MILANO (AIMnews.it) – Masi Agricola ha chiuso il primo semestre con 29,2 milioni di euro di ricavi netti (-1% rispetto ai 29,6 milioni nel 2016): in contrazione il fatturato dai Paesi europei (12,1 milioni con un peso del 41,3% sul consolidato) e dalle Americhe (10,9 milioni pari al 37,3%), mentre sale la quota italiana (5,1 milioni e il 17,5% del fatturato complessivo) e quella del resto del mondo, con 1,1 milioni pari al restante 3,8% del consolidato. Intanto però “i mesi di luglio e agosto 2017, per quanto visibile finora, registreranno ricavi in aumento rispetto all’esercizio precedente” spiegano dalla società. In calo, da 8 a 6,7 milioni, l’ebitda e, da 5,7 a 4,1 milioni, l’ebit. L’utile netto si ferma a 2,5 milioni (3,1 nel 2016), mentre l’indebitamento finanziario netto lievita dai 6,6 milioni di fine 2016 a 10,1 milioni “anche per effetto di stagionalità e incrementate scorte di Amarone”. “I consumi nel mercato globale non sono brillanti, la competizione è elevata e la proposta estremamente segmentata – ha spiegato il presidente Sandro Boscaini – Il tutto rende difficile la performance dei vini fermi premium italiani. Peraltro noi lavoriamo in una prospettiva di lungo periodo, come necessario per mantenere l’autorevolezza di un brand di vini di qualità”.