MILANO (PMInews.it) – Il Consiglio di Amministrazione Clabo ha approvato il Bilancio consolidato del Gruppo e il Progetto di Bilancio di esercizio chiusi al 31 dicembre 2023. Approvata inoltre la proposta di modifiche del regolamento del prestito obbligazionario «Clabo S.p.A. – Euribor 3M + 6,50% 2022 – 2030». Approvata la procedura per la determinazione dei criteri quantitativi e qualitativi ai fini della valutazione di indipendenza ai sensi dell’art 6-bis del regolamento emittenti Euronext Growth Milan, nonché verificata la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo all’amministratore indipendente.

Pierluigi Bocchini, Presidente e Amministratore Delegato di Clabo, ha dichiarato: “Il 2023 è stato il primo anno dal 2019 durante il quale il nostro Gruppo ha potuto operare senza dover fronteggiare l’impatto di quegli eventi straordinari e non prevedibili che si sono succeduti dal 2020 in poi. I risultati registrano vendite in crescita del 17,7%, un Ebitda di oltre 10 milioni di Euro pari al 15,9% dei Ricavi ed una generazione di cassa operativa di 9,2 milioni di Euro rispetto ai 4,9 milioni di Euro del precedente esercizio. Tutte le aziende del gruppo, salvo la Clabo Spa che ha registrato ricavi di poco inferiori rispetto all’anno precedente, hanno incrementato le proprie vendite, siamo ormai una piccola multinazionale con circa l’80% del fatturato distribuito su oltre 80 paesi nel mondo fuori dall’Italia. Il mercato USA si conferma come il primo del Gruppo per vendite e redditività a testimonianza della correttezza della strategia di internazionalizzazione intrapresa. Stiamo continuando ad investire in nuovi progetti nella direzione di prodotti sempre più green e rispettosi dell’ambiente. Il nostro obiettivo è arrivare ad eliminare in modo definitivo i gas CFC sostituendoli con gas naturali da tutti i prodotti del gruppo entro il 2028. Ringrazio tutte le collaboratrici ed i collaboratori del gruppo Clabo per l’impegno e la tenacia che dimostrano ogni giorno nel perseguimento dei nostri obiettivi e per gli ottimi risultati raggiunti. Ed un grazie anche agli investitori, ai nostri azionisti ed a tutti gli stakeholders per la fiducia che continuano a dimostrare verso il nostro operato”.

I Ricavi Totali si attestano Euro 63,5 milioni, superiori del 7,1% rispetto a Euro 59,3 milioni dell’esercizio precedente e superiori rispetto alla guidance di Euro 62-63 milioni comunicata a luglio 2023.

Le Vendite Nette si attestano Euro 60,5 milioni, anch’essi in linea rispetto alla guidance comunicata a luglio 2023, in crescita del 17,7% rispetto a Euro 51,4 milioni del 2022, evidenziando un’eccellente performance (+34,8% YoY) del segmento Food retail.

Le vendite nel canale Ho.Re.Ca. maggiormente concentrate sui mercati europei ed asiatici, registrano un tasso di crescita minore rispetto a quelle del canale Food Retail a causa della debolezza macroeconomica di queste aree rispetto al mercato US. L’Europa in generale registra un leggero calo delle vendite a causa della debolezza della domanda su entrambi i canali, più marcata in quello del Food Retail. Gli alti tassi di interesse e le politiche monetarie restrittive hanno scoraggiato gli investimenti rendendone più oneroso il finanziamento. Al contrario il continente asiatico e l’area nord americana segnano incrementi marcati su entrambi i segmenti, particolarmente significativi nel canale Food Retail/US.

Cresce in modo più che proporzionale il Margine Operativo Lordo (EBITDA) che si attesta a Euro 10,1 milioni, +15,6% rispetto a Euro 8,7 milioni del 2022, con conseguente incremento della redditività in termini di EBITDA margin che passa dal 14,7% del 2022 al 15,9% del 2023 per effetto sia dell’aumento delle vendite che del contenimento dei costi di struttura. Escludendo le poste di natura non ricorrente1 si evidenzia un ulteriore incremento della redditività lorda con EBITDA Normalizzato1 pari a Euro 10,4 milioni, in crescita del 18,4% rispetto al dato 2022 (Euro 8,7 milioni).

Dopo ammortamenti e diritti d’uso da IAS IFRS 16 per Euro 5,4 milioni e oneri finanziari netti e differenze su cambi pari a Euro 3,6 milioni, e imposte nette positive per Euro 0,2 milioni, il Risultato netto si attesta a Euro 1,2 milioni, in significativa crescita del 39,8% rispetto a Euro 0,9 milioni al 31 dicembre 2022. Il Risultato netto Normalizzato si attesta a Euro 2,0 milioni, registrando un incremento del 118,7% rispetto a Euro 0,9 milioni al 31 dicembre 2022.

Positivo l’andamento del Capitale Circolante Netto pari a Euro 7,5 milioni che, nonostante la crescita dei volumi di vendita, risulta in calo di Euro 107 migliaia rispetto all’esercizio precedente (Euro 7,6 milioni). La variazione del CCN operativo deriva dall’effetto combinato della riduzione delle rimanenze, della riduzione dei tempi medi di pagamento con conseguente riduzione dell’esposizione verso i fornitori e dei crediti verso clienti che aumentano fisiologicamente per effetto dell’incremento dei volumi di vendita.

Gli Altri Debiti Correnti e Debiti Tributari inclusi nel Capitale Circolante Netto, di cui viene data ampia e dettagliata esposizione nelle note illustrative alla relazione finanziaria consolidata, sono pari a Euro 12,6 milioni, in crescita di Euro 407 migliaia rispetto al 2022. A riguardo si segnalano le nuove disposizioni agevolative, delle quali Clabo intende usufruire, in materia di ravvedimento per gli omessi versamenti delle ritenute relativamente alle annualità 2019, 2020 e 2021 (Legge 197/2022) che potranno essere regolarizzati al ricevimento degli avvisi bonari mediante il pagamento di una sanzione ridotta pari al 3%.

La Posizione Finanziaria Netta Adjusted, escluso l’IFRS 16 e i Debiti commerciali e altri debiti non correnti, è pari a Euro 31,3 milioni, in miglioramento rispetto a Euro 34,9 milioni al 31 dicembre 2022. L’effetto IFRS 16 ammonta a Euro 4,7 milioni ed è legato prevalentemente ai contratti di affitto degli immobili della controllata HMC, mentre gli altri debiti di natura non finanziaria con scadenza oltre i 12 mesi alla luce della circolare ESMA di maggio 2021 sono pari a Euro 4,7 milioni di cui Euro 4.667 migliaia relativi alla parte non corrente delle rateazioni in essere con l’Agenzia delle Entrate e Riscossione per debiti erariali e contributivi.