marchettiMILANO (AIMnews.it) – “A fine anno scadrà il nostro attuale piano industriale, quindi stiamo già lavorando al nuovo, che coprirà il triennio 2018-2020: lo stiamo ultimando in questi giorni ed entro l’anno, probabilmente a fine novembre lo presenteremo alla comunità finanziaria”. Così Guglielmo Marchetti, presidente e amministratore delegato di Notorious Pictures.

Quale la vostra view di mercato alla luce dei risultati semestrali?
Siamo soddisfatti di quanto fatto finora. I risultati del primo semestre confermano la nostra propensione alla massima attenzione alla marginalità. Nel 2016, una produzione fatta per conto terzi ci aveva portato un discreto fatturato ma una bassa marginalità: quest’anno non ci sono state produzioni esecutive, cosi siamo tornati alla nostra marginalità storica, quindi con un ebitda margin superiore al 40 per cento. E un utile netto di 1,2 milioni, superiore del 6% al 2016.

E rispetto ai target che vi eravate prefissi per il 2017?
Al momento non abbiamo ragioni per non pensare di raggiungere l’obiettivo che ci eravamo posti. Ci sono alcune situazioni che in questi giorni stiamo cercando di concludere e che potrebbero quindi portare al raggiungimento degli obiettivi che avevamo fissato.

Un dato che vi contraddistingue è l’assenza di debito…
Esatto. Abbiamo sempre lavorato con le nostre risorse e con la generazione di cassa. Oltre che con quello che avevamo raccolto in fase di Ipo, ormai tre anni fa.

Cosa state facendo ora a livello di produzioni?
Procediamo nel nostro piano di sviluppo legato a produzioni e coproduzioni internazionali. Siamo in fase di post produzione per il film “Quanto Basta”: le riprese sono terminate a fine agosto, e il film arriverà nelle sale nei primi mesi del prossimo anno. Contemporaneamente siamo in fase di pre produzione di un film internazionale che sarà il remake di “Plan de table”.

E oltre a questo?
Strategicamente ci sono molte attività collaterali, dalla distribuzione nei cinema a quella theatrical: attività di intermediazione e vendita diritti a cinema, ma soprattutto ai broadcast e ai “new media”, cioè a quei player tipo Netflix, Timvision. Grandi player che per noi stanno avendo una crescita molto importante. Che hanno più che compensato la flessione che abbiamo registrato a livello di distribuzione nelle sale. Uno dei prossimi passaggi per noi sarà infatti quello di aumentare gli investimenti in quest’area, in prodotti destinati allo sfruttamento televisivo.

Secondo Pwc il segmento internet video supererà il tradizionale home video già nel 2019. Voi a che punto siete?
Negli Usa il sorpasso è già avvenuto, in Italia avverrà presto. Da parte nostra stiamo cavalcando molto bene questo trend. Del resto il beneficio in termini di marginalità è notevole: l’home video richiede supporti fisici e una logistica di distribuzione. Invece nel secondo caso, dobbiamo semplicemente inviare un file ai nostri clienti. Quindi i margini sono decisamente superiori.

A tendere, quanto potrebbe arrivare a valere questo comparto?
Ora siamo circa al 10%, ma presto puntiamo ad arrivare al 20 per cento.

Il calo dei ricavi Theatrical?
Un doppio effetto: lo spostamento della data di uscita di alcuni film da una parte e di minori ricavi da sala rispetto alle nostre previsioni. Del resto, più in generale, il comparto cinema, in termini di biglietti venduti, è in fase di stasi o di leggero calo ormai da anni.

Per produzione e distribuzione 2018 come siete messi?
A inizio ottobre siamo usciti con un film, “Il contagio”, molto bello ma destinato a un pubblico di nicchia. “Quanto basta” è invece più mainstream e uscirà a marzo, mentre il remake di “Plan de table” è ora in fase di pre produzione. Ma stiamo anche iniziando a guardare alla produzione di serie tv destinata ai broadcast nelle sue varie forme: non è detto che ci riusciremo già nel 2018, ma rimane comunque un obiettivo del prossimo piano industriale. Teniamo conto che occorrono mediamente 12 mesi per la pre produzione, mentre per la produzione le tempistiche variano a seconda del numero di puntate e della tipologia della serie.

avete una pipeline completa per il 2018?
Sì, diciamo che siamo già coperti fino a metà del 2019. Al prossimo American Film Market di Los Angeles, a inizio novembre, andremo ad acquistare i film per la seconda parte del 2019 e i primi mesi del 2020.