MILANO (PMInews.it) – Il Consiglio di Amministrazione di Industrie Chimiche Forestali ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022 redatti secondo i Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS.

Guido Cami, CEO di Industrie Chimiche Forestali, ha dichiarato: “Il 2022 è stato un anno complesso che ricorderemo tristemente per la guerra fra Russia ed Ucraina e per l’incremento vertiginoso dei costi energetici, per elettricità e gas. Questi temi hanno fortemente influito sulla attività operativa di ICF e dei nostri clienti. Ciononostante, grazie ad un portafoglio prodotti vasto e alla presenza internazionale della nostra organizzazione (oltre il 65% del fatturato destinato alla esportazione nel mondo in oltre 80 Paesi), ICF ha continuato inesorabile nel suo cammino consolidando ricavi per oltre 88 milioni di euro rispetto ai 75 milioni di euro del 2021 ed ai 60 milioni di euro del 2020. L’acquisizione di Morel, avvenuta nel luglio del 2021, ha contribuito con grande soddisfazione con un fatturato di circa 8 milioni di euro nel 2022. I mercati della calzatura sportiva, della calzatura lusso, della pelletteria lusso, del packaging e delle applicazioni industriali hanno dato un contributo forte per la crescita del fatturato nonostante il settore auto abbia ancora manifestato debolezza per volumi prodotti in tutto il mondo. E tutti gli sforzi profusi dalla nostra organizzazione sui temi della Sostenibilità, della Riciclabilità, della Circolarità e della cogenza alle regolamentazioni europee sempre più stringenti hanno dato risultati migliori delle aspettative, per l’apprezzamento della clientela, che ben ci fanno sperare per il futuro. A fine aprile presenteremo la terza revisione del Bilancio di Sostenibilità redatto su base volontaria la prima volta nel 2020. Abbiamo interamente realizzato il Piano degli Investimenti, per oltre 2 milioni di euro, integrando macchine, impianti ed attrezzature idonee a migliorare l’efficienza e la sicurezza delle nostre attività industriali. Nel 2022 abbiamo anche installato un impianto fotovoltaico sul tetto del nostro stabilimento che ci consentirà di produrre quasi un terzo della energia elettrica necessaria per la produzione. Abbiamo continuato il processo di scouting di altre aziende sinergiche da aggregare e nel quarto trimestre del 2022 abbiamo identificato la Tessitura Langè, a nostro avviso, “boutique di nobilitazione tessuti” dotata di impianti all’avanguardia e di una organizzazione flessibile ed efficiente pronta a rispondere alle richieste della clientela più esigente in termini qualitativi, di servizio e di Sostenibilità. L’integrazione a monte nella nobilitazione dei tessuti aggiunge un valore inestimabile ai prodotti di ICF in termini di sostenibilità perché permette di tracciare con chiarezza la filiera produttiva completa. Il primo bimestre del 2023 è in linea con l’esercizio precedente per fatturato e con una marginalità allineata al secondo semestre del 2022. Il periodo è contraddistinto da una “spessa nebulosità” di previsione. Certamente la crescita dell’inflazione e la salita del costo del denaro penalizza i consumi ed impone una forte riduzione dei livelli delle scorte in tutta la filiera e ciò non fa bene alla produzione! Siamo comunque ottimisti per il medio termine e robusti in termini di organizzazione e presenza sul mercato. Grazie a tutti per la fiducia riposta in noi.”

Nel 2022 i Ricavi si attestano a Euro 88,3 milioni, evidenziando una significativa crescita del 16,6% rispetto a Euro 75,7 milioni dell’esercizio 2021. L’incremento di Euro 12,6 milioni rispetto all’esercizio precedente è riconducibile non solo ad un effetto prezzi ma anche all’incremento dei volumi di vendita. Molto positivo l’andamento dei prodotti legati ai segmenti della pelletteria e della calzatura tecnico sportiva e del lusso, sia per il marchio ICF che per il marchio Morel, che ha generato ricavi per Euro 8 milioni e in significativa crescita rispetto a Euro 2,8 milioni (riferiti al solo secondo semestre 2021). Risultato positivo anche per la linea di prodotti a marchio “ABC”, con il settore automotive che si è stabilizzato sul livello di domanda dell’anno precedente e il settore packaging in crescita rispetto al 2021.

In crescita la redditività nonostante l’aumento dei costi legati all’energia (Euro 2,6 milioni a fronte di un consumo medio storico inferiore a 1 milione di Euro e al lordo del beneficio di circa Euro 400 mila di contributi in conto esercizio messi a disposizione dal Governo) e ai costi del personale dovuti dall’inserimento di n. 15 dipendenti legati all’operazione Morel.

Nello specifico, l’EBITDA si attesta a Euro 7,8 milioni, in significativa crescita del 50% rispetto all’esercizio 2021 (Euro 5,2 milioni) con una marginalità pari all’8,8%, evidenziando un balzo di circa 190 bps rispetto ad un EBITDA margin del 6,9% dell’esercizio precedente.

In forte crescita del 91% l’EBIT adjusted con un valore pari a Euro 5,1 milioni rispetto al 2021 (Euro 2,7 milioni). Il valore dell’adjustment, positivo per Euro 1.964, consente di neutralizzare gli effetti dell’ammortamento della lista clienti e dei marchi. L’EBIT reported è pari a Euro 3,1 milioni, anche questo in forte crescita rispetto a Euro 0,7 milioni nel 2021), dopo ammortamenti complessivi per Euro 2,6 milioni.

Il Gruppo ICF chiude l’esercizio 2022 con un Risultato netto adjusted pari a Euro 3,9 milioni, in crescita del 76,6% rispetto al 2021 (Euro 2,2 milioni). L’Utile Netto reported si attesta a Euro 3,2 milioni, in crescita del 40% rispetto Euro 2,3 milioni dell’esercizio precedente.

L’Indebitamento Finanziario Netto si assesta sui livelli dell’esercizio precedente (Euro 7,8 milioni al 31 dicembre 2022 rispetto a Euro 7,4 milioni al 31 dicembre 2021) evidenziando un deciso miglioramento avvenuto nel corso dell’anno che nella prima parte aveva visto un peggioramento per effetto dell’incremento del capitale circolante netto incrementatosi per finanziare l’aumento del volume d’affari.

La free cash flow generation del Gruppo nei dodici mesi del 2022 è pari a Euro 1,4 milioni, al netto di poste non operative quali il pagamento di circa Euro 0,95 milioni per il dividendo erogato a maggio, circa Euro 0,6 milioni per l’attuazione del programma di buy-back e di Euro 0,3 milioni per il pagamento della quota residua dell’acquisto del ramo d’azienda Morel. Si evidenzia la capacità di free cash flow generation del Gruppo che dalla data di IPO, avvenuta nel 2018, è stata di circa 13 milioni di Euro.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo al lordo delle ritenute di legge pari a 0,20 euro, per ognuna delle azioni ordinarie che risulteranno in circolazione alla data di stacco cedola escluse le azioni proprie in portafoglio a quella data (la data di stacco prevista sarà il 08/05/2023, la record date il 09/05/2023 e il pagamento il 10/05/2023.