MILANO (PMInews.it) – Il Controvalore Totale scambiato nella settimana è pari a circa 36,6 milioni di euro; 86 i titoli positivi con una media del +5,83%. L’Indice FTSE Italia Growth ha segnato +2,09%. Il FTSE Italia PIR PMI All ha segnato una performance del +3,09%.

Le 5 performance migliori della settimana:

SOCIETA’ PERFORMANCE
Pozzi Milano 106,0%
Iervolino & Lady Bacardi Entertainment 29,1%
The Lifestyle Group 27,9%
Grifal 16,5%
Gel 15,2%

 

Performance Settoriali della settimana:

SETTORE PERFORMANCE CMG (€) CT (€)
Alimentare -5,2% 16.432 471.984
Chimica 3,0% 4.605 13.815
Energia ed Energie Rinnovabili -0,8% 66.045 3.922.907
Finanza 1,2% 20.883 1.432.387
Healthcare 4,8% 25.656 1.143.027
Industria -1,3% 32.983 4.199.613
Media -0,8% 19.623 1.469.816
Moda e Lusso 8,7% 51.721 2.368.361
Servizi 0,9% 17.076 1.767.621
Tecnologia 0,9% 106.992 19.492.530
Telecomunicazioni -2,8% 14.032 325.904

Classificazione settoriale a cura dell’Osservatorio EGM (www.pminews.it)

 

Le principali News della settimana

IR Top presenta il primo database ESG su EURONEXT GROWTH MILAN

IR Top Consulting presenta, in occasione dell’ESG Investor Day, il primo database ESG, volto ad indagare le practice sostenibili delle Società quotate sul segmento Euronext Growth Milan (ex AIM) di Borsa Italiana.

Anna Lambiase, CEO e founder di IR Top Consulting, commenta: “La crescente attenzione alle tematiche ESG da parte degli investitori istituzionali ha stimolato la quotazione di società sostenibili che affianchiamo nel percorso di IPO sul mercato Euronext Growth Milan e nel post listing. Con la presentazione del nuovo database proprietario emerge un trend di crescita del +54% delle PMI che rendicontano la sostenibilità che hanno raggiunto un numero complessivo di 40 con una capitalizzazione di 3,2 miliardi di Euro, pari a circa il 30% dell’intero mercato. Attraverso l’analisi dei profili ESG delle società quotate, si delinea la necessità da parte delle PMI di adottare un approccio più integrato di rendicontazione, che tenga conto delle performance economiche, sociali ed ambientali in un unico sistema di reporting, volto a monitorare come l’organizzazione crei e mantenga valore nel breve, medio e lungo termine per sé stessa e per i propri stakeholder. Analizzando le aziende quotate sul segmento EGM di Borsa Italiana, è evidente che, in termini di rendicontazione ESG, le società hanno ancora ampi margini di miglioramento. L’OSSERVATORIO ESG ha evidenziato un duplice aspetto: per chi già rendiconta, è necessario integrare le informazioni rilevanti ESG nel processo di disclosure, definendo obiettivi SDGs (Sustainable Development Goals) raggiungibili, implementati nei piani industriali; invece, per chi ancora non rendiconta, è necessario sviluppare un processo di reporting delle performance sociali, ambientali ed economiche, per sostenere un’idea di progetto sostenibile che verrà condivisa anche con il board. Sembra mancare una visione progettuale di come la sostenibilità possa contribuire alla strategia aziendale e al processo di creazione di valore. Questo elemento assume maggiore valore alla luce della crescente attenzione da parte di banche ed investitori istituzionali, che fondano le loro decisioni di finanziamento anche sulle base delle diverse informazioni non economiche-finanziarie rendicontate dalle PMI.”

Al 30 giugno 2022 su 179 società quotate sul mercato EGM, solo il 22% delle PMI rendiconta le proprie attività di sostenibilità. Tuttavia, tale dato deve essere letto alla luce della crescente manifestazione di volontà da parte delle emittenti di adottare un approccio ESG-oriented: rispetto all’esercizio 2020 si registra una crescita del +54% delle aziende che hanno comunicato il loro approccio sostenibile. Le 40 società analizzate rappresentano una capitalizzazione di mercato pari a 3,2 miliardi di euro.

