MILANO (AIMnews.it) – Clabo comunica che, alla luce delle prescrizioni adottate dal Governo Italiano atte a contrastare e contenere la diffusione del virus COVID-19 e di quanto previsto dal Protocollo condiviso di regolamentazione per il contrasto e il contenimento del COVID-19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020, lo stabilimento produttivo italiano di Jesi è pienamente operativo. Sia lo stabilimento di Qingdao (Cina) che lo stabilimento di Filadelfia sono aperti e in funzione senza particolari criticità né in approvvigionamento né in spedizione. La società ha implementato le misure organizzative e le precauzioni sanitarie necessarie al fine di rispettare quanto previsto dalle rispettive normative nazionali, applicando altresì tutte le raccomandazioni delle autorità sanitarie competenti.

Inoltre, Clabo comunica i dati di vendita e di raccolta ordini consuntivi al 29 febbraio 2020: il totale aggregato dei ricavi si attesta a 7.729.000 di euro, in linea con il 2019; gli ordini registrano un incremento del 12%, a quota 9.927.000 euro.

Stante il perdurare dell’attuale contesto macroeconomico che vede la chiusura dei pubblici esercizi Ho.Re.Ca. in tutti i principali mercati di vendita del gruppo Clabo (ad eccezione della Cina dove i locali di ristorazione stanno progressivamente riaprendo), risulta difficile prevedere l’evoluzione delle vendite nell’anno in corso così come il raggiungimento del budget sia in termini di Ricavi che di Ebitda indicato nel precedente comunicato stampa in data 20 novembre 2019.

“Purtroppo, allo stato attuale, è impossibile fare qualunque previsione per l’anno in corso. – commenta il Presidente di Clabo, Pierluigi Bocchini – Operiamo in un settore nel quale i clienti utilizzatori finali dei nostri prodotti, in molti paesi al mondo fatta salva la Cina, hanno le proprie attività chiuse, senza previsioni al riguardo della possibile riapertura. Gli stabilimenti del gruppo stanno lavorando sugli ordini in portafoglio ed al momento l’attività è garantita almeno fino a Pasqua. Il raggiungimento dei numeri indicati a budget e comunicati al mercato lo scorso mese di novembre è fortemente a rischio, impossibile al momento prevedere quanto forte sarà l’impatto sui conti del gruppo. Quello che possiamo fare e che il nostro management sta già facendo è preparare un recovery plan con azioni incisive di forte riduzione dei costi e di contenimento del capitale circolante per poter traghettare l’operatività del gruppo fino alla ripresa della normale attività”.