“Un anno storico”, così Pasquale Lambardi, presidente del Consiglio di Amministrazione di Relatech, sintetizza il 2019 della digital enabler solution company e PMI innovativa quotata sul mercato AIM Italia. Il valore della produzione registra un incremento del 43% rispetto al 2018, a quota 21,3 milioni di euro. I ricavi sono a 18 milioni: 36% anno su anno, con EBITDA adjusted a Euro 4,9 milioni (+98,0% FY18) ed EBITDA margin adj al 27,4 per cento. L’utile netto adjusted è pari a Euro 2,9 milioni (+88,0% rispetto al 2018). Ad accelerare il percorso di crescita e rafforzare la reputazione del brand è stata la scelta della quotazione, “una scelta che ci ha permesso di farci conoscere anche nel mondo finanziario”.

In crescita i principali indicatori finanziari. Per Relatech che anno è stato il 2019?

Un anno storico. Non sono solo i numeri a renderlo tale. È stato l’anno della IPO, una svolta che ci ha permesso di farci conoscere a un mercato più ampio. La quotazione è stata determinante per la raccolta di fondi destinati alla crescita e al supporto per la nostra strategia di sviluppo. Ma ancor di più per visibilità e reputazione. Ricavi e marginalità crescono, insieme con l’utile netto. La testimonianza di un buon business model, che fa degli investimenti in ricerca e sviluppo un pilastro importante. È qui che destiniamo il 21% dei ricavi.

A determinare il successo del business anche RePlatform. Quanto conta la possibilità di avvalersi di una piattaforma digitale proprietaria?

È un valore aggiunto importante. RePlatform, piattaforma digitale Cloud-based,  ci consente di proporre soluzioni su misura per una clientela altamente diversificata. È una soluzione digitale ad hoc che integra anche quelle di grandi driver, permettendo un dialogo produttivo ma senza limitazioni spesso poste dall’utilizzo di soluzioni di grandi player. È possibile, quindi, creare strategia di vendor indipendence.

Quanto contano le attività di R&D?

Sono nel nostro DNA. Nel 2007 abbiamo partecipato alla nascita del primo spinoff universitario calabrese, Ithea, dedicato proprio a questo ambito. Poi l’abbiamo acquisito e oggi è parte integrante del Gruppo. Lo stesso, due anni fa, abbiamo fatto con OKT, focalizzato sulle attività legate all’intelligenza artificiale, alla cybersecurity e alla blockchain. La ricerca è sempre un passo avanti rispetto al mercato e noi proviamo a semplificare le soluzioni, anche anticipando le necessità delle imprese.

Il Covid-19 sta accelerando i processi di digitalizzazione di alcuni settori. Come è cambiato il dialogo con i vostri clienti?

In questa fase è di certo il pharma il settore più attento. Rispetto ad altri, anche in precedenza, ha avviato percorsi importanti nel segno della digital health. La nostra esperienza con Apoteca Natura (primo network benefit di farmacie al mondo), ad esempio, ci ha portato alla realizzazione di una app MyApotecaNatura, uno strumento, capace di realizzare un dialogo personalizzato tra pazienti e farmacisti, di gestire in modo efficace la Patient Customer Journey, fino ad arrivare all’elaborazione di terapie su misura. Il retail sarà sempre più interessato da questi percorsi di personalizzazione dell’offerta, non si discuterà solo di shop online ma anche di offerte su misura, a cui contribuirà l’analisi dei dati. Anche il Food guarda con interesse crescente a questa possibilità.

Cosa è cambiato per Relatech con la quotazione?

È cambiata soprattutto la gestione della parte finanziaria. Abbiamo avuto accesso a nuove fonti, a nuovi interlocutori. Abbiamo implementato il nostro modello organizzativo, soprattutto investendo sempre più sulla comunicazione, che è passata da prettamente commerciale a istituzionale e finanziaria.