MILANO (PMInews.it) – L’Assemblea Ordinaria di Italpreziosi, società tra i leader a livello internazionale nella produzione, trading e commercio di metalli preziosi, lingotti e oro da investimento, ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022.

Il valore della produzione è stato superiore a 3,5 miliardi di Euro ed è connotato dalla forte componente internazionale dei ricavi, che ammontano al 62% del fatturato complessivo. Aumenta considerevolmente la marginalità, con un EBITDA a 8,3 milioni di Euro (+51% rispetto al 2021) e l’utile netto, che si attesta 2,3 milioni di Euro (in crescita del 35 % rispetto al 2021), in crescita anche il Patrimonio netto complessivo che passa da € 32 milioni del 2021 a 35,3 milioni del 2022.

Si tratta di risultati maturati in un panorama complesso caratterizzato da forti tensioni, nel quale è stata registrata una significativa domanda di oro da investimento, in crescita del 10% rispetto al 2021. Benché la domanda degli ETF sia calata del 3%, quella di oro fisico da investimento è cresciuta in Turchia del 38%, in Medio Oriente del 42% (ai massimi da 4 anni) e negli USA e in Europa ha superato il dato del 2011.

Secondo il rapporto congiunto del Club degli orafi Italia e della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, il settore orafo in Italia ha chiuso il 2022 con un fatturato in crescita anno su anno del 22,1%, a quota 13,2 miliardi di euro. I risultati sono stati sostenuti dal posizionamento sui mercati internazionali, dove le esportazioni di gioielli sono cresciute del 19,8%, superando quota 9 miliardi di euro, con un pieno recupero dei livelli pre-Covid sia in valore (+41%), sia in quantità (+5%). Con 1,5 miliardi di euro gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di riferimento (+12%), davanti alla Svizzera (1,3 miliardi, +21%).

Nel corso dell’esercizio 2022, Italpreziosi ha sostenuto rilevanti investimenti destinati all’innovazione e al potenziamento della struttura produttiva e all’efficientamento organizzativo e tecnologico. Particolarmente significativa è stata l’acquisizione da SICAM S.p.A., azienda di oltre 50 anni di attività, dedicata al trattamento e al recupero dei metalli preziosi e non, da scarti dell’industria orafa, dalla galvanica e dall’automotive, che avvia un progetto molto ambizioso di ulteriore sviluppo del core business.

Di assoluta centralità resta la valorizzazione del patrimonio umano aziendale, con l’inserimento di alcuni nuovi profili particolarmente qualificati, al fine di rendere più solida e strutturata l’organizzazione ed il costante impegno nelle azioni di ricerca e di sviluppo improntate, precipuamente, alla sostenibilità, rispetto alla quale è stato presentato all’assemblea anche l’apposito Rapporto redatto secondo i GRI Standards e dal quale emerge il percorso etico che caratterizza la gestione sociale.

Ivana Ciabatti, Presidente e amministratore delegato di Italpreziosi, commenta: “Il 2022 ha rappresentato un anno di crescita per la Società, che assume una valenza particolarmente positiva se si considerano le condizioni macroeconomiche in cui abbiamo operato. Infatti, i risultati sono stati raggiunti in uno scenario macroeconomico estremamente incerto, generato dalle conseguenze sui mercati internazionali del conflitto tra Russia e Ucraina. A questo contesto si aggiunge la crescita dell’inflazione, legata all’andamento dei prezzi delle materie prime energetiche e dalle scelte restrittive di politica monetaria delle Banche centrali.  La crescita dei principali indicatori economico-finanziari conferma la correttezza delle scelte strategiche adottate e costituiscono un solido riferimento sul quale poter programmare le ulteriori evoluzioni future, connotate da un programma di rilevanti investimenti volti a favorire il consolidamento della nostra posizione sul mercato internazionale di riferimento.”