MILANO (AIMnews.it) – Il Consiglio di Amministrazione di Circle ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio per l’esercizio 2020.

CIRCLE Group ha registrato un Valore della Produzione pari a Euro 7,5 milioni, con un incremento del 23% rispetto ad Euro 6,1 milioni al 31 dicembre 2019. La crescita dei ricavi derivanti dai prodotti software proprietari, proposti anche in modalità Software As A Service su piattaforma cloud, ha confermato il trend di crescita significativa già evidenziato nel precedente Esercizio, con un aumento del 30% (aumento del 50% considerando solo quelli SaaS). L’EBITDA ADJUSTED è pari ad Euro 1,3 milioni (Euro 1,5 milioni al 31/12/2019). L’EBITDA è pari ad Euro 0,7 milioni (Euro 1,2 milioni al 31/12/2019) con un EBITDA Margin del 9% circa. L’EBIT ADJUSTED è pari ad Euro 0,65 milioni (Euro 0,9 milioni al 31/12/2019). L’EBIT è pari a circa Euro 0,04 milioni (Euro 0,6 milioni al 31/12/2019). L’Utile Netto si attesta a circa Euro 0,03 milioni (Euro 0,5 milioni al 31/12/2019).

La Posizione Finanziaria Netta è pari a Euro 0,61 milioni (cassa per Euro 0,33 milioni al 31/12/2019). Il Patrimonio Netto è pari ad Euro 4,4 milioni (Euro 4,4 milioni al 31/12/2019).

Luca Abatello, CEO di Circle, ha detto: “Il 2020 si è contraddistinto per un ulteriore aumento double digit (+30%) dei ricavi legati ai software proprietari e per la reattività che Circle ha dimostrato ampliando rapidamente la propria offerta con i nuovi servizi federativi, servizi agili e flessibili pensati per rispondere alla forte domanda di digitalizzazione logistica che si era già progressivamente manifestata negli ultimi anni, ma cui la pandemia ha impresso un ulteriore e abbastanza repentino slancio. Con riferimento alla strategia di crescita per linee esterne perseguita, come annunciato lo scorso 30 novembre, riteniamo di particolare centralità l’accordo di joint venture con Magellan, realtà portoghese attiva nel campo dell’advocacy presso le Istituzioni europee con cui stiamo integrando il team della Circle Connecting EU per massimizzare la nostra capacità di beneficiare delle opportunità derivanti dal fondo Next Generation EU e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Importantissimi piloti di progetti EU su servizi innovativi marittimi, logistici e doganali sono poi in corso nel Mediterraneo, con la partecipazione di due dei più importanti armatori italiani, Ignazio Messina & C e Tarros.

Ricordo inoltre che a luglio abbiamo rafforzato Log@Sea portando al 51% la nostra partecipazione nella rete di impresa per essere ancora più incisivi nell’offerta al mercato di servizi per la digitalizzazione dei nodi portuali e intermodali grazie anche ai più evoluti moduli di VCA (“Video Content Analysis”) basati su tecniche di Machine Learning e Deep Learning (“AI technology”), Blockchain e IoT.

Infine, vorrei menzionare due importanti tasselli che stanno dando ulteriori elementi di competitività alla nostra organizzazione: le nuove linee di business EU Branding, che ha come mission il rafforzamento del posizionamento a livello europeo di aziende e organizzazioni attive nei settori portuale, dei trasporti e della logistica, e Optimization 4.0, che porterà avanti progetti di ottimizzazione dei principali porti ferroviari e dei nodi logistici intermodali”.