Prosegue senza sosta la crescita di Portobello, società che opera attraverso l’attività di barter nel settore editoriale e pubblicitario e proprietaria della omonima catena  retail e del portale ePrice. Nonostante le difficoltà del contesto socio-economico, nel primo semestre 2022, Portobello registra un fatturato complessivo consolidato di 49,0 milioni di Euro (rispetto ai 27,0 milioni di Euro al 30 giugno 2021). L’EBITDA consolidato si attesta a 6,43 milioni di Euro al 30 giugno 2022. L’incidenza dell’EBITDA sul valore della produzione si è attestata al 13,1%.

“Il dato più significativo – commenta Pietro Peligra, Presidente Portobello – è proprio quello relativo al contesto. La nostra società cresce in una fase particolarmente difficile per il mondo del retail, nel primo semestre 2022 si registra un calo del 20% per il business delle attività non food e nel traffico nei centri commerciali. Ancora una volta, abbiamo dimostrato di poter contare su un modello di business resiliente, capace di offrire convenienza e solidità. Questo porta a confermare tutti i target di crescita indicati per la fine dell’anno, in termini di sviluppo e fatturato. Una affermazione che trova conferma nelle ultime ricerche pubblicate, che vedono gli analisti confermare le loro posizioni in merito all’andamento del piano di sviluppo di Portobello”.

Presidente, che semestre è stato per Portobello?

Quest’anno siamo cresciuti molto, il fatturato è passato da 27 a 49 milioni di euro. Uno dei pilastri d questo andamento è lo sviluppo della rete commerciale, con le aperture dei nuovi punti vendita, nel primo semestre 2021 avevamo un’estensione pari a 5mila mq, un anno dopo il dato sale a 20mila mq.

È stata una fitta tabella di marcia, che inevitabilmente implica anche assorbimento di cassa, i negozi aperti nel primo semestre di quest’anno andranno in pareggio nell’arco di sei mesi e solo successivamente inizieranno a registrare una marginalità positiva. È facilmente riconducibile a questo anche la leggera flessione del nostro Ebitda margin, passato dal 17 al 13 per cento. Nei primi mesi devi essere più aggressivo sulle promozioni per farti conoscere. Tutto questo, nel secondo semestre, si tradurrà in un netto recupero e in una ulteriore fase di espansione. È per questo che confermiamo tutti i target, così come fanno le equity research. Il primo semestre è in linea con gli obiettivi dell’anno che ci eravamo posti, sia in termini di obiettivi che di fatturato.

Da sottolineare, poi, il contesto in cui tutto ciò è accaduto. I primi sei mesi dell’anno sono stati caratterizzati da un ritorno della pandemia, dalla guerra in Ucraina, dall’inflazione, dalla crisi energetica, i negozi non Food hanno perso il 20% di fatturato, i centri commerciali la stessa percentuale in termini di presenze.

Come hanno performato le altre business unit?

Sono tutte in crescita, sia quella media che la B2B. c’è molta attenzione al cambio merci pubblicitario e anche questo è un indicatore importante della situazione complessa che attraversiamo. Al consumatore finale offriamo la convenienza economica, alle imprese diamo l’occasione di alleggerire i magazzini senza incorrere in svalutazioni. È un modello di business resiliente, funziona anche in condizioni di grande difficoltà.

Come si inserisce nel percorso di crescita l’acquisizione di ePrice?

Il portale è stato acquisito a luglio, i numeri non si riflettono nella semestrale ma possiamo affermare che parliamo di un’operazione strategica importante. Abbiamo rilevato l’azienda con una situazione gestionale critica e la ristrutturazione sta dando risultati positivi dal primo momento. Possiamo avvalerci di un brand che mantiene inalterata la sua reputazione, basti pensare che un recente studio della Casaleggio e Associati lo indica come quarto portale di riferimento per lo shopping online di elettronica per gli italiani, alle spalle di Amazon, Samsung e Unieuro.

ePrice ci consente di ampliare la gamma di prodotti offerti, con la vendita di prodotti per la casa, a maggiore marginalità, e di avere maggiore capacità contrattuale al tavolo con i fornitori. Diventiamo, così, un operatore multichannel, tra i leader sull’online, con la possibilità di sfruttare sinergie tra online e offline.

Guardando a Piazza Affari, come commenta l’attuale andamento del titolo?

Il valore del titolo dovrebbe rispettare i fondamentali della crescita. Le ricerche indicano un target price superiore agli 80 euro e oggi il nostro titolo si attesta a 17 euro. Le ricerche proiettano l’Ebitda a 22 milioni, mentre siamo a multipli davvero penalizzanti. Senza dubbio il titolo è pesantemente sottovalutato, anche alla luce della crescita in un contesto caratterizzato da guerra, inflazione, pandemia. In più, non si riflette sull’andamento del titolo il potenziale dell’acquisizione ePrice, ci saremmo aspettati un certo apprezzamento invece siamo andati incontro a una fase caratterizzata dal panic selling, dovuto a qualche investitore istituzionale uscito in maniera disordinata, che ha generato l’effetto gregge. Andremo avanti, certi della validità della nostra proposta e attenti a mantenere sempre il massimo livello di trasparenza nelle comunicazioni con il mercato. Abbiamo dimostrato di mantenere sempre le promesse, lo faremo anche in questo momento e siamo certi che investitori attenti riusciranno a leggere le reali potenzialità offerte da Portobello.