MILANO (AIMnews.it) – L’Aim Italia attrae e sostiene le startup. L’Osservatorio AIM della boutique finanziaria IR Top Consulting, ha tracciato il profilo delle realtà più giovani e innovative presenti sul listino dedicato alle pmi ad alto potenziale di crescita, prendendo in esame: la qualifica di impresa innovativa e la relativa iscrizione al Registro delle startup innovative alla data di IPO; l’unicità del modello di business inteso come nuovo nel contesto di riferimento e la sua scalabilità; la recente data di costituzione (generalmente inferiore ai 5 anni); la dimensione in termini di ricavi – includendo le società che l’anno precedente alla data di IPO registravano un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro; l’attuale presenza del titolo sul mercato AIM: sono pertanto escluse società che in passato sono state quotate ma ad oggi risultano delistate; la fase di negoziazione del titolo: sono escluse società che sono sospese dalle negoziazioni secondo le delibere di Borsa Italiana.

Sono stati analizzati i risultati economico-finanziari alla data di IPO, nell’anno precedente alla quotazione, al 31 dicembre 2019 e i trend di crescita rispetto al 2018. L’Osservatorio AIM ha analizzato, inoltre, le performance azionarie alla data di IPO, nei primi 5 mesi del 2019 e dopo l’emergenza Covid-19 (dal 9 marzo 2020).

“Sono 9 le “startup AIM” che hanno intrapreso la via della quotazione su AIM Italia, passando a una fase di scaleup per poter accelerare i propri progetti di sviluppo. – commenta Anna Lambiase, amministratore delegato di IR Top Consulting – L’Osservatorio AIM le ha selezionate sulla base di un serie di parametri quali-quantitativi come l’unicità del business model e la sua scalabilità, la data di costituzione, la qualifica di impresa innovativa e relativa iscrizione al Registro imprese, la dimensione con un fatturato nell’anno prima della quotazione inferiore ai 5 mln di euro. Le startup AIM rappresentano il 7% del mercato, il 4% della capitalizzazione (216 milioni di euro) e l’1% della raccolta in IPO (36 milioni di eruo); si caratterizzano per ricavi medi in IPO pari a 1,6 milioni di euro ed Ebitda media in IPO pari a 0,1 milioni di euro. Hanno, in media, una market cap a 24 milioni (AIM: 46 mln) e raccolta da IPO a 4,0 milioni di euro (AIM: 7,6 mln). Il flottante in IPO è in linea con la media AIM:24,4 per cento. La quotazione su AIM Italia dovrebbe sempre più rientrare a pieno titolo nei piani di sviluppo strategico delle startup, anche grazie alle modalità innovative di funding come le piattaforme specializzate. Considerando l’elevato numero di startup e PMI Innovative non ancora quotate e il contesto di incentivi legati alla ricapitalizzazione delle imprese, sempre più imprenditori potranno scegliere la via di AIM come fonte alternativa per la raccolta di capitale per finanziarie la propria crescita.”