Le società ESG-oriented appartengono principalmente al settore Technology services (30%), seguito dai settori Commercial services (13%) e Producer manufacturing (10%). In termini di composizione territoriale, la regione più rappresentata è la Lombardia (50%), seguita da Lazio (13%), Emilia-Romagna, Veneto e Campania (8%).

Per il 64% delle imprese che pubblicano un documento di carattere non finanziario, questo coincide con un Bilancio o Report di Sostenibilità. Si rileva, altresì, che il 10% di PMI, oggetto dell’indagine, pubblica una Relazione d’Impatto in virtù del proprio status di Società Benefit e/o B-Corp, mentre il 14% adotta la Dichiarazione Non Finanziaria – DNF ex D. Lgs. 254/2016.

Il 62% delle società dell’EGM che redigono un documento ESG dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità, avendo pubblicato la prima edizione del documento nel 2020 o precedentemente, a conferma della crescente attenzione da parte delle PMI agli aspetti di sostenibilità. Dato in netto miglioramento se comparato all’esercizio 2020 (31%).

L’87% delle imprese rendiconta almeno una tematica ambientale all’interno del proprio documento di sostenibilità; la percentuale scende leggermente passando agli aspetti sociali (29%) e di governance (41%).

Il 72% delle imprese del campione che redigono un documento di sostenibilità ha effettuato l’analisi di materialità, ovvero l’analisi dei temi di sostenibilità rilevanti per l’azienda e per i propri stakeholder. Nello specifico, il 65% delle PMI ha visto il coinvolgimento di almeno un gruppo di stakeholder nell’identificazione delle tematiche materiali: tale evidenza conferma l’esistenza di un circolo virtuoso tra apertura a nuove fonti di capitale e dialogo attivo con la comunità finanziaria (70% nel 2020)

L’indagine ha messo in luce come i Global Reporting Initiative (GRI Standard) siano il framework di rendicontazione maggiormente impiegato dalle aziende del campione (82%). Tra queste, il 43% (54% nel 2020) adotta l’opzione di conformità “Referenced”, rispetto al 38% (32% nel 2020) che ha preferito l’opzione “Core”. Nessuna azienda del panel risulta utilizzare la modalità “Comprehensive”, tuttavia la tendenza va verso una sempre maggiore rendicontazione.

Un ulteriore aspetto di analisi ha riguardato l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’AGENDA 2030 dell’ONU. La prima evidenza emersa è che il 60% (46% nel 2020) delle aziende del campione ha preso in considerazione l’impatto che la propria attività ha sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, dato in netto miglioramento rispetto all’esercizio 2020 quando il 54% dichiarava altresì di non adottare politiche SDGs (38% nel 2021). Fra le aziende che aderiscono ai SDGs, il 55% definisce gli obiettivi di natura economica per incentivare una crescita inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti (Decent Work Economic Growth – SDG 8), mentre il 50% li collega al processo di definizione degli obiettivi di natura sociale per incentivare un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti (Quality Education – SDG 4). Infine, il 48% li correla alla necessità di adottare un approccio al consumo e una produzione più responsabile (Responsible Consumption Production – SDG 12). Si evidenzia, rispetto al 2020, una crescita e una maggiore implementazione degli SDGs all’interno dell’operato aziendale delle Emittenti.

L’analisi qualitativa e quantitativa delle informazioni ESG delle società analizzate ha evidenziato che il 49% del campione dichiara di adottare un Modello di Gestione dei Rischi per garantirne un corretto controllo e mappare una strategia risolutiva. Dato in calo se comparato all’analisi della reportistica ESG 2020, quando la percentuale era pari al 65%.

Un’altra parte del campione (51%) ha dichiarato di non adottare un sistema di identificazione dei rischi di natura non finanziaria, basandosi quindi sull’analisi del contesto interno ed esterno della azienda. In particolare, sono stati analizzati i principali rischi a cui una società può essere esposta: economici/business (58%), ambientali (40%), corruzione (30%), personali (28%) e sociali (25%). Dalla comparazione con l’anno 2020, è noto come l’individuazione dei rischi aziendali sia diventata una pratica diffusa tra le società dell’EGM al fine di ridurre le probabilità delle possibili manifestazioni del rischio.

