Iot Catalyst S.r.l. (ex Fair Winds Digital), la neo-acquisita realtà del Gruppo Relatech, ha siglato un accordo industriale con Ascot Industrial S.r.l. per esportare in oltre 60 paesi del mondo la Digital Energy. L’accordo consentirà di trasformare le oltre 34.000 installazioni di Ascot in hub tecnologici in grado di abilitare servizi di Industrial IoT e smart city, ovunque e in qualsiasi contesto operativo attraverso lo sviluppo di una piattaforma PAAS (platform as a service) che verrà estesa a tutto il parco installato di Ascot Industrial.

Si tratta solo dell’ultima novità in casa Relatech, che ha recentemente approvato la semestrale 2021 registrando una crescita significativa dei principali indicatori finanziari. Il Valore della Produzione è a Euro 29,5 milioni circa, +111% rispetto all’anno prima. La quota di ricavi ricorrenti è pari ad Euro 8,6 milioni, in crescita del 166% ed è pari al 34% dei Ricavi dalle Vendite. L’EBITDA adjusted è pari a Euro 5,6 milioni e risulta in crescita del 78% rispetto ad Euro 3,1 milioni al 30 giugno 2021.

“Il nostro Gruppo – commenta Pasquale Lambardi, Presidente e Amministratore Delegato di Relatech – può contare su un robusto ecosistema di partnership scientifiche e tecnologiche. Grazie alla strategia delle 3M, Merge, Management, Margin e alle potenzialità acquisite con le nuove realtà che hanno fatto il loro ingresso in Relatech, possiamo guardare con fiducia ai settori più promettenti per il futuro, a partire dalla Digital Energy”.

Semestrale molto positiva per Relatech, quali sono stati i pilastri della crescita?

Gli indicatori sono tutti positivi, ma è importante sottolineare che il vero valore è rappresentato, non tanto dai dati assoluti, quanto dalla crescita anno su anno, che sia per i ricavi che per la marginalità, vede incrementi a doppia cifra.  Addirittura, i ricavi crescono a tripla cifra, abbiamo superato il 100%, grazie alla crescita organica e anche a quella esterna. Siamo sicuramente soddisfatti, nonostante il periodo complesso siamo andati avanti perseguendo i nostri obiettivi e i risultati riflettono il lavoro fatto nel 2021, che sta portando frutti importanti anche grazie alla strategia delle 3M.
Tra le novità più recenti c’è l’accordo con Ascot Industrial, che porterà l’esperienza Relatech in 60 Paesi del mondo. Come si inserisce l’intesa nel percorso di crescita del Gruppo?

È un’intesa di grande rilevanza per il gruppo, conferma diversi punti della strategia Relatech. Il Gruppo Relatech ha deciso di investire molto nel mondo Industry4.0 e con la nostra soluzione end-to-end per la digitalizzazione ed il controllo completo dei processi produttivi ReFab4.0, siamo pronti ad aprirci ulteriormente a questo mercato. Altro punto strategico è sicuramente l’integrazione che c’è stata con altre aziende del gruppo, quali Gruppo SIGLA, EFA Automazione, con esperienza storica nel mondo IT e OT. Non da ultimo, l’implementazione di servizi come quelli offerti da IoT Catalyst ci ha permesso di entrare in un settore strategico, come quello della Digital Energy, che sarà determinante nel prossimo futuro. È un comparto che si differenzia dalla Smart Energy perché guarda sì alla fabbrica 4.0, alla produzione intelligente ma permette anche di utilizzare l’IoT come strumento di servizio nell’ecosistema intorno a queste realtà, a partire dalle applicazioni relative alle Smart City, ad esempio, nella gestione delle digital community. La piattaforma sarà rilasciata in 60 Paesi, favorendo il nostro processo di internazionalizzazione.

