MILANO (AIMnews.it) – Il Consiglio di Amministrazione di Clabo ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2019. Il valore della produzione consolidato si attesta a Euro 31,5 milioni, in crescita per Euro 2,4 milioni rispetto al 1° semestre 2018 (Euro 29,2 milioni al 30 giugno 2018). I ricavi derivanti dall’estero sono pari al 65%, con un incremento sensibile delle vendite extra UE e complessivamente pari al 40% dei ricavi totali. L’EBITDA adjusted è a Euro 4,0 milioni con EBITDA margin del 14,25% (Ebitda Adjusted Euro 3,6 milioni, pari al 14% sulle vendite nette al 30 giugno 2018). La Posizione Finanziaria Netta Adjusted è in diminuzione a Euro 22,8 milioni (vs. Euro 23,9 milioni al 31/12/2018), nonostante gli investimenti e il completamento del pagamento degli oneri correlati all’acquisizione della partecipazione di controllo HMC.

“Il Gruppo Clabo – commenta Pierluigi Bocchini, Presidente Esecutivo di Clabo – chiude il primo semestre 2019 con ricavi che si attestano a oltre 31 milioni di euro con un incremento nelle vendite nette del 10% sull’anno precedente, nonostante le forti tensioni sul fronte del commercio internazionale. Se da un lato infatti, la debolezza dei mercati europei non ci ha consentito di crescere nel complesso dei paesi UE, le vendite nel resto del mondo hanno superato gli 11 milioni di Euro con un’incidenza di oltre il 40% sulle vendite complessive del gruppo. Purtroppo i dazi sulle merci cinesi negli USA hanno aumentato notevolmente l’incidenza dei costi delle materie prime su questo mercato mentre l’aumento dei listini di vendita ha preso efficacia solo dallo scorso mese di giugno. Contiamo di recuperare il margine industriale “pre dazi” già in questo secondo semestre che prevediamo in linea con il nostro piano industriale per quanto riguarda l’andamento dei ricavi. Siamo peraltro molto soddisfatti per il miglioramento della PFN rispetto al 31.12.18, nonostante il programma degli investimenti sia proseguito come da piano industriale. Il nostro obiettivo è ora quello di completare l’integrazione dei tre stabilimenti entro 12/18 mesi al fine di sfruttare al massimo le sinergie e massimizzare la generazione di cassa del gruppo”.