L’indagine ha indagato il grado di integrazione dei modelli di governance implementati dalle società del panel: l’85% delle aziende ha adottato il Codice Etico, quale documento ufficiale contenente l’insieme dei diritti, doveri e delle responsabilità nonché i valori della Società. Con l’obiettivo di assumere in maniera più snella ed efficiente le decisioni strategiche in merito alle tematiche di sostenibilità, lo studio, ha evidenziato l’adozione di un comitato ESG (26%), con il compito di supervisionare i temi non finanziari e di integrare all’interno della propria strategia aziendale i criteri ESG. Inoltre, Il 78% del campione è dotato di un Modello di Gestione, Organizzazione e Controllo (Modello 231), come previsto dal D. Lgs. 231/2001, anche se l’89% delle società non ha identificato i rischi non finanziari di natura corruttiva attraverso un modello di gestione di anticorruzione.

A partire da giugno del 2020 è stato adottato il Regolamento UE n. 852/2020 conosciuto come Regolamento sulla Tassonomia, che si pone l’obbiettivo – sulla base di criteri scientifici – di fornire una classificazione comune delle attività economiche che contribuiscono in modo sostanziale agli obiettivi ambientali. Attualmente, la Tassonomia UE si basa su sette macrosettori economici che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO2. Lo studio ha evidenziato come la maggior parte delle aziende del panel (45%) non appartenga a nessuno dei settori della tassonomia, mentre il 33% rientri nel settore della Tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT). In data 5 luglio 2022, la Commissione Europea ha dato il via libera all’inserimento di altri due macrosettori (gas e nucleare).

L’analisi condotta ha permesso di comprendere – in termini quantitativi – in che misura le aziende del panel generassero ricchezza e in quale percentuale venisse riallocata ai propri stakeholder. In particolare, l’ammontare del valore economico generato (VEG) è pari a 1,468 milioni di euro, mentre il valore economico distribuito (VED) ammonta a circa 1,327 milioni di euro distribuiti fra i propri portatore di interesse, circa il 94% del valore economico generato.

 

Imprendiroma su EGM dal 20 luglio

Imprendiroma ha ricevuto l’ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie e dei warrant su Euronext Growth Milan, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. L’inizio delle negoziazioni è fissato per mercoledì 20 luglio 2022.

Guerino Cilli, Amministratore Delegato di IMPRENDIROMA, commenta: “L’ingresso nel mercato dei capitali, rappresenta un passo fondamentale per la crescita della nostra Società, valorizzandone la proposta sia in termini di visibilità che di credibilità nei confronti del mercato della rigenerazione urbana e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. Attraverso l’IPO il Gruppo intende accelerare il disegno di crescita incentrata sullo sviluppo di iniziative in proprio di ristrutturazione e riqualificazione, l’avvio di una strategia di M&A per l’ampliamento del pacchetto di servizi offerti e l’espansione territoriale, la promozione della brand awareness e il rafforzamento commerciale”.

L’ammissione a quotazione avviene attraverso la quotazione di n. 11.200.000 azioni ordinarie di cui 1.200.000 di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale riservato al mercato, ad un prezzo unitario fissato in € 5,00. Alle azioni saranno attribuiti il codice ISIN IT0005500571 e il codice alfanumerico IMP. Il lotto minimo sarà di 300 azioni ordinarie.

Il controvalore complessivo delle risorse raccolte ammonta a € 6,0 milioni, derivante da un’offerta sottoscritta da primari investitori istituzionali e professionali italiani ed esteri.

La capitalizzazione di mercato, sulla base del prezzo di collocamento, sarà pari a € 56,0 milioni e il flottante sarà pari a circa il 10,71% del capitale sociale.

Nell’ambito dell’operazione saranno inoltre emessi complessivamente n. 12.400.000 Warrant “Imprendiroma 2022-2025”, di cui n. 1.200.000 Warrant assegnati gratuitamente nel rapporto di n. 1 Warrant ogni n. 1 azione di nuova emissione sottoscritta nell’ambito del collocamento e n. 11.200.000 Warrant da assegnare gratuitamente nel rapporto di n. 1 Warrant ogni n. 1 azione a tutti gli azionisti di Imprendiroma S.p.A. nella data stacco definita congiuntamente con Borsa Italiana, secondo il calendario negoziazioni di Borsa Italiana, individuata entro i 45 giorni successivi alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022 dall’assemblea di Imprendiroma S.p.A.. I titolari dei Warrant avranno la facoltà di sottoscrivere le azioni di compendio, nel rapporto di n. 1 azione di compendio ogni n. 4 Warrant posseduti secondo quanto previsto dal Regolamento Warrant.

