Saccheria F.lli Franceschetti Spa Società Benefit chiude un semestre ricco di sfide, scommettendo su resilienza e innovazione. Nella prima fase dell’anno, infatti, gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno inciso sui tempi e sui costi di consegna delle merci, ma l’Amazon della rafia non si è fermato e alle difficoltà del primo trimestre ha risposto con un importante incremento come dimostrato anche dai risultati registrati dal canale e-commerce proprietario. Nel semestre, i ricavi delle principali categorie di prodotto (sia commercializzato che manufactured) ammontano rispettivamente a: “big bags” 6,8 milioni di euro, “fertilizer bags” 0,7 milioni di euro, “small bags” 1,0 milioni di euro.  “Il canale e-commerce, nonostante risulti anch’esso influenzato dai ritardi nelle consegne, registra un fatturato in crescita del 12% rispetto al primo semestre 2023. Il calo del fatturato non ha impattato significativamente la marginalità, che rimane buona – spiegano Luigi Wilmo Franceschetti, Presidente e Luisa Franceschetti, Amministratore Delegato di SACCHERIA F.LLI FRANCESCHETTI -. Ora puntiamo all’acquisizione di una target per accrescere il fatturato complessivo e diventare un leader europeo”.

Si chiude un primo semestre caratterizzato dall’incidenza degli eventi internazionali ma anche dalla crescita dell’e-commerce proprietario. Quali i risultati?

Luisa F.: Lo scorso dicembre, gli eventi che hanno visto protagonista il Canale di Suez hanno destato grande preoccupazione e il primo trimestre dell’anno, con riflessi anche su aprile e maggio, ci ha visto affrontare diverse situazioni in cui i fornitori chiedevano supporto per sostenere gli aumenti dei noli, nonostante ci fossero contratti di lungo termine in corso, e non dipendesse da noi o da loro il ritardo nei tempi di consegna della merce.

Da giugno la situazione si è un po’ regolarizzata e così il traffico di imbarcazioni. I noli si sono stabilizzati e le nuove offerte hanno cominciato a tenerne conto. Nel primo semestre, tutto ciò ha causato un rallentamento e una mancanza di materia prima, soprattutto nei primi 3-4 mesi dell’anno. Questo ci ha impedito di procedere alla vendita. Nello stesso periodo, però, abbiamo riscontrato un rallentamento della richiesta nazionale: nonostante fossimo in ritardo con le consegne, non abbiamo perso clienti. Abbiamo risposto alle difficoltà, aumentato un po’ gli stock di magazzino, anche se l’obiettivo degli ultimi anni era stato proprio contrario: garantire una rotazione molto più elevata.

Luigi F.: Abbiamo investito molto sullo sviluppo del canale e-commerce. Siamo stati tra i pochi che hanno avviato operazioni retail su un canale nato per il B2B. Abbiamo anche cambiato l’oggetto sociale per poter vendere al dettaglio, attività che avvieremo a breve. In pochissimo tempo siamo passati dal taglio minimo, che era un pallet, quindi 250/300 pezzi a 50 pezzi e poi ancora a 25 e 10 pezzi. Tutte innovazioni che si sono affermate come best seller. A settembre partiremo con i cinque pezzi. La domanda retail è in crescita. A luglio registriamo un ulteriore aumento delle vendite attraverso questo canale, completamente automatizzato, quindi senza lavoro di back office, né attività particolari che gravano sul magazzino. È un e-commerce proprietario, con una redemption che supera il 2%: su 100 visitatori, due acquistano.

Il semestre si è chiuso in calo del 6%, un dato che però segna un recupero rispetto al primo trimestre e con buone prospettive per il secondo semestre. Abbiamo recuperato il 12% in tre mesi.

Il contesto economico, in generale, non è molto favorevole, ci sono settori in sofferenza, per fortuna operiamo su otto aree produttive differenti e abbiamo un prodotto di packaging general purpose. Contrastiamo il calo di fatturato anche grazie agli investimenti in SEO e data mining, con Google e SAP Business One.

Valutate operazioni di M&A?

Luigi F.: Siamo alla ricerca di target da acquisire, in Italia o all’estero. Il nostro obiettivo incrementare il fatturato in maniera importante per consolidare la leadership sul mercato nazionale ed essere tra i primi player di riferimento in Europa. L’acquisizione sarebbe accolta con favore anche dagli investitori, offriamo già rendimenti interessanti ma accrescendo il fatturato complessivo siamo certi di poter essere di grande interesse per il mercato.

Luisa F.: Le difficoltà nella ricerca sono legate alla tipologia di impresa. Alcune non hanno ancora fatto il passaggio generazionale, altre sono guidate da imprenditori legati a una visione verticale dell’azienda. Il nostro approccio è cambiato con la guida assunta da me e mio cugino, dopo numerose esperienze maturate fuori dall’impresa di famiglia, e anche con la quotazione.

Quale il bilancio dell’esperienza di quotazione?

Luisa F.: Ci siamo quotati per diversi motivi, uno dei principali era gettare le basi per poi crescere, acquisire visibilità e una nuova cultura finanziaria. Il 2023 è stato un anno difficile con investitori e family office che sono stati meno proattivi a causa del contesto generale. Guardiamo oltre, però, e siamo fiduciosi per il futuro dal punto di vista della crescita interna e dell’organizzazione che ci ha visto maturare molto con l’IPO.