MILANO (AIMnews.it) – Il Consiglio di Amministrazione di Giorgio Fedon & Figli ha approvato il Progetto di Bilancio di esercizio e il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. I ricavi sono pari a Euro 65,8milioni, erano a Euro 67,4 milioni al 31 dicembre 2017. L’EBITDA è negativo per Euro 0,4milioni, era positivo per Euro 2,2 milioni al 31 dicembre 2017. L’indebitamento finanziario netto è pari a Euro 9,1milioni (Euro 10,2milioni al 30.06.2018). I negozi a marchio Fedon attivi in Italia, Spagna e in Asia sono 16, di cui 3 nuove aperture proprio nel 2018.

I risultati sono stati condizionati da due fattori: da un lato l’andamento degli ordinativi del settore Ottico, che rappresenta il Core Business del Gruppo, dall’altro l’evoluzione particolarmente negativa della divisione Pelletteria, già oggetto di uno scorporo alla fine del 2017 e, successivamente, di una profonda ristrutturazione e revisione della strategia di sviluppo.

“Quest’anno – commenta il Presidente e Amministratore Delegato della Società, Callisto  Fedon – l’azienda compie 100 anni e intende affrontare con grinta e la massima determinazione le prossime sfide dello scenario internazionale. Il 2019 è iniziato molto bene.  Si vedono già i frutti del lavoro fatto che ha portato a una semplificazione organizzativa ed ad una riduzione di tutti i costi. Del resto, sotto il profilo reddituale, il secondo semestre del  2018 ha realizzato un significativo recupero  nel core business rispetto al primo semestre, sia come maggior fatturato che marginalità (l’EBITDA del secondo semestre è stato pari a circa Euro 3,0milioni rispetto a Euro 0,2 milioni del primo semestre). Particolare attenzione è stata  data alla riorganizzazione della controllata  FEDON 1919 presente oggi nei più importanti aeroporti con negozi monomarca. Nel mercato core, abbiamo puntato sulle produzioni sostenibili e sul servizio personalizzato per gli ottici che, d’ora in avanti, potranno contare su una piattaforma online dove prenotare, personalizzare, riordinare il proprio magazzino”. “Ma è la scommessa green quella che appassiona di più – continua Callisto Fedon – e quella sulla  quale  stanno  convergendo  le  nuove  risorse  entrate  nell’organico. Le  produzioni improntate alla sostenibilità sono sempre più in linea col sentiment dei nostri mercati e sono nell’animo della nostra tradizione produttiva, dove, da sempre, siamo abituati a non sprecare nulla”.