Il 2019 di Finlogic si chiude con la settima acquisizione dalla data di IPO. La società guidata da Dino Natale, infatti, ha comprato il100% di Staf, attiva nella produzione e stampa di etichette autoadesive dedicate al packaging industriale e ad altre applicazioni quali il trasferimento termico, ink-jet e laser. Si tratta della prima operazione di M&A che interessa una società industriale, la più significativa – tra quelle chiuse a oggi – in termini di fatturato e patrimonio. “Con questa acquisizione – spiega il presidente e amministratore delegato della società, Natale – Finlogic ha la possibilità di veder crescere in modo significativo sia i ricavi che la marginalità”.

Qual è il valore aggiunto della recente acquisizione?

L’operazione di M&A che ha vito protagonista Staf è di grande importanza per la crescita della nostra società. È la più rilevante in termini di fatturato e patrimonio, tanto che ci consente di anticipare di un anno i risultati di Ebitda annunciati e previsti per il 2021 dal nostro piano industriale. Il valore aggiunto è nella possibilità di realizzare attività di cross-selling e out-selling, ampliando in modo significativo la gamma dei servizi offerti alla clientela e la possibilità di far crescere fatturato e marginalità.

Con Staf, Finlogic chiude la settimana acquisizione dalla data di IPO. Con quali obiettivi?

In sede di IPO abbiamo annunciato la volontà di portare avanti una strategia di crescita per linee interne ma anche per linee esterne, con diverse operazioni finalizzate proprio all’acquisizione di target. Staf porta con sé uno stabilimento produttivo, 43 dipendenti specializzati, ricavi 2018 a 9,8 milioni di Euro ed EBITDA adj a 0,5 milioni di Euro. Diventa, per estensione e capacità dello stabilimento produttivo, il terzo sito del nostro Gruppo con i suoi 3.200 mq di superficie coperti, a cui si sommano i 2.700 mq scoperti. È un passo avanti importante per affermarci sempre più come polo nazionale, in un mercato caratterizzato dalla presenza di circa 500 operatori, molto frammentato. Mercato dal valore vicino ai 700 milioni di euro.

Come cambia la Governace della società?

Come nostra prassi, alla guida delle società acquisite non avvengono trasformazioni. Conosciamo bene il valore della continuità e anche in questo caso abbiamo scelto di coinvolgere nella governance della società Francesco Avogadro di Valdengo con la carica di Amministratore Delegato e Cesare Filippazzi con quella di Presidente onorario. Inoltre, resterà immutata anche la governance operativa, con gli attuali manager, figli dei soci. Le nostre target sono aziende sane, che si sono distinte per la capacità di crescere e portare avanti progetti solidi.

Quali i prossimi passi?

Stiamo valutando delle potenziali target sia sul mercato italiano, che resta una priorità, sia all’estero. In particolare, il mercato spagnolo presenta delle importanti affinità con quello italiano. Siamo interessati a entrare in questa area con uno stabilimento produttivo, così da crescere rapidamente.

Sul fronte dell’innovazione quali le sfide?

La principale trasformazione che interessa il mercato delle etichettature riguarda l’inserimento di un tag RSD. Una tecnologia che offriamo già a clienti di livello nazionale e internazionale, soprattutto nel settore moda. Vogliamo investire in questa direzione, anche valutando la possibilità di effettuare acquisizioni in questo ambito.