MILANO (PMInews.it) – Il Credito di Imposta sui costi di quotazione è stato prorogato per il 2022, con uno stanziamento di 5 milioni di euro. Il Bonus Quotazione prevede che le PMI italiane che si quotano in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione come Euronext Growth Milan, possano avere accesso ad un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 200.000 euro.

Nel 2018-2021, il CDI ha rappresentato la forma di incentivo a favore dell’impresa più adatta al modello di mercato azionario per le sue caratteristiche di immediata comprensione e facilità di implementazione: secondo l’Osservatorio PMI – Equity Capital Markets di IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’IPO Advisory, la misura ha fornito una spinta significativa per le quotazioni sul mercato Euronext Growth Milan che ha registrato, da gennaio 2018 ad oggi, 122 IPO. In questo periodo, le PMI hanno rappresentato circa l’80% delle IPO complessive.

Anna Lambiase, CEO di IR Top Consulting, commenta: “Siamo onorati di aver contribuito con le analisi elaborate dal nostro Ufficio Studi alla proroga di una misura che si è dimostrata volano per l’accesso in Borsa Italiana delle PMI che nel periodo 2018-2021 hanno rappresentato circa l’80% delle IPO su Euronext Growth Milan (ex AIM). La quotazione si configura come lo strumento finanziario più efficace per raccogliere capitale in equity a sostegno di tutte le società che vogliono svilupparsi in Italia e all’estero e ampliare la propria quota di mercato, investendo in innovazione e tecnologia. Le oltre 230 quotate sul listino hanno raccolto capitali privati per oltre 4,7 miliardi di euro in IPO. Il governo, attraverso lo stanziamento di 5 milioni di euro permetterà al nostro Paese di proseguire il percorso di transizione Equity delle PMI favorendo l’incontro tra domanda e offerta di capitali growth. Nel nostro ruolo di Advisor Finanziario stiamo assistendo ad una domanda in fortissima crescita da parte di nuove PMI per la valutazione dei requisiti di quotabilità, affiancando nel percorso di IPO società appartenenti a settori tradizionali quali l’industriale e la finanza e innovativi come la medicina alternativa e le tecnologie applicate alla sostenibilità.”

Analizzando l’effetto combinato PIR-CDI, rispetto al 31 dicembre 2016: le società quotate sono aumentate del 126%, passando da 77 a 174, incrementando l’eterogeneità settoriale e territoriale delle PMI quotate; la capitalizzazione è cresciuta del 293%, passando da 2,9 miliardi di euro a 11,4 miliardi di euro; il giro d’affari complessivo nell’anno fiscale 2020 delle 144 società quotate al 1° giugno 2021 è pari a 4,9 miliardi di euro (3,5 miliardi di euro nell’anno fiscale 2015 per le società quotate al 31 dicembre 2016).