MILANO (AIMnews.it) – “AIM ITALIA è stato primariamente disegnato per PMI con ambiziosi progetti di crescita a lungo termine; tale obiettivo si incontra con le policy di investimento degli istituzionali più attivi sul mercato che infatti prediligono un orizzonte di medio lungo periodo a sostegno del piano industriale dell’emittente, con una forte propensione a driver legati alla crescita, un approccio basato sulla stretta interazione con il management ed una più attenta analisi dei fondamentali”. Così Anna Lambiase, CEO di IR Top Consulting, in occasione dell’AIM Conference promossa da Borsa Italiana. La normativa sui Pir ha avuto infatti l’effetto di più che raddoppiare gli investimenti su questo mercato rispetto a luglio 2017, come evidenziato dalla Survey Ir Top “Policy Di Investimento Su Aim Italia” dell’Osservatorio AIM Italia di IR Top. “Si è raggiunto quota 600 milioni di euro, con 91 investitori attivi di cui il 75% stranieri, in incremento rispetto al 62% dell’anno scorso – continua Anna Lambiase – Dalla survey emergono precise indicazioni al mondo AIM; il 65% degli investitori indica la crescita storica e attesa come elemento principale ricercato in una società quotata; per la metà degli investitori il livello di flottante rappresenta un parametro estremamente rilevante per orientare le proprie scelte di investimento”. Tra i principali elementi di miglioramento evidenziati dalla ricerca, il 72% degli investitori indica lo sviluppo della ricerca sui titoli; segue la comunicazione finanziaria (67%), necessaria per il dialogo con gli investitori, per diffondere la conoscenza dell’equity story nonché condividere le strategie aziendali. “Per essere più appetibili, le società necessitano di uno sforzo di avvicinamento al mercato finanziario attraverso una strategia di crescita chiara, un cambiamento culturale che includa una maggiore trasparenza e governance nonché il rafforzamento delle relazioni con gli investitori – spiega il Ceo di Ir Top Consulting – Il settore industriale presenta le maggiori potenzialità, motivate dalla ripresa ciclica dell’economia e dei consumi, grazie alla leadership in settori o nicchie di mercato e alle potenzialità di espansione in Italia e all’estero; anche il settore Digitale è interessante per le scelte degli investitori per gli elevati tassi di crescita attesa per l’Italia, per effetto del ritardo strutturale dell’economia domestica rispetto al resto d’Europa. Il terzo settore per importanza nell’indice di preferenza risulta il Green”.