SEGNATO IL NUOVO RECORD CON 35 QUOTAZIONI +13%

LAMBIASE: TOTALE RACCOLTA IN IPO PARI A 207 MLN DI EURO, DUE LE RAGIONI DELLA CRESCITA DEL MERCATO, CREDITO DI IMPOSTA SUI COSTI DI QUOTAZIONE E MAGGIORE LIQUIDITA’ PER LE PMI;

PIR 2020 DI TERZA GENERAZIONE CON OBBLIGO DI INVESTIMENTO DEL 3,5% SU AIM E SMALL CAP

– LOMBARDIA PRIMA PER NUMERO DI IPO SU AIM (26%), EMILIA ROMAGNA (19%) E VENETO (6%);
– IPO: 32% TECNOLOGIA, 16% INDUSTRIA E 16% FINANZA
– +30% LA PERFORMANCE MEDIA DELLE NUOVE IPO DALLA DATA DI QUOTAZIONE
– 132 SOCIETÀ QUOTATE (+17% VS 2018), 6,6 MLD DI EURO LA CAPITALIZZAZIONE, 4,6 MILIARDI DI EURO LA RACCOLTA
– PROFILO DELL’AZIENDA AIM QUOTATA: 44 MILIONI DI EURO I RICAVI (+29%), 37 MILIONI DI EURO LA CAPITALIZZAZIONE, 23% IL FLOTTANTE DA IPO[1]

Milano, 2 gennaio 2020

IR Top Consulting, boutique finanziaria leader in Italia nella consulenza direzionale per i Capital Markets (quotazione in Borsa e Corporate Finance) e le Investor Relations, analizza il Mercato AIM Italia e le IPO 2019.

Anna Lambiase, fondatore e CEO, IR Top Consulting: “L’anno 2019 ha segnato un nuovo record per il mercato AIM Italia con 35 nuove quotazioni, di cui 31 IPO e 4 ammissioni post business combination e con 207 milioni di euro di raccolta che ne fanno il primo hub finanziario europeo per numero di nuove società quotate tra i mercati non regolamentati. Siamo stati onorati di aver lavorato con il Governo per il credito di imposta sui costi di quotazione, fattore determinante per la crescita delle IPO in Italia, e pensiamo che grazie all’emendamento sui PIR promosso dalla Commissione Finanze, tutto il mercato potrà beneficiare nel 2020 delle nuove condizioni volte a indirizzare il risparmio privato nell’economia reale e in modo specifico verso le PMI che costituiscono le fondamenta del sistema industriale italiano. Il taglio medio delle operazioni su AIM nel 2019 ha raggiunto 6 milioni di euro di raccolta di capitale, con una dimensione di aziende che hanno un fatturato medio pari a 21 milioni di euro. Le regioni che hanno contribuito maggiormente ai nuovi collocamenti sono la Lombardia con il 26%, l’Emilia Romagna con il 19% e il Veneto con il 6%. Per il 2020 stimiamo una crescita delle IPO delle PMI che potranno ancora beneficiare del Credito di Imposta sui costi di quotazione, con una misura stanziata dal Governo pari a 30 milioni di Euro: tecnologia e lifestyle sono i nostri settori in pipeline che ci vedranno advisor finanziario nel percorso di affiancamento alla quotazione delle aziende che ci ha visto supportare il 22% delle quotazioni su AIM Italia nel 2019 con una raccolta di 42 milioni di Euro”.

AIM ITALIA: FOCUS IPO 2019

AIM Italia ha evidenziato il maggior numero di collocamenti negli ultimi anni rispetto al mercato principale (MTA). Nel 2019 il mercato azionario delle PMI conta 35 ammissioni, di cui 31 nuove IPO e 4 ammissioni post business Combination, superando il dato del 2018 (26 IPO e 5 ammissioni). I collocamenti si sono concentrati tra giugno, luglio e novembre. In particolare, sono approdate sul listino dedicato alla crescita delle PMI: Doxee, Gismondi 1754, NVP, FOS, UCapital24, Matica Fintec, Arterra Bioscience, Cyberoo, Websolute, Copernico SIM, Iervolino Entertainment, Confinvest, Farmaè, Radici Pietro Industries&Brands, Friulchem, CleanBnB, Shedir Pharma Group, Pattern, Marzocchi Pompe, Relatech, Officina Stellare, Gibus, Eles, Sirio, AMM, CrowdFundMe, SEIF, Gear1, MAPS, Neosperience, Ilpra. Inoltre, sono state ammesse 4 società a seguito della fusione con SPAC precedentemente quotate su AIM: Salcef Group, SICIT, Antares Vision e Comer Industries.

Le 31 nuove IPO hanno raccolto 207 milioni di euro[1], di cui 30 milioni di euro derivanti da una SPAC (Gear 1). La capitalizzazione totale è pari a 1,2 miliardi di euro. La raccolta media delle IPO nel 2019 è stata pari a 5,9 milioni di euro[2] e il flottante in IPO[3] è stato pari al 24%. Nel 2018 la raccolta complessiva si è attestata a 1,32 miliardi di Euro, di cui l’11%, pari a 145 milioni di euro, derivante direttamente da società.

Le nuove quotate provengono per il 26% dalla Lombardia, il 19% dall’Emilia Romagna e il 6% dal Veneto. Seguono Toscana, Friuli, Lazio, Piemonte, Campania e Liguria ciascuna rispettivamente con 2 IPO (6%), ed infine Marche, Umbria e Sicilia, rispettivamente con 1 società (3%). In termini di raccolta di capitali, Emilia Romagna (31%), Lombardia (16%) e Piemonte (9%) si collocano ai primi posti.