Imprendiroma, è tra i primari operatori in Italia nell’ambito della rigenerazione urbana e recupero di strutture immobiliari, grazie ad un approccio innovativo e una gestione aziendale improntata alla Sostenibilità e ai principi ESG. Il Gruppo, composto dalla holding operativa Imprendiroma e da 4 società controllate, con un team di circa 180 persone, si caratterizza per la capacità di offrire in modo integrato, un ampio portafoglio di servizi nell’ambito della rigenerazione urbana, con progetti caratterizzati da un elevato contenuto energetico ed elevati standard qualitativi e architettonici.

Attraverso le società del gruppo, Imprendiroma si occupa dell’ideazione e progettazione di interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione energetica. Per quanto riguarda le partecipate: Noi Ristrutturiamo si occupa dell’esecuzione diretta dell’opera, con interventi edili e manutentivi caratterizzati al contempo da un approccio artigianale e dall’affidabilità garantita da standard di eccellenza certificati; Arimondi Immobiliare è la società su cui saranno veicolate le attività di sviluppo immobiliare “in proprio”; Next Factory si occupa della gestione amministrativa dei progetti di efficientamento energetico per conto terzi e servizi legati alla gestione dei crediti d’imposta, formativi, pubblicitari a privati operanti nel settore dell’edilizia; H501 City Hub, punta a divenire riferimento nella progettazione di interventi complessi di ristrutturazione («deep retrofitting») per edifici ad uso commerciale, culturale, abitativo o direzionale, rivolti prevalentemente ad investitori istituzionali.

Nell’ambito della procedura di ammissione alle negoziazioni su Euronext Growth Milan, Imprendiroma è stata assistita da: EnVent Capital Markets (Euronext Growth Advisor e Global Coordinator), MIT SIM (Operatore specialista), Epyon Consulting (Advisor finanziario), Dentons Europe Studio Legale Tributario (Advisor legale e fiscale dell’Emittente), Deloitte & Touche (Società di revisione), IR Top Consulting (Advisor comunicazione finanziaria).

In ottemperanza alle disposizioni di Borsa Italiana che prevedono la nomina dell’Investor Relations Manager, si informa che, in data 4 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione della Società ha nominato il dott. Mauro Borgese nel suddetto ruolo. La Società sarà inoltre assistita da IR Top Consulting in qualità di Investor & Media Relations Advisor.

 

Monnalisa approva Piano di Sostenibilità 2022-2024

Il Consiglio di Amministrazione di Monnalisa ha approvato il Piano di Sostenibilità 2022-2024.

Christian Simoni, Amministratore Delegato di Monnalisa S.p.A., ha commentato: “Il piano approvato oggi, elaborato in una prospettiva integrata degli interessi di tutti gli stakeholder, rappresenta un ulteriore passo fondamentale nel cammino verso la sostenibilità della nostra attività imprenditoriale. Testimonia una crescente maturità della governance sui temi ESG, con un coinvolgimento diretto del Consiglio di Amministrazione, nonché la capacità dell’azienda di dinamicamente rinnovare il suo impegno per adeguarlo alle nuove sfide della sostenibilità, aumentando la trazione su quelle via via più rilevanti. Gli obiettivi che ci siamo assegnati sono molti e sono consapevole che richiederanno un grande sforzo di implementazione di tante azioni, ma esprimono il nostro senso di responsabilità d’impresa.”

A conferma del concreto impegno nei confronti delle tematiche ESG e nell’identità sostenibile del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Piano di Sostenibilità 2022-2024 che rappresenta la visione strategica del Gruppo Monnalisa e aggiorna il Piano 2021-2023 approvato nel 2021. Il Piano di Sostenibilità risponde ad alcune delle sfide globali degli SDGs delle Nazioni Unite allineate ai temi materiali maggiormente rilevanti per Monnalisa e i suoi stakeholders, come emerso nel Bilancio Integrato 2021.

