DSC_7618Il segreto del successo di Websolute è nella capacità di considerare la collaborazione come un’opportunità di crescita. Da piccolo gioiello attivo nel mondo della comunicazione digitale, una web agency nata nel 2001, a una digital company che nel 2018 ha potuto contare su un valore della produzione consolidato pari a circa 12,8 milioni di euro e una presenza solida su tutto il territorio nazionale. Una strada lunga, quella percorsa, fatta di tappe e scelte importanti, fino ad arrivare, a Piazza Affari, sul mercato AIM Italia. “Con l’IPO – commenta Lamberto Mattioli, Presidente e Amministratore Delegato di Websolute – inizia una nuova fase del nostro percorso, per affrontare le sfide di un mercato in costante trasformazione”.

Da fine settembre Websolute è a Piazza Affari. Quali le tappe verso la quotazione?

Websolute nasce nel 2001, dall’unione di due realtà già attive sul mercato e capaci di unire l’anima tecnologica a quella più ampia della comunicazione. Fino al 2013 la nostra è la storia di tante realtà attive in Italia in questo ambito ma poi, al 2014 il fatturato era a quota 4 milioni con circa 50 dipendenti. La svolta arriva con la consapevolezza di dover far fronte ai cambiamenti di mercato, senza rinunciare alla qualità del prodotto. Da qui il piano di acquisizioni portato avanti nel corso del 2016-2018 che ci ha consentito di integrare le nostre competenze, collaborando con le migliori professionalità presenti sul mercato. È in questa fase che abbiamo realizzato il passaggio da web agency a digital company. A questo punto dovevamo fare una scelta per crescere ulteriormente: avviare una partnership industriale o aprirci al mercato degli investitori istituzionali. Abbiamo scelto questa seconda strada, prima aprendo il capitale a I-RFK (Innovative Red-Fish Kapital) nel 2018 e poi con la scelta dell’IPO.

Come vi proponete al mercato?

Come un interlocutore unico, con più anime, con forti competenze verticali sui singoli settori del Digital. Il nostro target di riferimento è composto da Aziende che sono anche brand molto importanti, ma gestiti la maggior parte delle volte da una sana imprenditoria familiare, con un management molto capace, ma a volte non molto strutturate in ambito comunicazione digitale. Il modello che abbiamo adottato ci consente di dialogare sia con soggetti piccoli che più grandi, rapportandoci in modo diverso a seconda delle esigenze specifiche del cliente. Approccio che si sta dimostrando sicuramente vincente.

Nel futuro di Websolute ci sono altre acquisizioni?

Sì, la nostra strategia di crescita segue ancora questa direttrice. L’IPO è finalizzata soprattutto a finanziare con risorse ulteriori un progetto di crescita ulteriore. I risultati economici ottenuti dalle società che abbiamo acquisito nel corso degli anni hanno dato grandi soddisfazioni e hanno trainato la crescita. Sono diversi i target che stiamo studiando per delle potenziali acquisizioni.

In quali ambiti operano?

Si tratta di realtà attive in tre diversi ambiti, ne citiamo alcuni: realtà aumentata e virtuale, potenziamento dei vari servizi sull’ecommerce e potenziamento dell’approccio sull’analisi dei dati. Si tratta di progetti che ci consentirebbero di crescere anche territorialmente e sono tutte italiane. In questo modo rafforzeremmo la nostra digital company in ambiti ad alto potenziale di crescita.

Quali sono gli obiettivi per il futuro?

Vogliamo consolidare il nostro progetto anche per i nostri investitori. Il 70% delle risorse raccolte in fase di IPO saranno destinate proprio al progetto di crescita trainato dalle acquisizioni. Il 30%, invece, allo sviluppo della rete commerciale, che riveste un ruolo importantissimo, soprattutto in funzione del nostro target di riferimento. Tra le iniziative da avviare, poi, anche la realizzazione di una Academy, un laboratorio operativo che sia un luogo di confronto e formazione anche per i nostri clienti.