Se il 2020 è stato l’anno del cloud e della corsa alla digitalizzazione delle imprese, il 2021 è l’anno della sicurezza informatica. Elemento troppo a lungo sottovalutato. Relatech, pmi innovativa e Digital Enabler Solution Knowledge Company (DESK), ha investito in questo ambito da tempo, con acquisizioni e partnership di rilievo in ambito R&D e oggi è pronta a fare la propria parte.

“Nell’anno della pandemia – commenta Pasquale Lambardi, presiedente e amministratore delegato di Relatech -, le imprese hanno familiarizzato con le soluzioni in cloud. Oggi l’attenzione si sposta verso la cybersecurity, su cui abbiamo investito da tempo, anticipando un trend di mercato, anche grazie alla acquisizione di Mediatech, società specializzata nelle tecnologie di frontiera Cybersecurity e Cloud. La Cybersecurity è un tema che non riguarda più solo ambiti come le Telco o il comparto bancario, ma che tocca sempre più da vicino il mondo dell’industria”.

I primi sei mesi del 2021 hanno già registrato un aumento degli attacchi informatici e delle cyber intrusioni a tutti i livelli, con un +125% rispetto allo stesso periodo del 2020. Secondo il nuovo “Cyber incident response update” di Accenture, sono gli Stati Uniti ad aver registrato il più alto numero di azioni cyber crime, con più del 70% del totale degli attacchi, seguiti dal Regno Unito, con il 24%, e dall’Australia, con l’11%.

La cybersecurity rappresenta un’ulteriore leva di crescita per Relatech?

Assolutamente sì. Oggi cresce la domanda di cyber-sicurezza e più in generale si diffonde con enorme velocità l’utilizzo di tecnologie che afferiscono alla criptazione dei dati, dalle criptovalute alla blockchain. Ad oggi sarebbe impossibile immaginare di presidiare efficacemente il mondo dell’utilizzo strategico del dato e dell’intelligenza artificiale senza proporre soluzioni tecnologicamente avanzate anche sulla gestione e sulla tutela del patrimonio informativo. Lo sviluppo del 5G, favorendo la diffusione dell’Internet of Things, renderà ancor più importante tale presidio, che riguarderà le grandi aziende ma anche le nostre case e i mezzi di trasporto.

E’ alla luce di tutto questo che nella nostra offerta basata sulla piattaforma proprietaria RePlatform, abbiamo coniugato nativamente la potenza e la scalabilità del digitale con elevati profili di sicurezza. Ed è alla luce di tutto questo che si sostanziano i nostri continui investimenti in ricerca e sviluppo (anche per linee esterne) orientati al perfezionamento di tali soluzioni.

Quali sono i settori più esposti?

Il rischio di attacchi non interessa più solo ambiti ben definiti, come le Telco o il bancario. Il comparto industriale ha vissuto una importante trasformazione tecnologica, ne consegue un sensibile aumento dell’esposizione agli attacchi con significativi rischi dal punto di vista economico e reputazionale. In gioco ci sono i dati e la proprietà intellettuale delle imprese.

Con l’acquisizione del Gruppo Sigla il nostro focus sul settore industriale è aumentato notevolmente in quanto l’offerta tecnologica e di servizi H24 in questo ambito deve essere altamente specializzata e coprire tutte le aree aziendali.

Qual è l’impegno di Relatech?

Non ci limitiamo all’offerta di software e servizi. In questo ambito stiamo investendo moltissimo in ricerca e sviluppo, grazie alla collaborazione con numerose università, anche sperimentando soluzioni legate all’intelligenza artificiale e alla blockchain. Puntiamo all’analisi dei comportamenti degli hacker per poter prevenire gli attacchi.

Dopo la pandemia le imprese sono più sensibili al tema della sicurezza informatica?

La cultura aziendale sta cambiando, le imprese si stanno strutturando. La cybersecurity è un investimento per le aziende, soprattutto per l’industria perché in gioco ci sono asset strategici come la proprietà intellettuale.