Gli obiettivi del Piano riguardano, in particolare, il migliorare il benessere delle persone (SDG 3), la promozione delle pari opportunità (SDG 5), lo sviluppo di talenti e certezza del lavoro, nonchè la gestione responsabile della catena di fornitura (SDG 8), il consumo responsabile dei materiali, la diffusione di una cultura di sostenibilità nell’impiego dei materiali e la sensibilizzazione ad un consumo responsabile (SDG 12), la riduzione dell’impatto ambientale del Gruppo Monnalisa (SDG 13), e l’attrazione di investitori sensibili alle tematiche ESG, la diffusione di una cultura della sostenibilità presso tutti gli stakeholder, la collaborazione con altre realtà e il rafforzamento della governance societaria (SDG 17).

In riferimento agli obiettivi individuati, il management ha definito specifiche azioni, tra le quali: la progressiva reintroduzione del sistema di welfare aziendale dopo la sospensione dovuta al periodo pandemico, lo stop alla plastica non necessaria nel packaging di prodotto e l’utilizzo di materiali riciclati, la mappatura delle materie prime utilizzate, l’avvio di progetti di ricerca finalizzati alla riduzione degli impatti ambientali dei prodotti, l’estensione dei principi di “compliance 231” alle altre Società del Gruppo e il continuo miglioramento della Governance della sostenibilità.

Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Sostenibilità, Il Gruppo si avvale di un team costituito a livello centrale (composto da HR manager, referente SA8000, Responsabile progetti speciali, referente certificazione ambientale, CFO) con il compito di definire obiettivi, target e tempistiche del Piano di Sostenibilità, e di monitorare lo stato di avanzamento dei progetti informando costantemente l’Amministratore Delegato. Quest’ultimo ha la funzione di sovraintendere alla gestione complessiva della sostenibilità nel Gruppo e di fornire un indirizzo strategico al Piano in linea con le strategie di business del Gruppo.

Gli obiettivi saranno rendicontati agli stakeholder attraverso il reporting di Sostenibilità incluso nella Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario redatta a titolo volontario ai sensi del Decreto Legislativo 254 del 2016 e saranno aggiornati annualmente partendo dai risultati via via raggiunti e allineati a nuove strategie che emergeranno nel tempo.

 

IDNTT: accordo triennale da oltre 7 mln eu con primario player retail ed ecommerce Benelux

IDNTT sottoscrive un accordo commerciale della durata di 3 anni per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro con un primario player attivo nel retail e nell’e-commerce operante nel mercato del Benelux per la produzione di tutti i contenuti omnichannel del cliente, tra cui le schede prodotto del portale di eCommerce. La nuova commessa dà l’avvio all’operatività della controllata neocostituita “IDNTT NEDERLAND B.V.” con sede a Rotterdam (Olanda).

L’accordo, dalla durata triennale, si inserisce in un più ampio progetto di sviluppo e crescita internazionale della società. Attraverso l’operazione, IDNTT si propone infatti come la prima Content Factory Omnichannel in outsourcing per il mercato del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo), in grado di produrre contenuti daily declinati su tutti i canali di comunicazione social e su e-commerce, in lingue e culture diverse: Olandese, Francese e Fiammingo.

Christian Traviglia, Presidente e CEO di IDNTT, commenta: “Siamo estremamente soddisfatti di annunciare il nuovo accordo con uno dei più importanti player nel settore retail ed e-commerce in Europa. La commessa, pienamente in linea con la strategia di internazionalizzazione annunciata in sede di IPO, accelera il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo di medio termine previsti dal management di IDNTT. In particolare, con il nuovo accordo commerciale avviamo la neocostituita branch olandese posizionandoci in mercati strategici, caratterizzati da elevata dinamicità e redditività, con un tasso di crescita del digital marketing superiore alla media europea.”

Andrea Besana, CCO di IDNT, commenta: “Abbiamo partecipato a un tender internazionale nel quale sono state invitate le migliori content factory del settore: il nostro modello flessibile e scalabile ci ha permesso di aggiudicarci la gara. L’avvio dell’attività in un contesto così avanzato e dinamico come il Benelux rappresenta un’ulteriore, importante evoluzione nel percorso di sviluppo del business di IDNTT.”.

