MILANO (PMInews.it) – Il Consiglio di Amministrazione di Monnalisa ha approvato il Bilancio Consolidato e il Progetto di Bilancio Civilistico 2023.

 

Christian Simoni, Amministratore Delegato di Monnalisa, ha commentato: “Nel 2023 e nei primi mesi di quest’anno abbiamo fatto passi avanti nella direzione del cambiamento del modello di business, da azienda mono-marca ad azienda multi-marca, con l’acquisizione di nuove licenze di produzione e distribuzione di prodotti di moda per bambini con marchi di terzi. Nei prossimi mesi continueremo a perseguire questa strategia, parallelamente ad attività volte allo sviluppo del valore del brand Monnalisa, alla crescita dei canali di vendita diretta al consumatore finale, ed al contenimento dei costi, indispensabile nell’attuale contesto di grande incertezza ed instabilità, a livello geo-politico, macro-economico, del settore moda, e in particolare di alcuni mercati per noi molto importanti. L’altro pilastro fondamentale del nostro futuro rimarrà l’impegno ESG, con l’obiettivo di fondo del nuovo Piano di sostenibilità 2024-2026 di confermarsi un’eccellenza nel sistema moda a livello globale, come certificato dal recente rating ESG di Standard Ethics”.

 

Nell’esercizio 2023 il Gruppo Monnalisa ha registrato ricavi consolidati pari a Euro 41,9 milioni rispetto a Euro 46,3 milioni dell’esercizio precedente, con una variazione negativa pari al 10% (decremento del 7% a cambi costanti). Monnalisa è presente nei più importanti mercati sia attraverso il canale DTC (Direct-to-Consumer), costituito da punti vendita monomarca a gestione diretta (Directly Operated Store – DOS e Directly Operated Outlet – DOO) e dal proprio negozio online, sia attraverso il canale wholesale, costituito da punti vendita multimarca e da siti online specializzati nella vendita di beni di lusso (e-tailer). Rispetto ai canali di vendita, il retail ha registrato ricavi pari a 16,6 milioni in sostanziale linea, a cambi correnti, rispetto ai volumi di vendita del 2022. A cambi costanti i ricavi del canale registrano un incremento pari al 4% attestandosi ad Euro 17,4 milioni contro Euro 16,7 milioni del precedente esercizio. Il canale wholesale, con una flessione del 14% a cambi correnti (-12% a cambi costanti), è stato significativamente influenzato dall’incertezza geopolitica internazionale, ed in particolare dal perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, con impatti negativi su mercati e clienti in cui il Gruppo era fortemente esposto. Oltre la metà della riduzione dei ricavi del canale è ascrivibile all’effetto combinato del calo dei ricavi derivanti da marchi differenti da Monnalisa e dall’effetto cambi. Le vendite wholesale del solo marchio Monnalisa a cambi costanti sono diminuite soltanto del 7%. I ricavi del canale e-commerce diretto, con un decremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022, risentono della chiusura di un mercato strategico come la Russia, e riflettono l’andamento generale delle vendite online nel settore moda, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno. L’incidenza del canale online, sia diretto che indiretto, sui ricavi totali si attesta al 16% (18% al 31 dicembre 2022).

L’EBITDA consolidato reported di Monnalisa si attesta a circa Euro 3 milioni, pari al 6% del fatturato, riflettendo anche il pianificato aumento degli investimenti spesati nell’anno, soprattutto quelli nel marketing e nella comunicazione. Tale dato risente di alcuni costi non ricorrenti. L’EBITDA consolidato adjusted al 31 dicembre 2023 ammonta a Euro 4 milioni (Euro 5,8 milioni al 31 dicembre 2022). L’EBITDA adjusted a cambi costanti sarebbe stato di Euro 4,6 milioni (Euro 6 milioni nel 2022). In tale contesto di incertezza, il Gruppo ha continuato ad attuare il proprio progetto industriale, che integra le strategie di branding e distribuzione del precedente piano con la crescita attraverso accordi di licenza o produttivi con brand della moda per adulti, strategia finalizzata non solo all’aumento dei volumi, ma ancor più, a quello della profittabilità del gruppo creando nuovi flussi di ricavi e un aumento della redditività aziendale più che proporzionale rispetto all’aumento del fatturato grazie ad un significativo effetto leva operativa tramite un maggiore sfruttamento delle capacità organizzativa, produttiva, logistica e distributiva di cui il Gruppo già dispone. Il Gruppo ha pertanto deciso di modificare il modello di business dell’azienda la cui crescita passerà per la diversificazione attraverso l’acquisizione di marchi dell’adulto in licenza o con accordi produttivi; Le recenti stipule dei nuovi accordi di licenza con i brand La Martina e Philosophy di Lorenzo Serafini, costituiscono un passo importante in questo percorso, i cui effetti saranno visibili soltanto sul bilancio del prossimo anno. Nonostante le difficoltà relative al quadro politico-economico generale, il Gruppo ha comunque mantenuto stabile la marginalità grazie al consolidamento del canale di vendita DTC, in linea con il piano strategico. È proseguita nel corso del 2023 la già avviata politica di revisione dei costi, senza influenzare la qualità dei prodotti e le prospettive di medio termine dell’attività; l’effetto positivo di tali tagli sono purtroppo stati compensati dall’ incremento di alcune voci di costo correlate a fattori esogeni difficilmente prevedibili e contenibili. Inoltre, nel 2023, in coerenza con il piano strategico di sviluppo, la società ha ripreso alcune importanti attività di marketing e promozione: dopo tre anni dall’ultimo fashion show, ed una sequenza di eventi interrotta soltanto dalla pandemia, è ritornata a sfilare con la collezione autunno-inverno 2023, ricreando una importante occasione di visibilità su scala globale e di incontro con i principali buyer.

Dopo ammortamenti per Euro 7,5 milioni, l’EBIT consolidato adjusted si attesta a Euro -3,4 milioni (negativo per Euro 2,9 milioni a cambi costanti). Il Risultato Netto è negativo per Euro 6,7 milioni (negativo per Euro 3,2 milioni nel 2022). Oltre a quanto sopra evidenziati, incide negativamente sul risultato netto l’esposizione alla fluttuazione valutaria correlata principalmente all’attività commerciale verso società del Gruppo in valuta diversa dall’Euro che ha generato un effetto negativo per Euro 812mila, rispetto a un effetto negativo di Euro 48 mila nel 2022, senza considerare l’effetto dell’andamento dei cambi medi del periodo sulle grandezze economiche. L’indebitamento finanziario netto (Posizione Finanziaria Netta) ammonta a Euro 12,2 milioni. L’indebitamento finanziario netto complessivo, comprensivo delle passività per leasing derivanti dall’applicazione del Principio contabile IFRS 16, si attesta a Euro 28,5 milioni rispetto a Euro 28,9 milioni al 31 dicembre 2022. Nonostante l’aumento del valore delle rimanenze legato ad un’accelerazione del ciclo produttivo rispetto all’esercizio precedente, che ha garantito una maggiore disponibilità di merce della stagione primavera-estate a dicembre, l’attenta gestione del circolante ha contribuito a portare benefici a livello di generazione di cassa. Il Gruppo registra un Patrimonio Netto di Euro 17,2 milioni.