Oro da investimento sempre più bene rifugio. Gli eventi degli ultimi mesi, dal conflitto in Ucraina alla crescita dell’inflazione, generano forti incertezze e preoccupazioni e il prezioso metallo sembra offrire più di una rassicurazione. Lo testimoniano le cifre dei ricavi semestrali di Confinvest, market dealer di oro fisico da investimento, che si attestano a 27,4 milioni di euro, in crescita del 92% rispetto allo stesso periodo del 2021.

“Questi primi sei mesi dell’anno – spiega Simone Manenti, amministratore delegato di Confinvest – hanno dato grandi soddisfazioni. Lo scenario internazionale ha contribuito ma abbiamo lavorato molto sulla multicanalità e su una strategia di crescita basata sui piani di accumulo, sforzi e cambiamenti che hanno pagato nel tempo”.

 Quali i risultati raggiunti nei primi sei mesi del 2022?

I dati della semestrale mostrano un andamento molto positivo, con una crescita del 92% anno su anno, a 27,4 milioni di Euro. È raddoppiato il fatturato, con andamento costante e picchi raggiunti a marzo-aprile sulla scia delle notizie internazionali. In realtà la crescita è iniziata già a fine 2021, grazie al processo di riorganizzazione aziendale e, più in generale, all’andamento del mercato dell’oro.

Il primo semestre ha dato soddisfazioni importanti per tutti i player del settore. È stato un momento favorevole per l’oro, siamo riusciti a cogliere l’opportunità dalla situazione macro-economica, con un business che è andato in controtendenza rispetto all’economia internazionale. Pandemia, guerra, inflazione hanno portato l’oro a consolidare la sua posizione di bene rifugio. Nel 2020 il mercato aveva subito uno scossone con la pandemia e si è registrata una corsa all’oro, con lo scoppio del conflitto in Ucraina abbiamo vissuto quella situazione in modo più amplificata. Tra gli elementi che hanno favorito la crescita del business, però, non possiamo sottovalutare la notorietà del brand e la strategia basata sull’intensificazione e diversificazione dei canali di vendita, una nostra caratteristica da sempre.

Quali i pilastri delle attività di Confinvest?

Abbiamo scelto di puntare anche sui piani di accumulo; consistono un investimento continuo, che si traduce in un’opportunità per garantire l’università ai figli o proteggere i risparmi. È un servizio che avevamo lasciato un po’ in disparte ma che oggi emerge come una delle soluzioni preferite da parte degli investitori, che si dividono in due categorie: quelli che vogliono monetizzare e avere un ritorno nel breve periodo e quelli che vogliono un investimento alternativo alle forme più comuni. Per noi il canale di vendita di persona presso la nostra sede resta quello prioritario, rappresenta il 65% del fatturato.

Quali le prospettive future?

È difficile fare previsioni, incidono di certo gli eventi esterni. Quello che comunicano oggi le Banche Centrali e l’andamento dell’inflazione, però, sembra confermare che i prossimi mesi saranno ancora favorevoli per gli investimenti in oro. Stiamo continuando a investire per accrescere i canali attraverso cui dialogare con la nostra clientela anche per abbassare la fascia di età dei nostri investitori. In questa direzione, ad esempio, va l’e-commerce e il progetto Conto Lingotto, che pesano per il 15% del fatturato e vantano una clientela con età compresa tra i 30 e i 40 anni, di solito pronta anche a investire fino a 50mila euro da remoto. Per transizioni di valore maggiore, invece, che vedono protagonisti investitori di età più elevata, il faccia a faccia è indispensabile, si parla di progetti di vita.

Siamo inoltre un operatore che vuole avere un ruolo importante nel mondo fintech e saremo gli unici del settore oro a partecipare al “Milan Fintech Summit 2022”, appuntamento internazionale di riferimento per il mondo del fintech.