gpi Fausto Manzana amministratore delegato GPI, società leader nei sistemi informativi e servizi per la sanità e il sociale, è pronta per il passaggio dall’AIM Italia al Mercato Telematico Azionario (MTA). Un segnale per gli investitori della volontà aziendale di affermarsi sempre più quale principale player del settore. Un progetto ambizioso quello portato avanti dal management, che vede numeri in costante crescita e un’espansione internazionale che fa della qualità e della vicinanza ai territori i pilastri della strategia messa in campo. Tra acquisizioni e innovazioni, come spiega Fausto Manzana, presidente e amministratore delegato di GPI, l’obiettivo è crescere oltreconfine mantenendo gli standard qualitativi di sempre.

 

Presidente, la scelta del passaggio dall’AIM Italia al MTA a quale obiettivo risponde?

Il passaggio al Mercato telematico Azionario risponde, prima di tutto, agli impegni assunti da GPI al momento della quotazione. Riteniamo fondamentale favorire la soddisfazione dei nostri investitori, anche ampliandone la platea. La quotazione sul listino dedicato alle piccole e medi imprese ha rappresentato un passaggio importante per la nostra storia aziendale, ma è il momento di puntare su una crescita ulteriore e con il passaggio al MTA andiamo in questa direzione.

 

Dal 2016 a oggi sono oltre 10 le acquisizioni effettuate, quali i progetti per il futuro?

Abbiamo scelto di crescere attraverso l’acquisizione di realtà locali che operano sui diversi territori. Dialoghiamo costantemente con strutture sanitarie che operano su territori diversi e usano anche linguaggi diversi, da qui la rilevanza strategica della vicinanza. Nel 2018 faremo qualche acquisizione in meno e ci dedicheremo di più, invece, ai processi di fusione, per armonizzare procedure e strumentazioni. Stiamo lavorando per strutturarci e organizzarci al meglio, per essere presenti come punto di riferimento solido e competente. È una fase molto delicata, che deve mediare tra diverse culture aziendali.

 

Quanto conta il territorio per GPI?

La capacità di gestire adeguatamente il territorio, con le sue specificità e complessità, è fondamentale. A oggi siamo presenti con 35 sedi e 400 punti di presenza tra Italia ed estero (dalla Russia all’Australia).  Dall’attenzione agli aspetti legati al sociale alla gestione delle tecnologie, per la crescita di GPI la presenza e la conoscenza dei territori è un valore aggiunto.

 

Non solo Italia, GPI cresce anche all’estero. Quali obiettivi perseguite?

A oggi il fatturato estero pesa circa il 13% su quello complessivo. Stiamo lavorando per crescere fuori dai confini nazionali, anche in questo senso abbiamo effettuato acquisizioni di realtà locali. I due rami di attività che trovano la migliori risposta da parte di Paesi come Australia, Russia, Israele e Unione Europea, sono quello della robotica (applicazioni per la gestione della farmacia ospedaliera, ad esempio) e quello della gestione del sangue. Proprio in riferimento a questo secondo ramo abbiamo effettuato l’acquisizione di una società di Madrid che ci ha permesso di rafforzarci in un mercato di nicchia. Lo stesso è stato fatto in Austria.  Il nostro obiettivo è quello di realizzare una rete internazionale, è innegabile che in alcuni Paesi sia necessaria una presenza fisica sul posto.

 

La sanità è un settore complesso che in Italia presenta punte di eccellenza ma anche molte complessità. Come migliorare?

Le differenze territoriali sono marcate ma resta il fatto che il Sistema Sanitario Nazionale italiano rappresenti un modello positivo. In Italia ci sono alcuni dei migliori ospedali d’Europa. Esistono, però, delle criticità sulle quali lavorare. Tra queste: la gestione dei posti letto e la riduzione del consumo del farmaco.