Masetti(1)“Un anno magico”. È racchiusa in tre parole la soddisfazione di Denis Masetti, presidente di Blue Financial Communication, per la strada fatta nel corso del 2018. A sostenere la sua idea i numeri, importanti, del progetto di Bilancio che evidenziano un incremento sostenuto sia dei ricavi che della marginalità. Nel 2018, infatti, i primi sono a 5,47 milioni di euro (+56,4% rispetto al 2017) e l’EBITDA consolidato è pari a 0,72 milioni di euro (+154% rispetto al 2017), con EBITDA margin consolidato pari a 13,1% rispetto a 8,1% al 2017.

I numeri del 2018 segnano una crescita importante per la società. Quali i fattori determinanti?

È stato un anno magico, sia sotto il profilo della crescita dei ricavi sia sotto quello della raccolta pubblicitaria. Abbiamo registrato un incremento del 56% anno su anno per i ricavi e la raccolta 2018 è di circa 4 milioni di euro, con 400 clienti attivi. Diversi gli elementi che hanno contribuito a questi risultati, di certo pesano il consolidamento di Forbes e il lancio di Asset Class. Più in generale, nel corso del 2018, abbiamo lavorato anche all’avvio del portale forbes.it e all’acquisizione di finanzaoperativa.com, oltre che all’avvio delle attività di BlueAcademy e di BlueAdvisor. Infine, abbiamo lanciato anche il primo social network della finanza, Gooruf.com.

Quanto pesa il marchio Forbes?

È di certo un traino, soprattutto per la raccolta pubblicitaria, e ci ha consentito di realizzare anche un ciclo di eventi, ForbesLive, altamente personalizzati e molto apprezzati dal pubblico. Un’occasione in cui i protagonisti del settore e gli addetti ai lavori possono incontrarsi e fare networking. Non dimentichiamo che Forbes è il mensile maschile più antico, racconta storie di successo ed è un riferimento internazionale nel panorama dell’imprenditoria maschile. Forbes rappresenta la nostra corazzata ma con il lancio di Asset, lo scorso anno, abbiamo anche dimostrato la volontà di continuare a investire sul mondo dell’asset management, quello sul quale abbiamo iniziato a costruire il nostro percorso. E poi c’è BFCvideo.com, la piattaforma video, che vanta una collaborazione editoriale con Reteconomy, sulla quale c’è un’opzione di acquisto da esercitare entro l’anno.

Perché il lancio di un canale tv?

Nel 2021 l’80% dei contenuti sarà video. Una casa editrice al passo con i tempi non può non fare i conti con questa realtà. Le regole del mercato, in questa fase di grande fluidità, si riscrivono ogni anno, noi proviamo ad anticiparne i cambiamenti e a leggere le trasformazioni dell’audience. Lo facciamo anche avvalendoci di strutture, a partire dalla newsroom, snelle e flessibili, grazie a collaboratori e giornalisti multipiattaforma, capaci di modificare registri e linguaggi a seconda dei canali di distribuzione.

Verticalità e specializzazione: sono questi gli ingredienti del successo BFC?

È una fase di mercato in cui le media company fanno fatica e stiamo assistendo a un processo di selezione degli operatori. Contenuti di qualità e distribuzione fanno la differenza, per questo abbiamo scelto di puntare sulla costruzione di una rete composta da canali diversi ma complementari e, allo stesso tempo, sul rafforzamento delle competenze. La possibilità di ricorrere a canali verticali di diffusione è strategica e determinante.

Quali gli obiettivi per l’anno in corso?

Abbiamo presentato il palinsesto della tv lo scorso 5 febbraio, di certo l’avvio delle attività sarà una delle priorità. Lo stesso vale per il consolidamento di Forbes e degli eventi che favoriscono le relazioni con il nostro pubblico. Senza perdere di vista il nostro punto di partenza, con le altre riviste specializzate.