MILANO (AIMnews.it) – Nel 2021, secondo le analisi dell’Osservatorio AIM, si evidenzia un progressivo ritorno alla distribuzione dei dividendi a valere sugli utili 2020 da parte delle società quotate. Emerge un segnale positivo nei confronti degli investitori, anche per effetto del miglioramento della situazione pandemica europea a seguito dell’avvio delle campagne vaccinali. Nel 2020 era prevalsa una logica prudenziale, con la sospensione o il rinvio del dividendo nel II semestre: 7 società hanno approvato e staccato dividendi su utili 2019 tra la II parte del 2020 e il I bimestre 2021.

Nel 2021 sono 29 le società che distribuiscono dividendi ai propri azionisti (26 nel 2020, 36 nel 2019), pari al 20% del mercato AIM (19% nel 2020, 32% nel 2019), per un totale di 53,5 milioni di euro, in ridimensionamento rispetto a 68,7 milioni nel 2020 e 69,6 milioni nel 2019, con una media di 1,8 milioni di euro (2,5 milioni di euro nel 2020, 1,9 milioni di euro nel 2019).

Il dividendo lordo medio unitario è pari a euro 0,18 per azione (0,23 nel 2020), con un payout ratio medio del 41% (45% nel 2020). Il dividend yield medio è pari a 2,1% (2,8% nel 2020).

Il settore industria, con una remunerazione totale pari a 28,1 milioni di euro, è al primo posto sia per importo distribuito sia per numero di società che distribuiscono (9); seguono i settori Healthcare (7,7 milioni di euro) e Tecnologia (5,1 milioni di euro). Al primo posto per ammontare totale, con 10,2 milioni di euro in dividendi corrisposti, emerge Comer Industries.

Le prospettive a lungo termine potrebbero migliorare grazie allo stanziamento dei fondi europei Next Generation EU e del Recovery Fund, con effetti positivi sull’economia reale che si potrebbero riflettere sulla creazione di valore delle società anche in termini di remunerazione.