Relatech entra a far parte del progetto Agritech – Centro Nazionale per lo Sviluppo delle nuove Tecnologie in Agricoltura per garantire produzioni agroalimentari sostenibili con l’obiettivo di favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere. Il progetto è organizzato in nove filoni, declinati su cinque obiettivi strategici: Resilience, Low Impact, Circularity, Recovery e Traceability, per ridefinire gli approcci più appropriati per l’efficientamento e la sostenibilità in ambito agricolo e forestale. “È un’iniziativa ambiziosa – commenta Pasquale Lambardi, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Relatech – che lavora in un ambito strategico e che ci vede tra i partner tecnologici. Inoltre, il progetto ci consente da un lato di cogliere le numerose opportunità che il PNRR mette a disposizione e dall’altro di confrontarci con enti, imprese, istituzioni d’eccellenza, rafforzando in questo modo il nostro ecosistema di stakeholders e creando un patrimonio di know-how condiviso che, sono certo, garantirà il successo dell’iniziativa quanto per l’agricoltura quanto per il Sistema Paese”.

Nel primo trimestre 2023, la società prosegue il suo percorso di crescita: i Ricavi delle Vendite consolidati sono pari a Euro 24 milioni circa, in crescita del 130% circa rispetto al primo trimestre 2022. La quota di ricavi ricorrenti si attesta ad Euro 8,8 milioni circa, in crescita del 170% rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente ed è pari al 37% dei Ricavi dalle Vendite consolidati. I ricavi consolidati verso clienti esteri sono pari a Euro 6,3 milioni circa, in crescita del 61% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In data 7 giugno, la società ha, inoltre, comunicato il portafoglio ordini al 31 maggio 2023, dati non assoggettati a revisione contabile. Gli ordini del Gruppo a livello consolidato si attestano ad Euro 29,4 milioni, per la quota di competenza dell’anno in corso. La quota degli ordini derivanti da clienti esteri si attesta al 43% del backlog del Gruppo ed è pari ad Euro 12,5 milioni circa.

Quali gli obiettivi del progetto Agritech e quale il ruolo di Relatech?

Abbiamo l’onore di partecipare al consorzio nazionale che prenderà parte al progetto europeo che si pone l’obiettivo di avvicinare il mondo dell’agricoltura a quello delle tecnologie. È un’iniziativa ambiziosa, che coinvolge circa 28 università, 5 centri di ricerca, 18 imprese. Siamo uno dei partner tecnologici che contribuiranno a creare una sorta di ecosistema intorno al mondo delle nuove tecnologie legate all’agricoltura. Il progetto durerà 5 anni e ci permetterà di sperimentare nuove tecnologie e modalità di produzione. La modalità di lavoro sarà guidata dai principi dell’open innovation, proprio in linea con la complessità dell’organizzazione del partenariato e con il nostro business model. Siamo coinvolti sulla parte relativa a intelligenza artificiale e data analytics e sulla base di questo cerchiamo di creare valore aggiunto in queste due aree di riferimento. L’iniziativa è all’inizio ma è perfettamente in linea con le nostre attività, che mirano a creare innovazione coinvolgendo anche altri partner e soprattutto utilizzando e indirizzando le tecnologie verso i settori che riteniamo strategici per il sistema paese. L’agricoltura è uno dei comparti di eccellenza del made in Italy, ed è fondamentale applicare in questo contesto l’evoluzione dei servizi digitali per accrescerne la sostenibilità e potenziare il sistema economico, migliorando al tempo stesso la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti stessi. Si tratta di un progetto finanziato con i fondi del Pnrr, un risultato tangibile del lavoro che verrà svolto con queste risorse.

Relatech cresce anche nel primo trimestre 2023, quali i risultati raggiunti?

I risultati del trimestre riflettono il lavoro svolto nel 2022, un anno importante sia in termini di crescita interna che esterna. Abbiamo concluso ben quattro nuove operazioni (EFA Automazione, Venticento, IoT Catalyst, BTO Research), che ci hanno permesso di allargare ulteriormente l’offerta del gruppo verso le imprese pronte a investire in digitalizzazione. Cerchiamo di soddisfare queste esigenze con un’offerta end to end in grado di offrire servizi e soluzioni digitali in diversi settori e siamo cresciuti, basti pensare al comparto industriale protagonista di due delle ultime acquisizioni (EFA Automazione e IoT Catalyst). C’è molto lavoro da fare in ambito cybersecurity, un’area tecnologica cross a livello di mercato che cerchiamo di declinare secondo le esigenze di comparti strategici, come quello industriale, creando un ponte tra il mondo IT e OT In questo modo aiutiamo le imprese a sfruttare al meglio i benefici della digitalizzazione, riducendo i rischi, come gli attacchi hacker. Interveniamo prevedendoli e offrendo soluzioni all’avanguardia. Stiamo lavorando per incrementare i ricavi ricorrenti e per sviluppare servizi in grado di offrire la possibilità di replicare modelli di business scalabili. Fondamentale è anche la crescita dei clienti esteri, grazie alle acquisizioni fatte possiamo implementare questo valore aggiunto con la presenza di sedi all’estero (Monaco di Baviera, Lussemburgo, Vienna, New York, Hong kong). Un primo passo fondamentale per il processo di internazionalizzazione che vogliamo intraprendere, pur consapevoli delle grandi potenzialità offerte ancora dal mercato italiano.

Quali sono i settori e i mercati esteri considerati strategici per la crescita della società?

Per quanto riguarda i settori, guardiamo alla Agenda 2030 come guida. La sostenibilità è uno dei driver di riferimento per tutti i settori a cui puntiamo: oltre al comparto industriale, consideriamo strategici quelli dell’energia e delle utility. Anche l’Health rappresenta un settore a cui guardare con interesse, siamo storicamente presenti in questo ambito ma stiamo lavorando per favorire l’incontro con le tecnologie, proprio per il benessere e la salute dei pazienti. Guardando ai paesi, invece, abbiamo collaborazioni storiche con clienti esteri, puntiamo all’Europa, guardando l’area franco-austriaca (dove abbiamo già tre sedi)e a livello internazionale, pontendo ora contare sulle  sedi di New York e Hong Kong Con una presenza capillare a livello nazionale con nove sedi dislocate in tutta l’Italia e con la recente espansione all’estero, il gruppo è in grado di affiancare tutte quelle realtà italiane e non solo pronte a internazionalizzarsi attraverso le tecnologie digitali di frontiera, ed è per questo che la nostra presenza sul territorio può diventare un supporto importante.

Quali sono oggi le tecnologie indispensabili per la competitività delle PMI?

Siamo convinti che debba crescere e rafforzarsi la consapevolezza, da parte delle PMI, del ruolo strategico svolto dalle tecnologie. È importante adottare un approccio olistico, valutandone l’apporto positivo anche nell’organizzazione. Il principale gap, oggi, riguarda le competenze, non solo digitali, ma proprio relative all’approccio open mind verso nuovi modelli produttivi, verso progetti di digital innovation a 360°. Quello che conta è far capire alle aziende i benefici delle tecnologie, ecco perché bisogna partire dalla fase di organizzazione e affrontare un percorso di digitalizzazione totale, facendo molta education, lasciandosi guidare nell’analisi   delle esigenze e dei bisogni e affidandosi alle competenze dei nostri esperti.