 

Finlogic: 1H22 ricavi a 30,8 mln Eu, +22% su 1H21

Finlogic, nel primo semestre del 2022, registra ricavi consolidati pari a circa 30,8 milioni di Euro, con un incremento di circa 5,6 milioni di Euro, pari al +22%, rispetto al primo semestre del 2021 (25,2 milioni di Euro).

Continua il trend rialzista dei ricavi della divisione “Etichette”, core business del Gruppo, che segna un significativo +29% rispetto al 2021 nonostante le difficoltà legate alla scarsa disponibilità di materie prime e alla dilazione dei tempi di consegna dei materiali per etichette.

La divisione “Prodotti Tecnologici” segue il trend positivo delle etichette registrando una crescita del +11%, come anche la divisione “Servizi ed assistenza” caratterizzata dalle attività di assistenza tecnica e dai servizi di consulenza e software che registra un’importante crescita del 23%.

La crescita rilevata nel semestre è organica in quanto il dato non include le ultime due società, Alfacod Srl ed Ase Srl, acquisite da Finlogic rispettivamente il 15 giugno e il 30 giugno 2022.

I ricavi consolidati del secondo trimestre del 2022, pari a 15,7 milioni di Euro, registrano una crescita del +25% rispetto al secondo trimestre del 2021. La variazione positiva è legata soprattutto alla performance della divisione “Etichette” (+31%), seguita dalla divisione “Servizi ed assistenza” (+76%) e “Prodotti Tecnologici” (+12%).

Dino Natale, Amministratore Delegato di Finlogic, spiega: “i risultati confermano l’ottimo stato di salute del Gruppo che, nonostante il contesto macro economico complicato ed incerto, chiude il primo semestre con una crescita organica del 22% senza considerare Alfacod ed ASE che saranno consolidate contabilmente a partire dal 1 luglio 2022 ma che stanno già dando un contributo importante a tutte le divisioni del gruppo in termini di qualità dei servizi offerti, generando importanti sinergie e attività di cross selling e up selling .

Possiamo inoltre constatare la riduzione del rischio correlato alla scarsa disponibilità di materie prime rilevata nei primi mesi dell’anno e causata soprattutto dagli scioperi in alcune cartiere del Nord Europa che avevano comportato la dilazione dei tempi di consegna dei materiali per etichette. La Società grazie al buon operato del reparto acquisti è riuscita ad organizzare al meglio la produzione e le consegne senza subire importanti conseguenze commerciali e perdite di mercato. Nei prossimi mesi ci aspettiamo un miglioramento della situazione dettato dal ripristino dei normali livelli di approvvigionamento che ci consentiranno di sostenere alti regimi produttivi”.

 

