MILANO (PMInews.it) – Industrie Chimiche Forestali ha preso visione dei risultati consolidati gestionali del terzo trimestre 2022.

Nei primi 9 mesi 2022 i ricavi si attestano a €65,7 milioni, in crescita del 19% rispetto ai primi 9 mesi del 2021, con un contributo positivo derivante sia dalla dinamica dei prezzi, in risposta al fenomeno inflattivo, che dalla crescita dei volumi, in particolare per i segmenti Packaging e Tessuti per la calzatura tecnica sportiva e di alta gamma e della pelletteria lusso. In significativo aumento anche le vendite della linea a marchio Morel. Ancora in contrazione i volumi Automotive. L’EBITDA è pari a €4,8 milioni, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2021, con EBITDA margin che, nonostante il significativo aumento dei costi energetici superiore ad € 1 milione e delle materie prime registrato nell’anno, si attesta al 7,3%, di poco inferiore rispetto al 7,8% dei 9 mesi del 2021. I risultati raggiunti nei primi 9 mesi incoraggiano a prevedere un EBITDA in crescita anche per i 12 mesi 2022.

L’Indebitamento Finanziario Netto si mantiene in linea rispetto all’1H 2022, attestandosi a €12,3 milioni (€12,1 milioni al 30 giugno 2022). Anche sull’indebitamento finanziario netto il management prevede un miglioramento nell’ultimo trimestre con la contrazione del circolante che stagionalmente si manifesta nell’ultima parte dell’anno. Sono proseguite le attività di Ricerca e Sviluppo in coerenza con la policy di sostenibilità.

Al 30 settembre 2022 l’ammontare complessivo di azioni proprie detenute da Industrie Chimiche Forestali è pari a n. 50.475 azioni ordinarie (corrispondenti allo 0,737% del capitale sociale). Al 31 ottobre 2022 l’ammontare complessivo delle azioni proprie detenute dalla Capogruppo è di n. 55.816 azioni, pari allo 0,815% del capitale sociale.

Guido Cami, Presidente e CEO di Industrie Chimiche Forestali, ha dichiarato: “Siamo soddisfatti per quanto realizzato nel 2022 sino ad oggi. Nonostante i tragici impatti derivanti dalla guerra fra Russia ed Ucraina, la salita verticale dei costi energetici, l’inflazione che ha cominciato a galoppare e gli Energy Surcharge applicati dai fornitori sui prezzi delle materie prime, la nostra Azienda continua inesorabilmente a procedere nel suo cammino. La molteplicità dei settori di sbocco ci ha permesso di mantenere alto il fatturato grazie ai settori della calzatura sportiva tecnica, della calzatura lusso, della pelletteria di alta moda e del packaging e nonostante il settore auto che non si rivitalizza. Abbiamo continuato ad investire per sviluppare nuove linee di prodotti innovativi e per il miglioramento impiantistico per la sicurezza e la produttività all’insegna del rispetto della Sostenibilità a tutto campo!”