MILANO (PMInews.it) – Industrie Chimiche Forestali partecipa, per il 23° anno consecutivo, al Programma Responsible Care (RC), programma volontario di promozione dello Sviluppo Sostenibile dell’Industria Chimica mondiale.

Nato in Canada nel 1984 e introdotto in Italia da Federchimica nel 1992, il Programma vede la partecipazione in Italia di 172 imprese che, con 27,6 miliardi di euro, rappresentano il 55% del fatturato aggregato dell’industria chimica del Paese. In linea con i propri principi di sviluppo sostenibile, Industrie Chimiche Forestali partecipa al Responsible Care dal 1998, con l’obiettivo di seguire valori e comportamenti orientati alla sicurezza, alla salute e all’ambiente, nell’ambito più generale della responsabilità sociale d’impresa.

Il 27° Rapporto annuale Responsible Care illustra i risultati e le iniziative di miglioramento dell’Industria Chimica lungo le dimensioni delle “3P”, ossia Persone, Pianeta e Prosperità. Il settore chimico persegue da tempo l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, inteso come l’integrazione equilibrata e dinamica dei principi della crescita economica, della protezione ambientale e della equità sociale.

A tal proposito viene posta grande attenzione agli infortuni sui luoghi di lavoro, registrando una riduzione del 50% dell’indice di frequenza nel 2020 rispetto al 2010 e inferiore rispetto alla media dell’industria manufatturiera. L’Industria Chimica dimostra anche un ruolo fondamentale nel preservare il pianeta per le generazioni future. Nel 2020 le imprese aderenti al Responsible Care hanno ridotto l’energia utilizzata in maniera consistente rispetto al 1995 (-59,6%) e al 2005 (-41,0%). Si tratta di un risultato particolarmente rilevante, considerando che l’Unione Europea ha posto come obiettivo l’incremento dell’efficienza energetica, rispetto al 1990, del 20% entro il 2020 e del 32,5% entro il 2030.

La Chimica è inoltre fortemente impegnata nella gestione efficiente delle risorse idriche con i prelievi di acqua pari a 1.432 milioni di m3 nel 2020, in riduzione di circa 700 milioni di m3 rispetto al 2005 (primo anno di rilevamento significativo). Contestualmente nel 2020 le emissioni complessive di gas serra delle imprese aderenti al RC sono state pari a 4,1 milioni di tonnellate di CO2 con una riduzione del 80% rispetto al 1990, risultato di gran lunga migliore rispetto agli obiettivi dell’UE per il 2020 e per il 2030. Tali risultati sono stati resi possibili grazie alle innovazioni di processo, alle nuove tecnologie e ai sistemi di abbattimento degli impianti chimici.

Oggi il settore chimico è leader nell’integrazione di soluzioni innovative e digitali volti a garantire una maggiore sostenibilità ambientale. Secondo l’ultimo Rapporto Greenitaly, infatti, è ormai maggioritaria la quota di imprese del settore che investe in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale (54%), un impegno di gran lunga superiore alla media manifatturiera (36%).

All’interno del paradigma della Sostenibilità la componente economica non deve essere trascurata, né posta in antitesi con gli aspetti sociali ed ambientali ai quali, anzi, è legata da un rapporto di sinergia. Le imprese chimiche non solo hanno saputo resistere meglio alla crisi Covid-19, ma hanno adottato strategie proattive aumentando gli investimenti a favore di nuove tecnologie, digitalizzazione e sostenibilità.

Guido Cami, CEO di Industrie Chimiche Forestali, Presidente di FEICA (Associazione europea dei produttori di adesivi e sigillanti) e Presidente del Gruppo Adesivi e Sigillanti in Federchimica ha dichiarato: “La partecipazione, fin dai primi anni di adesione al progetto Responsible Care di Federchimica, dimostra la consapevolezza di Forestali dell’importanza dello sviluppo sostenibile, condotta in modo continuo e collaborativo con tutte le altre aziende del settore per una produzione sicura e di minore impatto ambientale. Negli anni il Gruppo ha strutturato un sistema di gestione adeguato a contenere e monitorare l’impatto delle proprie attività sia in termini ambientali che di persone. L’Industria Chimica riveste un ruolo strategico per perseguire con successo la transizione ecologica e si fa portavoce del cambiamento culturale: solo l’impegno univoco di tutti gli attori coinvolti nel processo può rappresentare un volano di miglioramento del settore chimico lungo le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile.”