Puntiamo, sempre più, a offrire soluzioni verticali anche sui mercati esteri, un percorso iniziato prima della pandemia con altre proposte e che oggi trova nell’accordo con Ascot Industrial una conferma della nostra strategia. A sostenere il percorso di internazionalizzazione contribuisce anche una delle ultime acquisizioni, quella di Venticento, società specializzata nell’offerta di soluzioni di Cybersecurity e Cloud per il mercato enterprise, ha filiali anche all’estero, in particolare a New York e Hong Kong. Il percorso di crescita all’estero, quindi, inizierà guardando proprio agli attuali clienti: Ascot, realtà farmaceutiche e del mondo telecomunicazione importanti presenti in UE e USA, e non solo. Sono settori in linea con una proposta di servizi verticali, che consentono di consolidare anche la nostra leadership.

Ci sono Paesi a cui guardate con maggiore interesse?

Il tessuto produttivo europeo, in particolare quello tedesco è in linea con le nostre soluzioni. L’industria ha una presenza rilevante in Europea quanto in Italia. Grazie all’ecosistema di partner tecnologici americani e alla nuova offerta end-to-end del Gruppo Relatech siamo certi di poterci presentare anche in questo mercato.

Quali settori saranno nel mirino nei prossimi anni?

I settori strategici saranno quelli legati all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, legati alle tematiche ESG, su cui anche Relatech sta investendo: parliamo di energia, ma anche di Food e Agritech. Quest’ultimo è un settore ancora agli albori della trasformazione digitale, dove Paesi come l’Italia potranno giocare un ruolo importante. Anche la logistica rappresenta un comparto strategico, legato sia al tema della digitalizzazione sia alla sostenibilità.

Le 3M guardano al futuro?

Certo, con le dovute modifiche: estero e Human Capital sono leve di maggiore rilievo per noi. Le acquisizioni continueranno a far parte del nostro DNA, guardando a target un po’ diverse, magari all’estero. Senza dimenticare gli investimenti in R&D, che contribuiscono ad aumentare la parte dei ricavi ricorrenti: l’obiettivo è sempre rilasciare soluzioni scalabili e oppure servizi ricorrenti per creare delle partnership strategiche.

L’elemento più importante per il nostro futuro guarda alle persone, agli investimenti sul management, mettendo al centro dell’azienda la persona, il nostro vero asset strategico. Puntiamo a creare una cultura aziendale comune, che parta dai nostri valori aziendali: passione, innovazione, collaborazione, fiducia. Pilastri su cui poi fondare le basi del futuro, che indirizzeranno l’operato dei manager: ogni manager deve essere un coach, dentro e fuori l’azienda.

Guardando alle acquisizioni, quali devono essere le caratteristiche delle potenziali target?

Abbiamo portato avanti fino ad adesso un piano di acquisizioni importanti, molto serrato. In una target ricerchiamo caratteristiche precise: manager capaci di scegliere Relatech per una maggior crescita, come una partnership industriale ancor più che finanziaria, capaci di esprimere un progetto di accelerazione propria. Importante è anche il business model, cerchiamo aziende che vedono nella ricerca un driver importante. Abbiamo costruito un ecosistema non solo tecnologico ma anche scientifico e puntiamo ad allargarlo. Aziende molto orientate al cliente sono, poi, fondamentali.

Come state declinando la sostenibilità in azienda?

Abbiamo tre pilastri. Il primo è rappresentato dalle persone, abbiamo creato progetti e percorsi di crescita individuali proprio per permettere ai manager di diventare coach dei propri team, favorendo l’incontro tra obiettivi professionali e personali. È quasi un viaggio, più che un percorso formativo. Secondo obiettivo: proseguire sulla strada dell’innovazione guardando a settori strategici come energia, food e agritech. Terzo: creare valore non solo all’interno dell’azienda ma anche nel e verso il nostro ecosistema di partner, fornitori, collaboratori, investitori, mantenendo sempre un occhio di riguardo verso il territorio e le comunità locali.