dorbolo foto AIMMILANO (AIMnews.it) – I ricavi consolidati sono stati pari a € 5,24 milioni nel primo semestre, si sono attestati a € 6,57 milioni per la capogruppo  e nel II semestre è attesa una performance molto positiva. Parola di Giovanni Dorbolò, presidente e amministratore delegato di Energy Lab, società friulana con sede a Udine quotata dal maggio 2014 su AIM Italia attraverso un aumento di capitale di 4 milioni. Il gruppo ora vale circa 20 milioni di euro e nei primi sei mesi dell’anno l’utile è stato di € 0,24 milioni a livello consolidato e € 0,38 milioni per la capogruppo. “La stagionalità dei nostri ricavi però mostra come il secondo semestre sia sempre nettamente migliore del primo e questo mi rende confidente sull’andamento dei risultati nella seconda parte dell’anno. E quest’anno in particolare”.

Per quale motivo?
A giugno, attraverso la controllata Bio & Waste Energy srl, abbiamo sottoscritto i contratti per l’affitto di due rami d’azienda per altrettanti impianti a biogas che quindi contribuiranno al fatturato del gruppo soltanto nel secondo semestre.

E la marginalità? Nel primo semestre i costi per materie prime sono quasi raddoppiati….
Sarà in linea con lo scorso anno. L’aumento dei costi delle materie prime è un dato che può aumentare o diminuire nei singoli trimestri o semestri a seconda dell’avanzamento dei lavori, ma sull’arco di un esercizio tende a normalizzarsi. Quindi ci aspettiamo numeri in linea con quanto evidenziato nella guidance societaria.

Quali sono le aree di business più importanti per la società?
Sicuramente il comparto delle biomasse è il più importante, con una incidenza sul fatturato consolidato che si attesta ormai al 60%. Seguono la parte relativa all’eolico e fotovoltaico, ma stiamo sviluppando anche il settore dell’efficientamento energetico, sia direttamente sia attraverso le società controllate. Infine, la vendita di energia elettrica, per la quale puntiamo a breve ad un cambiamento.

Vale a dire?
Attualmente vendiamo l’energia elettrica al Gestore dei servizi elettrici, ma in futuro vorremmo operare direttamente sul mercato dell’energia. Ciò non  influirà sui conti in modo significativo, tuttavia guadagneremo in termini di marginalità. Diciamo che è una specie di ottimizzazione.

Nella relazione semestrale avete anticipato l’espansione in altre regioni italiane e all’estero. Quando pensate di arrivarci?
Sono progetti che contiamo di portare avanti il prossimo anno. Per quanto riguarda il settore delle biomasse puntiamo sulle regioni del Nord Italia dal momento che la materia prima necessaria è il legno: quindi Veneto, Lombardia e Piemonte. Per quanto concerne invece il business dell’eolico le regioni che appaiono più interessanti per noi sono Campania, Puglia e Basilicata. Infine l’estero: la Croazia e la Serbia sono i Paesi che più ci interessano per il nostro programma di biomasse, il Regno Unito per quanto invece concerne l’eolico.