LE SOCIETÀ EURONEXT GROWTH MILAN

SOCIETA’ PERFORMANCE
4AIM SICAF 14,74%
4AIM SICAF Comparto 2 Crowdfunding 0,00%
A.B.P. Nocivelli -4,86%
ABC Company 0,00%
Acquazzurra 0,00%
Agatos 3,61%
ALA -6,62%
Alfio Bardolla Training Group 1,40%
Alfonsino 0,00%
Almawave 2,90%
Altea Green Power -2,87%
Ambromobiliare 6,75%
Arterra Bioscience 2,96%
Askoll EVA -2,91%
ATON Green Storage -1,34%
Bellini Nautica -5,75%
BFC Media 0,00%
Bifire -10,00%
Casasold -3,80%
Casta Diva Group 5,45%
Circle -1,13%
Clabo 0,91%
CleanBnB 3,70%
Cofle -2,50%
Comal -0,31%
Comer Industries -8,33%
Compagnia dei Caraibi 0,23%
Confinvest 2,88%
Convergenze -3,47%
Copernico 0,00%
Costamp Group 13,67%
Cover 50 4,97%
CrowdFundMe 2,34%
Culti Milano 0,71%
Cy4Gate -3,01%
Cyberoo 4,11%
Datrix -17,34%
DBA Group 2,15%
Defence Tech Holding 9,66%
Destination Italia 3,88%
DHH 0,36%
Digital Magics 3,26%
Digital Value 10,65%
Digital360 2,78%
DigiTouch -5,37%
Directa Sim 5,33%
Doxee -6,42%
Ecosuntek -0,94%
EdiliziAcrobatica -0,14%
Eles 4,41%
Enertronica Santerno 0,00%
Esautomotion 3,44%
ESI -1,15%
Estrima -10,00%
eVISO -1,67%
Expert.ai 0,40%
Fabilia -2,08%
Farmacosmo -6,56%
Farmaè 0,15%
Fenix Entertainment -21,74%
Fervi 0,00%
Finanza.Tech 1,32%
Finlogic 1,96%
First Capital 1,48%
FOPE 13,76%
FOS -0,97%
Franchi Umberto Marmi -2,20%
Frendy Energy 0,78%
Friulchem 1,00%
G Rent -3,14%
Gambero Rosso 3,78%
Gel 15,18%
Gibus -2,07%
GIGLIO.COM -1,16%
Gismondi 1754 5,00%
GM Leather -0,58%
GO Internet -8,21%
Grifal 16,52%
Growens 0,21%
Health Italia 7,38%
H-FARM 1,36%
Homizy 0,00%
HQF -4,12%
IDNTT 0,00%
Iervolino & Lady Bacardi Entertainment 29,08%
Igeamed 0,00%
Illa -39,02%
Ilpra 0,77%
Imprendiroma -7,20%
Imvest -13,33%
Industrial Stars of Italy 4 -1,02%
Industrie Chimiche Forestali 3,86%
Iniziative Bresciane 0,56%
Innovatec -0,65%
Intermonte Partners Sim 0,43%
INTERNATIONAL CARE COMPANY -2,22%
Intred -4,15%
Iscc Fintech 0,22%
Italia Independent -32,48%
Italian Wine Brands 1,56%
Jonix -0,52%
Ki Group -31,58%
Kolinpharma 9,29%
Labomar 7,31%
Laboratorio Farmaceutico Erfo 8,23%
Leone Film Group -0,86%
Lindbergh 1,22%
Longino & Cardenal -2,31%
Lucisano Media Group 4,03%
MAPS -0,60%
Marzocchi Pompe -2,26%
Masi Agricola 4,88%
Matica Fintec 4,25%
Medica 8,91%
MeglioQuesto 4,82%
MIT SIM -2,93%
Mondo TV France -7,07%
Mondo TV Suisse 0,00%
Monnalisa 0,00%
Neosperience 2,17%
Net Insurance -0,27%
Neurosoft -2,13%
Nice Footwear 6,16%
Notorious Pictures 0,00%
Nusco -2,91%
NVP 0,00%
Officina Stellare -2,18%
Omer 0,68%
OSAI Automation System -4,83%
Pattern 2,84%
Planetel -0,31%
Poligrafici Printing -3,65%
Portale Sardegna 2,47%
Portobello -5,30%
Powersoft 0,00%
Pozzi Milano 106,00%
Premia Finance 0,00%
Prismi -10,00%
Promotica -2,83%
Racing Force Group -0,94%
Radici 0,00%
Redelfi -0,17%
Reevo 2,76%
Relatech 3,98%
Renergetica -1,06%
Reti 1,34%
Revo 0,70%
Rocket Sharing Company 9,97%
Rosetti Marino 0,00%
S.I.F. Italia 0,00%
Sababa Security 0,70%
Sciuker Frames 1,23%
Sebino -2,08%
SG Company -4,15%
Shedir Pharma Group 11,90%
Società Editoriale il Fatto 2,69%
Softec -4,49%
Solid World Group -0,10%
Solutions Capital Management Sim 1,06%
Soluzione Tasse -0,49%
SosTravel.com -0,46%
Sourcesense -0,24%
Spindox 4,69%
Star7 0,90%
Svas Biosana -0,36%
Take Off -3,65%
Technoprobe 8,80%
Tecma Solutions 4,32%
Telesia -3,81%
Tenax International 0,31%
The Lifestyle Group 27,86%
TPS 0,96%
TraWell Co -1,04%
TrenDevice 5,35%
UCapital24 -5,56%
Ulisse Biomed 1,22%
Unidata 2,22%
Vantea Smart 2,31%
Vimi Fasteners 1,60%
Visibilia Editore -11,55%
Websolute 7,01%