Growens registra una importante ripresa dei ricavi nei primi nove mesi del 2022: +48,2% (+40,1% organico), a 75,7 milioni di Euro, rispetto allo stesso periodo del 2021 (51,1 milioni); l’EBITDA si attesta a 2,8 milioni, in calo del 20,7% rispetto a 3,6 milioni nei primi nove mesi del 2021. “I primi nove mesi – spiega Nazzareno Gorni, amministratore delegato di Growens – confermano la nostra strategia, dedicata all’execution in ottica di crescita sia esterna sia interna, con un focus specifico allo sviluppo di BEE, all’integrazione di Contactlab che porterà i primi risultati nel 2023 e alla razionalizzazione di Datatrics”.

Numeri molto positivi per la trimestrale Growens. Quali le principali evidenze?

I risultati della trimestrale riflettono una crescita importante, che non si intravedeva da circa un anno. È il risultato di investimenti fatti negli scorsi anni e anche nei primi mesi del 2022. Proprio questi, in realtà, riflettono il risultato della marginalità: crescono i ricavi, sostenuti dagli investimenti in persone e tecnologie che pesano sull’EBITDA, che per cento. La crescita oggi c’è, il prossimo passo sarà concentrarsi sulla marginalità.

La congiuntura economica internazionale è cambiata, i tassi di interesse sono in crescita. Ci concentreremo per portare sia la crescita dei ricavi che dell’Ebitda oltre il 10 per cento.

Qual è l’andamento delle singole business unit?

Growens si compone di anime diverse. In tutte le aree, nel corso di quest’anno, abbiamo effettuato investimenti rilevanti. BEE (beefree.io), ad esempio, offre strumenti di design no-code che rendono possibile a tutti la creazione semplice e veloce di contenuti grafici, è la business unit che guarda e parla al mercato statunitense. Abbiamo potenziato il team, con importanti investimenti sulle risorse umane, a partire dall’ingresso di Luca Penati nel ruolo di nuovo Chief Marketing and Communications Officer. Datatrics, invece, ha un rilevante potenziale di mercato ma opera in un contesto competitivo complesso. Più di altre aree ha risentito della pandemia e al momento abbiamo deciso di rallentare gli investimenti in questa direzione. Agile Telecom, invece, si conferma traino per la crescita. Abbiamo lavorato per accrescere i ricavi e ridurre i costi, oggi puntiamo a far crescere il business anche sui mercati esteri. Infine, siamo impegnati nel processo di integrazione di Contactlab, l’ultima acquisizione fatta dal nostro Gruppo che ci permette di consolidare la posizione italiana. È un passaggio complesso, si tratta di procedere all’integrazione di due grandi realtà (Contactlab e MailUp), con molti dipendenti. Non è un processo facile, ma stiamo investendo molto.

Come procede l’integrazione?

È un processo che ci vede impegnati molto. Abbiamo acquisito un’azienda con focus sul mercato italiano, una scelta finalizzata a ridurre i competitor presenti ma non solo. Grazie alle competenze e ai servizi di Contactlab possiamo diversificare la nostra offerta e ampliare il portfolio clienti guardando anche alle realtà di dimensioni più rilevanti. MailUp, infatti, ha un’offerta adatta alle imprese di piccole e medie dimensioni, con la quale stiamo crescendo anche nei Paesi del Sud America.

Com’è cambiato il settore in cui operate negli ultimi anni?

Siamo operativi da venti anni e abbiamo seguito tutte le evoluzioni del nostro comparto. La grande rivoluzione è stata il passaggio dall’invio di newsletter massive a quelle personalizzate. A questa si aggiungono altri momenti di cambiamento importanti: l’avvento dei social, degli smartphone, l’evoluzione dell’Adv stessa. Tutti fenomeni che hanno contribuito a trasformare il nostro lavoro, puntando sulla personalizzazione delle comunicazioni e sulla qualità delle stesse.