a ripensare alcune dinamiche. Facendo informazione medica preferiamo un approccio vis a vis con il medico specialista, ma non possiamo sottovalutare che il legame con il consumatore finale è cambiato, così come gli strumenti di contatti. Il consiglio del medico resta l’elemento fondamentale per procedere agli acquisti ma i canali sono nuovi, l’online ha un peso sempre maggiore per tutti i consumatori. Sarebbe errato pensare che solo i giovani comprano online, i dati ci raccontano una verità diversa. Bisogna essere presenti online, lo richiede il mercato.

Tornano le fiere di settore, a quali parteciperete?

Le fiere sono uno strumento fondamentale per la visibilità e la conoscenza del marchio. Parteciperemo in qualità di espositori o di visitatori ai principali appuntamenti internazionali. In particolare, saremo presenti come espositori al VitaFoods 2022 di Ginevra a 10-12 maggio e al CPhI North America a Philadelphia, con ICE nel Padiglione Italia sempre a maggio.